Alzi la mano chi non conosce la bagna cauda, immagino che la conoscerete tutti.
Ma quanti di voi hanno avuto la fortuna, e ribadisco fortuna, di assaggiarla almeno una volta?
Ecco io sono una di quelle, ammetto la mia mancanza; non mi era mai capitato fin a pochi giorni fa di assaggiare questo piatto pieno di storia.
Quando gli organizzatori del primo Bagna Cauda Day mi hanno invitato a partecipare non ci ho pensato due volte, io e Francesco siamo partiti alla volta di Asti per partecipare a questo evento che, seppur alla prima edizione, è già carico di emozioni.
Moltissime cantine e ristoranti di Asti propongono la bagna cauda, io l’ho assaggiata in una vecchia cantina piena di tavoloni e di gente che non temeva gli effetti collaterali dell’aglio.
Una festa dove per una volta tutti sono stati riuniti dalla semplice voglia di passare qualche ora insieme agli altri. La bagna cauda infatti non è un piatto da mangiare velocemente, ma un rito da consumarsi lentamente in compagnia degli amici.
Ovviamente al mio rientro a Giallozafferano è scattata l’operazione “cucinare la bagna cauda doc”, ecco allora i miei consigli per realizzarla come si deve, cosi come la ricetta depositata da un notaio. La ricetta completa la trovate qui: http://ricette.giallozafferano.it/Bagna-caoda.html
Regola 1: Le acciughe devono essere rigorosamente quelle spagnole, mature e consistenti, costano un po’ di più ma la resa sarà migliore, mai e poi mai quelle sott’olio
Regola 2: L’aglio deve essere freschissimo, prima di cuocerlo però togliete l’anima.
Regola 3: Se avete paura dell’effetto anti vampiro provate la versione con l’aglio cotto nel latte, è molto più delicata e cremosa ma se siete veri uomini (e donne) duri non potete non provare la versione registrata dal notaio.
Regola 4: cuocere il tutto lentamente senza fretta unendo tutte le verdure della ricetta, vedrete che sarà una esperienza meravigliosa.
Almeno una volta nella vita dovete provare a partecipare al Bagna Cauda Day, e dopo averla assaggiata correte in piazza a mezzanotte a baciare la persona amata.
Da buona piemontese questo piatto (più facile a farsi che a dirsi) non manca mai in casa mia: il successo è garantito!