La filosofia del medaglione: semplici regole per rendere raffinato il vostro secondo

Ricevere una telefonata da un’amica è sempre un piacere, anche quando i toni della chiamata diventano tragicomici. Vi racconto la storia: suona il telefono e a chiamare è la mia amica Annalisa, che mi supplica di aiutarla con il secondo memorabile che vuole preparare per la cena con i colleghi del marito. “Ho poco tempo, che forma posso dare al mio pezzo di lonza?”. La soluzione al suo dubbio amletico era più semplice di quanto pensasse: “trasformalo in medaglioni!”, le ho consigliato. Ed è stato grazie a questo buffo episodio che ho elaborato la “filosofia del medaglione”. Non la definirei una vera e propria preparazione, ma più un modo semplice e raffinato per presentare un taglio di carne e pesce, per questo lo trovo perfetto per dare un tocco di eleganza ad una cena formale, come quella della mia amica, e per fare colpo sul palato della propria dama o cavaliere in una cenetta a lume di candela. Perciò se avete voglia di stupire, giocatevi pure questa carta, la percentuale di riuscita è alta e il successo è garantito 😉

Filetto_balsamico

 

Ma ora passiamo alla pratica. Il bello dei medaglioni è che si tratta di una forma che potete dare al tipo di carne che preferite: via libera a tagliata di polpa di manzo, vitello, maiale; sì anche all’agnello, al petto di pollo e al tacchino, aggiungerei anche una bella fetta spessa di prosciutto cotto e, se proprio volete esagerare, anche del foie gras. Ben vengano anche i tranci di pesce come ad esempio il salmone! Ora è il turno delle dimensioni, le scaloppine rotonde che andrete a ricavare dal vostro pezzo non devono essere enormi, vi consiglio di mantenere il loro diametro tra i 7 e i 10 cm e di scegliere uno spessore di circa 3 cm.
Vi chiederete come mai si utilizzi lo spago da cucina per legarli…questo trucco aiuta a mantenere regolare la forma rotonda del medaglione e poi dà una mano a conservare meglio i succhi delle carni che non si disperderanno durante la cottura. Diventerà il vostro alleato se, poi, vorrete anche insaporirli avvolgendo il loro spessore con delle fette di pancetta, di speck o di bacon e delle foglie di alloro , salvia o rametti di rosmarino. Ah, due giri di spago sono meglio!
Arrivati a questo punto, tenete duro e memorizzate questi consigli per ottenere una cottura corretta:
• I medaglioni di solito si cuociono al sangue o molto al sangue, il tempo, quindi, dipende dai vostri gusti, può variare dai 3 ai 5 minuti per lato
• Cuoceteli solo una volta per lato
• Di solito io li cuocio con un filo d’olio e un po’ di burro, in questo caso meglio utilizzare quello chiarificato, perché non si annerirà
• Usate una padella non troppo grande, così il fondo che rimarrà vuoto non brucerà

Quando si tratta di occasioni speciali, la raffinatezza non è mai troppa, perciò è vero che potete servire i vostri medaglioni con un contorno a vostra scelta, ma perché non date il colpo di grazia ai vostri ospiti insaporendoli con una salsa avvolgente? Se avete deciso di giocarvi il tutto per tutto, le possibilità sono molte e una più sfiziosa dell’altra. Meglio una salsa al Roquefort o una all’aceto balsamico, l’aroma del pepe verde o la brillantezza del pepe rosa, il gusto deciso del marsala o quello amarognolo di una birra scura? Tranquilli, non vi lascio con il dubbio, qui trovate qualche idea a cui ispirarvi

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Per tutti gli altri dubbi, consultate la Scuola di cucina: come realizzare medaglioni di carne e pesce

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E se avete poco tempo, andate dritti al sodo e guardate un po’ che medaglioni ho preparato io

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In ogni caso, in bocca al lupo! 😉

Firma pera

Pubblicato da Sonia Peronaci

Innamorata della cucina in tutte le sue forme, ho fatto di questa passione un lavoro creando GialloZafferano, ho condotto una trasmissione su Fox-Life e ogni tanto mi diverto a pubblicare dei libri di cucina. Nella mia vita, 3 figlie, un compagno, 2 simpaticissimi e rumorosissimi pincher, oltre a una ventina di ragazzi in redazione a Giallozafferano.

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