Mănăstirea Sâmbăta de Sus
Agosto 2013
Nelle vicinanze di Făgăraș (Transilvania /Carpatii Meridionali) esistono bellissimi monasteri (Mănăstirea)
E visto che eravamo in zona abbiamo deciso di visitarne uno.
Siamo partiti per le 9 di mattina e avevamo previsto di assistere alla funzione della Domenica mattina.
Andiamo verso il villaggio di Sâmbăta de Sus che si trova a mezz’ora di auto dal centro della cittadina di Făgăraș .
Questi monasteri per tantissimi mesi sono isolati per neve e gelo , ma i monaci sono automi in tutto e riescono a sopravvivere alle bassissime temperature che in inverno raggiungono anche i -30°.
Attraversiamo villaggi interi con costruzioni di fattura sassone .
A differenza delle costruzioni in stile rumeno le case sono affiancate una all’altra,colorate in modo allegro , i tetti di foggia tedesca,le corti e giardini sono ”nascosti” non visibili dal’esterno.
Perfino le chiese cattoliche , riformate , evangeliche e protestanti (Luterane così chiamate per la riforma di Martin Lutero) sono pitturate spesso di bianco o lasciate a muratura; le guglie sono appuntite e ”dure” al contrario delle chiese ortodosse che hanno cupole morbide ed arrotondate , arricchite da mosaici e porte intagliate in legno.
Attraversando un villaggio scopriamo che c’è un Castello con annesso allevamento di cavalli lipizziani.Per capirci quei splendidi , aristocratici,imponenti cavalli che partecipano alle parate militari, e che se addestrati alla scuola andalusa sono capaci di danzare a ritmo dei tamburi e fanfare.
Arriviamo al monastero,per raggiungerlo attraversiamo una pianura brulla con pochissimi alberi ,sembra la steppa siberiana.
Ed eccoci giunti nella prossimità del monastero.
Ci appare subito il portone di legno intagliato, e dopo una piccola passeggiata arriviamo all’entrata delle mura .
Sollevando lo sguardo ci meravigliamo ad ammirare dipinti sulle volte,vediamo figure stilizzate come nelle icone di fattura greca o russa.
Raccontano la vita del monastero, i santi,la bibbia e il precetto del fondatore il Santo e martire Constantin Brâncoveanu principe di Valacchia (Brâncoveni, 1654 – Costantinopoli, 15 agosto 1714).
Tradusse in lingua rumena la Bibbia ,in modo che gli abitanti delle regioni di Valacchia (ora Oltenia e Muntenia), Banat, distretto del Maramures,Dobrogea ,Crisana ,Moldavia e Transilvania riuscissero a capire .
Ancora oggi la Bibbia di Bucarest viene letta ,capita, e la parola di Dio viene diffusa su traduzione di Brâncoveanu.
Secondo la storia della Chiesa Ortodossa Rumena il principe Brâncoveanu e i suoi 4 figli furono uccisi perchè si rifiutarono di rinunciare alla fede Cristiana e convertirsi all’Islam; per questo vengono venerati come Santi : Costantin( padre )e i figli Costantin, Radu , Matei e Stefan vengono ricordati il 16 Agosto.
Ma torniamo alla storia del monastero :venne costruito nel 1654 e era una piccola casetta di legno sul fiume.
Nel 1696 il Principe vovoida costruì un monastero di pietra.
Dopo l’uccisione da parte turca del principe Brâncoveanu e il monastero subì gravi affronti da parte della corte viennese e su richiesta cattolica venne distrutto a cannonate (1785).
Il restauro iniziò nel 1926 ad opera del metropolita Nicolae Balan .
Il secondo fondatore del monastero proseguì il restauro e fù Re Mihai I monarca di Romania.Il suo ritratto dipinto nel monastero fu oscurato nel periodo di Ceaucescu come voler cancellare la monarchia sul territorio.
In questo monastero si respira un’aria dolce e soave,il nostro passo è accompagnato da liturgie della tradizione quasi a voler ricordare l’unione del territorio con la religiosità del luogo.
Mi soffermo ad ammirare un piccolo gazebo di legno la porta è socchiusa si trova il monaco in preghiera alcune donne si avvicinano e chiedono la benedizione.
Che bellezza di intarsi ,che generosità e profusione di arte sacra.
Mi unisco alle nenie spirituali riconoscendo le preghiere ,infondo le chiese cattoliche e ortodosse differenziano di poco.
Ci aggiriamo nel cortile ed ammiriamo i giardini, le cesellature delle pietre ,delle scalinate .
Qui i fedeli si raccolgono davanti alle tombe dei fondatori ;alcune donne e bimbe indossano abiti tradizionali
Rimaniamo in contemplazione del luogo ancora per qualche ora, ma usciamo dalle cerchie del monastero e ci inoltriamo nella foresta che lo circonda .
Ci sediamo su alcune panche di legno difronte a noi troviamo un piccolo gazebo, per terra si trovano alcuni ceri volitivi ,facile intuire che spesso in estate in quel luogo fresco si tengono messe.
E’ ora di pranzo e raggiungiamo la strada principale ,ci sono auto,i piccoli gazebo di souvenir, un piccolo ristorante ;il sacro e il profano nello stesso luogo .