Lo svezzamento, o meglio alimentazione complementare responsiva, è una fase molto importante nella crescita del bambino. Il termine “svezzamento” è frutto di un retaggio culturale che ci portiamo dietro da decenni, con cui si indica proprio il dover “togliere il vizio” del latte. Il latte, che sia materno che formulato, non è assolutamente un vizio da cui liberare i bambini anzi, resta l’alimento principale fino ad almeno l’anno di vita del bambino.
Ciò significa che l’alimentazione complementare responsiva non è altro che un periodo in cui il bambino sperimenta i primi assaggi di cibo solido che vanno a complementare l’assunzione di latte. Per questo motivo non vanno assolutamente tolte né sostituite poppate di latte con il cibo solido.
Quando iniziare lo svezzamento?
L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e le linee guida pediatriche suggeriscono di iniziare intorno l’alimentazione complementare ai sei mesi compiuti, sebbene ogni bambino abbia poi tempi diversi. Per questo motivo, per iniziare lo svezzamento è fondamentale osservare i cosiddetti “segnali di prontezza” che indicano quando la bambina è realmente pronta a sperimentare nuovi alimenti oltre il latte materno o in formula.
Questi segnali di prontezza vengono acquisiti dal bambino intorno ai 6 mesi di vita, per questo motivo è estremamente sconsigliata l’introduzione di alimenti diversi dal latte prima dei sei mesi. Anche per l’età, ci sono retaggi culturali che portano ancora oggi, purtroppo, genitori a “svezzare” a 4 mesi o 5 mesi, spesso perché consigliati a loro volta da genitori o parenti, o addirittura da sanitari non aggiornati con le linee guida attuali. Lo svezzamento a 4 mesi o 5 mesi è davvero dannoso per lo sviluppo del bambino.
È molto rischioso per il bambino iniziare uno svezzamento precoce e ti spiegherò perché.
Come capire se il bambino è pronto?
I principali segnali di prontezza sono:
Controllo della testa e del tronco: il bambino deve essere in grado di mantenere la testa eretta e stare seduto con un minimo di supporto, senza ciondolare. Inutile forzare il bambino a star seduto, magari aiutandolo con cuscini su ogni lato.
Questo è essenziale per evitare rischi di soffocamento.
Perdita del riflesso di estrusione: nei primi mesi, i neonati hanno un riflesso che li porta a spingere fuori qualsiasi cosa entri nella bocca che non sia latte o altro liquido. Si tratta di un meccanismo di protezione naturale.
Quando questo riflesso scompare, il bambino può iniziare a gestire i cibi solidi. Solitamente perde questo riflesso intorno ai 6 mesi: per verificare che lo abbia perso, è sufficiente avvicinare alla bocca un cucchiaino vuoto e osservare i movimenti della sua lingua.
Interesse per il cibo: se la bambina osserva con curiosità i pasti della famiglia, allunga le mani verso il cibo e cerca di portarlo alla bocca, potrebbe essere pronta. Questo potrebbe succede anche prima dei 6 mesi, non significa che il solo interesse per il cibo (che è pura curiosità di ciò che i genitori fanno) porti la bambina ad essere pronta.
Tuttavia, è bene che sin dalla nascita tutti i bambini vengano coinvolti nei pasti tenendo una sdraietta ad altezza tavolo così che possano osservare questo meraviglioso momento in famiglia.
Capacità di portare il cibo alla bocca: la coordinazione oculo-manuale è fondamentale per poter offrire i primi assaggi. Un bambino pronto allo svezzamento deve essere in grado di afferrare il cibo e portarlo alla bocca autonomamente, anche se con movimenti ancora incerti. Questo step motorio può essere raggiunto permettendo al bambino, sin da quando inizia ad afferrare oggetti con la mano, di portare alla bocca. Spesso i genitori osservando il bambino portare alla bocca oggetti, sono tentati di toglierglielo. In realtà, è controproducente proprio perché il bambino impara che è un comportamento che non deve fare.. e non lo farà nemmeno con il cibo.
Quindi, come capire se il bambino è pronto per lo svezzamento? Tutti questi segnali devono essere contemporaneamente presenti. Solo a questo punto si può iniziare l’alimentazione complementare responsiva con l’introduzione dei cibi solidi, rispettando sempre i tempi e i desideri del bambino.
Lo svezzamento deve essere un percorso graduale, senza forzature, per favorire un rapporto positivo con il cibo e con il momento del pasto.
Ecco ora alcune ricette semplici che puoi proporre al tuo bambino per farlo approcciare ai cibi solidi in totale serenità, da scegliere e offrire in base alla stagionalità.

Ricette per iniziare lo svezzamento

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PASTA ALLA MARINARA
Facilissima: pasta alla marinara, un primo piatto facile e veloce dalla semplicità unica. Si tratta di un sugo di pomodoro con l’aggiunta di olive nere e capperi perfetto per condire formati di pasta di ogni tipo: spaghetti, linguine, fusilli. Un piatto povero della tradizione partenopea che nasce probabilmente sulle navi durante le guerre, quando avevano […]

PASTA AL PESTO DI RUCOLA
Facilissima: pasta al pesto di rucola vegano, un primo piatto a base vegetale, sano e genuino pronto nel tempo di cottura della pasta. Si tratta di un pesto di rucola vegano senza parmigiano che non risulta amaro grazie ad alcuni suggerimenti: infatti, usando gli anacardi al naturale che sono più delicati, l’amaro della rucola viene […]

RISOTTO ALLA ZUCCA CON FAGIOLI CANNELLINI
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