Olho de sogra (Pasticcino alle prugne e cocco)

Pasticcino alle prugne e cocco
Pasticcino alle prugne e cocco

“Olho de sogra” vuol dire “occhio di suocera” ed è una prugna essiccata privata dal nocciolo, farcita con “beijinho” e modellata a forma di occhio, come suggerisce il nome. È uno dei “docinhos de leite Moça” (pasticcini di latte concentrato zuccherato), divertente e goloso, che non mancano mai nei compleanni e nelle feste. Questi particolari pasticcini tipicamente brasiliani sono apparsi verso la metà del XX secolo, si diffusero velocemente e ben presto sono diventati parte della tradizione culinaria nazionale.  Gli altri pasticcini di “Leite Moça” classici sono il “brigadeiro” (aromatizzato al cioccolato), il “beijinho” (aromatizzato al cocco), il “cajuzinho” (aromatizzato all’arachide) e il “camafeu de nozes” (aromatizzato alle noci).

Receita em portuguêsEnglish-language version recipe

Ingredienti

• 1 ricetta di “beijinho”
• 40-50 prugne secche
• zucchero semolato per rifinire

Procedimento

  1. Preparare una ricetta di “beijinho“.
  2. Lessare le prugne in acqua zuccherata, se sono secche.
  3. Eliminare i noccioli tagliando le prugne per il lungo in modo da formare “barchette”.
  4. Imburrare le mani, prendere con un cucchiaino una piccola porzione d’impasto di “beijinho“, modellare palline leggermente allungate e riempire le “barchette” di prugna.
  5. Passare l’occhionello zucchero e adagiare su pirottini di carta colorata.

Note:
• Diventano ancora più buoni dopo qualche giorno e si conservano in contenitore chiuso a temperatura ambiente per più di una settimana.
• Possono essere surgelati avvolti nella pellicola o in un contenitore chiuso.

Rendimento: 40 – 50 “olhos de sogra”.

Cajuzinho (Pasticcino alle arachidi)

Pasticcino alle arachidi
Pasticcino alle arachidi

Cajuzinho”, diminutivo di “caju”, vuol dire piccolo anacardio, anche se viene preparato con gli arachidi. È uno dei “docinhos de Leite Moça” (pasticcini di latte concentrato zuccherato), indispensabile nei compleanni dei bambini e molto amato anche dai grandi. Questi particolari pasticcini tipicamente brasiliani sono apparsi verso la metà del XX secolo, si diffusero velocemente e ben presto sono diventati parte della tradizione culinaria nazionale.
Gli altri pasticcini di “Leite Moça” classici sono il “brigadeiro” (aromatizzato al cioccolato), il “beijinho” (aromatizzato al cocco), “olho de sogra” (prugne farcite con “beijinho”) e il “camafeu de nozes” (aromatizzato alle noci).

Ingredienti

• 400 g di latte concentrato zuccherato (1 lattina)
• 5 cucchiai di burro d’arachidi
• 1 cucchiaio di cacao
• 20 g di cocco grattugiato
• zucchero semolato e arachidi per rifinire

Procedimento

1. Unire tutti gli ingredienti dell’impasto in una pentola con fondo spesso, mescolare e far addensare a fuoco medio-basso, mescolando continuamente con un cucchiaio di legno per evitare che l’impasto si attacchi al fondo della pentola. Quando l’impasto si “stacca” dalla pentola è pronto – lo si può vedere facilmente sia quando si mescola con il cucchiaio di legno sia inclinando la pentola. Ci vogliono circa 10 minuti per le dosi di una ricetta.
2. Versare l’impasto su un piatto bagnato o imburrato e lasciar raffreddare. 
3. Per modellare i pasticcini imburrare le mani, prendere con un cucchiaino una piccola porzione d’impasto e formare coni arrotondati e leggermente ruotati. 
4. Passare nello zucchero e, nella parte più larga, inserire ½ arachide non salata. 
5. Adagiare su pirottini di carta colorata. 
Note:
• Diventano ancora più buoni dopo qualche giorno e si conservano in contenitore chiuso a temperatura ambiente per più di una settimana.
• Possono essere surgelati avvolti nella pellicola o in un contenitore chiuso.Rendimento: 40 “cajuzinhos”.

Beijinho (Pasticcino al cocco)

Pasticcino al cocco
Pasticcino al cocco

Beijinho”, che vuol dire bacetto, è il “docinho de leite Moça” (pasticcino di latte concentrato zuccherato) aromatizzato al cocco. Questi particolari pasticcini tipicamente brasiliani sono apparsi verso la metà del XX secolo, si diffusero velocemente e ben presto sono diventati parte della tradizione culinaria nazionale. Non mancano mai nei compleanni e nelle feste.
Quest’impasto può anche essere colorato e poi modellato di qualsiasi forma (mele, cuori, funghetti, animaletti), e le prugne farcite con “beijinho” sono conosciute come “olho de sogra“.
Gli altri pasticcini di “Leite Moça” classici sono il “brigadeiro” (aromatizzato al cioccolato), “olho de sogra” (prugne farcite con “beijinho”), il “cajuzinho” (aromatizzato all’arachide) e il “camafeu de nozes” (aromatizzato alle noci).

Ingredienti

• 100 g di cocco grattugiato secco
• 400 g di latte concentrato zuccherato (1 lattina)
• 1 tuorlo
• cocco grattugiato secco per rifinire

Procedimento

1. Unire tutti gli ingredienti dell’impasto in una pentola con fondo spesso, mescolare e far addensare a fuoco medio-basso, mescolando continuamente con un cucchiaio di legno per evitare che l’impasto si attacchi al fondo della pentola. Quando l’impasto si “stacca” dalla pentola è pronto – lo si può vedere facilmente sia quando si mescola con il cucchiaio di legno sia inclinando la pentola. Ci vogliono circa 10 minuti per le dosi di una ricetta.
2. Versare l’impasto su un piatto bagnato o imburrato e lasciar raffreddare. 
3. Per modellare i pasticcini imburrare le mani, prendere con un cucchiaino una piccola porzione d’impasto e fare palline di circa 2 cm di diametro. 
4. Passare nel cocco grattugiato secco, facendo aderire su tutta la superficie. 
5. A piacere si può coronare il “beijinho” con una perla argentata di zucchero o con un chiodo di garofano. 
6. Adagiare i “beijinhos” su pirottini di carta colorata. 

Note:
• Diventano ancora più buoni dopo qualche giorno e si conservano in contenitore chiuso a temperatura ambiente per più di una settimana.
• Possono essere surgelati avvolti nella pellicola o in un contenitore chiuso.Rendimento: 40 “beijinhos”.

Purè di zucca (Quibebe)

Purè di zucca
Purè di zucca

Il “quibebe” è un purè salato di zucca utilizzato come contorno per piatti di carne, e si abbina benissimo con “arroz e feijão“. In molti affermano che questo piatto è arrivato dall’Africa, il “kibebe” nel dialetto africano quimbundo ma, dato che la zucca è un ortaggio americano e che gli índios la utilizzavano ancora prima dell’arrivo dei portoghesi, il “quibebe” è molto probabilmente frutto di un lavoro di squadra afro-indigena.
Come alternativa al purè si può tagliare la zucca a dadini regolari e cuocerla come indicato nella ricetta finché i pezzettini siano morbidi.

Ingredienti

• 1 Kg di zucca tipo napoletana
• 1 cipolla tritata
• 1 spicchio d’aglio
• 1 cucchiaio di olio di oliva
• prezzemolo tritato
• sale
• pepe

Procedimento

1. Sbucciare la zucca e tagliarla a pezzi piccoli. Più piccoli sono i pezzi, più veloce è la cottura.
2. Soffriggere la cipolla e l’aglio tritati nell’olio.
3. Aggiungere la zucca, un filo d’acqua, coprire e cuocere a fuoco dolce, finché la zucca non si sia disfatta. Mescolare ogni tanto e schiacciare con la forchetta se necessario.
4. Alla fine aggiungere il prezzemolo tritato e cuocere ancora qualche minuto.
5. Servire calda.

 

 

Couscous “paulista” (Cuscuz paulista)

Couscous "paulista"
Couscous “paulista”

Il “cuscuz” è un piatto di origine nordafricana. È passato dal Portogallo e, arrivando in Brasile, è cambiato ancora, risultando una preparazione molto diversa dall’originale. Ci sono tante versioni regionali con pesce, carne (pollo, maiale) e verdure, che vengono servite come antipasto, piatto da buffet e, accompagnato da riso bianco, come un pasto completo. 
Il “cuscuz” andrebbe cotto in una “cuscuzeira” (vaporiera) di capacità 2 litri, ma si può prepararlo in uno stampo da ciambella di ugual misura oppure in piccoli stampini da budino, per le monoporzioni.

Receita em portuguêsEnglish-language version recipe

Ingredienti

• 200 g di peperone
• 250 g di carota
• 100 g di cipolla
• 1 spicchio d’aglio
• 50 ml di olio d’oliva
• 175 g di passata di pomodoro
• 80 g d’olive nere snocciolate
• 3 lattine di sardine o sgombri in olio d’oliva, all’incirca 240 g
• 60 g di piselli freschi o surgelati
• 175 g di farinha de milho em flocos o farina di mais precotta
• 175 g di farinha de mandioca torrada
• 3 uova sode
• prezzemolo tritato
• 2 – 3 pomodori maturi
• sale e pepe

Procedimento

1. Ungere e distribuire sul fondo e sui bordi della “cuscuzeira” (stampo da ciambella o da budino) i pomodori tagliati a ventaglio (in 8 o più parti unite al centro), fette d’uova soda, olive, piselli e filetti di sardina con la pelle appoggiata sulla “cuscuzeria”. 
2. Tritare sottilmente peperoni, carote, cipolle e aglio e soffriggere nell’olio finché siano ben morbidi. 
3. Aggiungere la salsa di pomodoro, le olive, le rimanenti sardine (con il loro olio di conservazione), i piselli e cuocere 5 minuti. 
4. Spegnere il fuoco, aggiungere le farine già mescolate, le uova sode avanzate dalla decorazione della vaporiera e il prezzemolo tritati. 
5. Aggiustare di sale e pepe. 
6. Versare con cura l’impasto nella “cuscuzeira”, lisciare la superficie e premere con le mani compattando il tutto. 
7. Coprire e cuocere a bagno-maria sul gas circa 45 minuti, finché l’impasto incominci a staccarsi dai bordi della “cuscuzeira”. 
8. Sformare caldo con molta cura per non rovinare la decorazione.

Variante: si possono aggiungere gamberetti e cuore di palma nell’impasto e nella decorazione.

Dose per 6 – 8 persone.

“Culinária musical”, la nuova rubrica in collaborazione con “Na boca do povo”

Conoscere la cucina di un popolo significa conoscerne l’anima. Nei piatti tipici si condensano anni di storia, di tradizioni, di credenze religiose. E lo stesso avviene per la musica.

Culinária MusicalProprio per questo motivo, abbiamo pensato di offrirvi, insieme a Na bocca do povo – il portale di cultura e musica brasiliana – un viaggio nell’anima del Brasile tra musica e cucina. La rubrica che stiamo per creare si chiamerà Culinária Musical e vi presenterà ad ogni appuntamento i piatti tipici della tradizione verdeoro attraverso il canzoniere brasiliano che è ricco di riferimenti a prelibatezze come feijoada, acarajé, farofa, e goiabada.

Insieme a Pietro Scaramuzzo, creatore di Na bocca do povo, ci immergeremo nelle note di Feijoada Completa di Chico Buarque o di Tico-Tico no fubá di Zequinha de Abreu,  nei riff di Eu também quero mocotò di Jorge Ben Jor O Preto que Satisfaz di Gonzaguinha per mostrarvi cosa e come mangiano i brasiliani.

Tenetepronte le vostre papille gustative e che il nostro viaggio abbia inizio!