Portare un po’ di sud a tavola con la pasta di semola, ecco i miei consigli

Sud. Quando si parla di pasta fatta in casa, quella preparata con la farina di semola di grano duro, mi vegongo in mente il sud e i suoi formati ruvidi e porosi…Sud per me significa le estati e gli anni trascorsi in Calabria. Ed è proprio lì che ho imparato l’arte della pasta fatta in casa, sorvegliata da chi quei movimenti veloci, fatti ormai quasi senza più pensarci, li compie da una vita. Ecco che allora mi ritrovo nel giardino assolato, seduta su una seggiola con un asse poggiato sulle ginocchia, prendo un piccolo pezzetto di impasto e lo sistemo su un “riglio”, uno di quegli arbusti lunghi che crescono spontanei anche sui cigli delle strade e che ho fatto essiccare dopo averlo colto quando era ancora verde. Inizio a ruotarlo veloce dal centro verso l’esterno e come per magia l’impasto si assottiglia sempre di più attorcigliandosi al “riglio”, fino a diventare un…bucatino! “Mi raccomando, guarda che l’impasto deve essere il più asciutto possibile, altrimenti fai fatica a sfilarlo dal riglio” si raccomandava la mia “maestra”; partivo così di pomeriggio e, una volta calata la sera, mi ritrovavo circondata da vassoi di bucatini. Quando Francesco, il mio compagno, li ha assaggiati per la prima volta è stato subito amore, al punto che ora inizia a chiedermeli sempre più di frequente. Quando uno è un pastarolo è un pastarolo, quindi mi tocca accontentarlo 😛
Questo è un ricordo legato ai bucatini, ma ci sono altri formati di semola di grano duro, difficile dire quale sia il migliore… Io, ad esempio, mi divertivo anche a preparare i maltagliati poi, col tempo e con l’arrivo di Giallo, ho imparato a conoscerne e apprezzarne altri tipi, in particolare le mitiche orecchiette e i cavatelli.

Cavatelli pancetta e zucca mod

 

Strascinate, quindi solo trascinate con la punta arrotondata di un coltello sul tagliere, Pociacche, di forma un po’ più grande, Chianchiarelle, un po’ più piccole del solito o Recchitelle, con il tipico incavo pronto a raccogliere tutto il buono del condimento: voi che orecchiette preferite? Io non mi esprimo, preferisco così altrimenti griderei “tutte!”, però ho provato a preparare le ultime, quelle più conosciute e devo dire che è stato anche divertente, guardate un po’ come ho fatto

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Per preparare i cavatelli, invece, serve la forza di due polpastrelli per scavare il pezzettino di impasto e arricciarlo con un movimento deciso. Non scoraggiatevi se i primi tentativi saranno dei piccoli sgorbietti con forme improbabili: con la pasta fatta in casa è così, bisogna prenderci un po’ la mano e assimilare pezzo dopo pezzo i movimenti. È proprio per questo motivo che amo mettere le mani in pasta quando ho abbastanza tempo per farlo, si impara ogni volta di più fino a raggiungere il risultato ottimale. Se vi ho fatto venire una voglia irrefrenabile di mettervi alla prova con i cavatelli, vi do un consiglio: provate ad arricciarli su una di quelle tavolette per rigare gli gnocchi. In questo modo otterrete dei cavatelli rigati, perfetti per accogliere e trattenere ancora meglio il sugo!

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Il bello della pasta fresca, che sia all’uovo o di semola, è farla e poi tuffarla subito nell’acqua bollente. Volendo, però, si può anche essiccare. Quindi ecco i miei consigli per effettuare questa operazione al meglio:

  • Uno dei modi migliori per far essiccare la pasta fresca è sistemarla su un ampio setaccio a maglie piuttosto larghe. Se, però, non avete questo strumento, potete anche utilizzare un vassoio da ricoprire con un canovaccio pulito.
  • Il segreto fondamentale per fare essiccare la pasta correttamente è distanziare ogni pezzo l’uno dall’altro. Sovrapponendola, infatti, diventerebbe scura e ammuffirebbe.
  • Fate riposare la pasta in un luogo areato e non umido, quindi scordatevi nella maniera più assoluta il frigorifero!

Apro brevemente il capitolo condimenti non perché non abbia idee, anzi il contrario, dovrei scrivere pagine e pagine sui tanti sughi saporiti e ricchi per esaltare questi formati. Di sicuro non potete perdervi le classiche orecchiette con le cime di rapa, orgoglio della cucina pugliese e…anche vostro quando finirete di prepararle, scoprite qui come fare

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Per quanto riguarda i cavatelli, beh, uno dei sughi perfetti per assaporarle è quello alla norma, ma se volete spingervi più sull’originale allora non posso fare altro che consigliarvi questa ricetta incredibile

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Scoprite, invece, quanto è semplice realizzare i maltagliati e con quanti sughi saporiti potete condirli

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Ora aspetto voi: qual è il vostro formato di pasta di semola preferito e come vi piace condirlo? 🙂

Firma pera

Pubblicato da Sonia Peronaci

Innamorata della cucina in tutte le sue forme, ho fatto di questa passione un lavoro creando GialloZafferano, ho condotto una trasmissione su Fox-Life e ogni tanto mi diverto a pubblicare dei libri di cucina. Nella mia vita, 3 figlie, un compagno, 2 simpaticissimi e rumorosissimi pincher, oltre a una ventina di ragazzi in redazione a Giallozafferano.

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