L’autosvezzamento, meglio definito come alimentazione complementare responsiva, è un approccio di introduzione degli alimenti solidi che richiama il metodo utilizzato dalle generazioni passate per “svezzare” i bambini. Non è nulla di nuovo o moderno, anche se spesso viene definito “la moda del momento”. Infatti, le nostre nonne non avevano a disposizione omogenizzati o prodotti industriali appartenenti al baby food moderno, ma davano ai bambini di pochi mesi quel che portavano in tavola per la famiglia, con particolare accortezza alla consistenza così che potesse essere adatta anche ai più piccini. Ci si accontentava di legumi, zuppe, minestre ma anche piatti tradizionali come canederli, polpette e tanto altro. Se hai bisogno di capire se il tuo bambino è pronto per i primi assaggi, ti lascio l’articolo sui segnali di prontezza!
Dunque, non può che essere un vero e proprio “ritorno al passato” che per una volta non è così anti-scientifico. Oggigiorno, un genitore ben informato, riconosce subito nell’autosvezzamento un approccio di introduzione degli alimenti solidi davvero efficace: ha tantissimi vantaggi, non solo per il bambino, ma anche per i genitori. Puoi leggere le differenze tra svezzamento tradizionale e autosvezzamento in questo articolo!
Da quando sono mamma di Levi, ho iniziato a studiare questo nuovo mondo dell’alimentazione dei bambini a me prima totalmente sconosciuta: è un vortice di informazioni che mi permette ogni giorno di imparare cose nuove, permettendomi di gestire al meglio l’alimentazione di mio figlio Levi sin dai suoi primi assaggi. Ma non solo: ho studiato per diventare Mamma Peer Counsellor secondo le linee guida OMS e Unicef così da poter supportare altri genitori nell’allattamento al seno e nell’alimentazione complementare responsiva. Ovviamente, ho iniziato a realizzare nuove ricette pensando anche ai bambini e allo svezzamento: troverete ricette senza zucchero come la TORTA DI MELE Senza Zucchero e Senza Burro oppure i PANCAKE CON CAROTE E MANDORLE Senza Zucchero dolcificando naturalmente le ricette,ricette di pasta e piatti unici come PASTA CON CREMA VEGAN DI CAVOLO NERO e come adattare le ricette ai bambini nei tagli sicuri.
L’alimentazione complementare responsiva consente al bambino dine esplorare il cibo in modo autonomo e naturale, rispettando i suoi tempi e favorendo un rapporto positivo con il cibo. A differenza dello svezzamento tradizionale (che “tradizionale” non è per nulla!) che prevede pappe e omogeneizzati somministrati dal genitore, l’autosvezzamento incoraggia il bambino a mangiare cibi solidi fin da subito, condividendo i pasti con la famiglia nei tagli sicuri e nelle consistenze adatte. Ma quali sono i reali vantaggi di questo approccio?
1. Maggiore autonomia e sviluppo delle capacità motorie
Uno dei principali vantaggi dell’autosvezzamento è lo sviluppo dell’autonomia del bambino. Fin dai primi pasti, il bambino impara a portare il cibo alla bocca da solo, migliorando la coordinazione oculo-manuale e le abilità di masticazione. Manipolare il cibo, toccarlo e sperimentarne le consistenze aiuta a sviluppare la motricità fine e a potenziare la connessione tra cervello e corpo. La masticazione è fondamentale se allenata sin dai primi assaggi, seppur con le gengive, in quanto favorisce lo sviluppo della muscolatura mandibolare e il successivo linguaggio del bambino.
2. Rapporto positivo con il cibo
L’autosvezzamento permette al bambino di esplorare una varietà di sapori e consistenze fin dall’inizio, senza essere limitato alle classiche pappe dove i sapori si mescolano e le consistenze non permettono di conoscere i singoli alimenti nella loro forma naturale, sfavorendo la masticazione e la deglutizione attiva. Inoltre, anche il gag reflex non viene attivato e allenato, impedendo al bambino di imparare a riconoscere quando è il momento di deglutire. Questo approccio aiuta a ridurre il rischio di selettività alimentare, promuovendo una maggiore accettazione di diversi alimenti e rendendo più probabile che il bambino sviluppi abitudini alimentari sane nel lungo termine. Inoltre, coinvolgere il bambino nei pasti di famiglia lo aiuta a percepire il momento del pasto come un’esperienza sociale e piacevole.
3. Rispetto dei segnali di fame e sazietà
A differenza dello svezzamento a pappe, dove il genitore decide quantità e tempi di alimentazione, con l’autosvezzamento il bambino è libero di autoregolarsi. Questo gli permette di sviluppare una consapevolezza del senso di fame e sazietà, prevenendo il rischio di sovralimentazione e favorendo una sana relazione con il cibo nel lungo periodo.
4. Introduzione più naturale agli alimenti della famiglia
L’autosvezzamento consente al bambino di mangiare gli stessi cibi della famiglia, adattati nelle dimensioni e nelle consistenze per garantirne la sicurezza. Questo rende i pasti più semplici da gestire per i genitori, evitando la preparazione di piatti separati. Inoltre, il bambino impara attraverso l’imitazione, osservando i genitori, i fratelli e le sorelle mangiare e riproducendo i loro comportamenti alimentari.
5. Riduzione del rischio di disturbi alimentari
Molti studi scientifici hanno dimostrato come i bambini che seguono l’autosvezzamento hanno meno probabilità di sviluppare disturbi alimentari (DCA) rispetto a quelli svezzati con il metodo a pappe dove spesso c’è un genitore che controlla la quantità di cibo che il bambino assunta, introducendo la “distrazione” durante i pasti purché il piatto sia vuoto. Questo perché l’autoregolazione del cibo aiuta il bambino a riconoscere meglio i segnali di sazietà, evitando l’abitudine di mangiare oltre il necessario. Con questo non significa che chi sceglie un approccio a pappe sia poco attento all’alimentazione del bambino, ma è pur vero che c’è una tendenza nel comportamento a far si che il bambino, imboccato, debba mangiare quanto più riesca.
6. Sviluppo del senso del gusto
Gli alimenti proposti nell’autosvezzamento non vengono frullati o mescolati, consentendo al bambino di conoscere il vero sapore degli ingredienti, le loro forme e consistenze naturali. Questo facilita l’apprezzamento di una gamma più ampia di alimenti e può ridurre la preferenza per cibi ultra-processati e dolcificati in futuro.
7. Maggiore praticità per i genitori
Dal punto di vista organizzativo, l’autosvezzamento può semplificare la vita ai genitori. Non è necessario cucinare piatti separati o acquistare omogeneizzati, andando anche a ridurre enormemente il costo della spesa settimanale: basta adattare i pasti di famiglia alle esigenze del bambino, evitando sale e zucchero. Questo non solo riduce lo stress, ma permette anche di condividere i pasti in un’atmosfera più rilassata.
L’alimentazione complementare responsiva offre davvero molti vantaggi, dallo sviluppo dell’autonomia del bambino al porre le basi di sane abitudini alimentari. Decidere di permettere al bambino cosa e quanto mangiare, significa fidarsi delle sue capacità, rispettando i suoi tempi offrendogli un’esperienza positiva con il cibo.
Ovviamente, è fondamentale informarsi bene e assicurarsi di seguire le linee guida di sicurezza per garantire un’esperienza serena e sicura.
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