il Carciofo

 

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Il carciofo è una pianta di origine mediterranea, con un fusto robusto e ramificato, che può raggiungere dai 50 ai 150 cm metri di altezza.

Ha foglie alterne grandi spinose, di colore verde intenso e in alcuni casi grigie nella parte superiore e più chiare con la classica “barbetta” in quella inferiore. I fiori azzurri ermafroditi tubolosi sono raggruppati insieme in una infiorescenza a capolino, detta anche calatide. Il capolino comprende una base sulla quale sono inseriti i fiori e il loro insieme viene chiamato volgarmente “peluria”. Il frutto ha una forma ovale, allungata di colore grigio bruno.

 E’ un ortaggio ben conosciuto fin dai tempi più antichi: lo utilizzavano gli Egizi, i Greci e i Romani. Il carciofo viene raccolto da ottobre a giugno e molte specie fioriscono più volte durante l’anno. In Italia è molto diffuso nell’area mediterranea dove si trovano le coltivazioni più diffuse: in Liguria, Toscana, Sardegna, Lazio e Puglia anche se è la Sardegna la regione che maggiormente si caratterizza per la coltivazione e il consumo di questo ortaggio. La maggior parte della produzione commerciale è destinata al consumo fresco, la restante viene utilizzata come prodotto conservato o surgelato.

 Sul mercato esistono diverse qualità di carciofo, tondeggianti o allungati, con spine o senza, in diverse tonalità di verde e con sfumature violacee. Le varietà di carciofo coltivate nel mondo sono circa 90.

Virtù e proprietà:

Il segreto delle sue virtù risiede nella cinarina, la sostanza aromatica che gli conferisce il caratteristico sapore amaro e molte delle sue proprietà benefiche e terapeutiche.

L’organo che trae maggior beneficio dalle proprietà del carciofo è il fegato; la cinarina, i cui benefici vengono disattivati dalla cottura (per questo motivo è meglio consumare il carciofo crudo), favorisce la diuresi e la secrezione biliare. Secondo recenti ricerche scientifiche è stato dimostrato che mangiare carciofi contribuisce al benessere del nostro organismo e soprattutto a prevenire diverse malattie. Il carciofo ha proprietà digestive e diuretiche e, grazie alla presenza di inulina permette di abbassare i livelli di colesterolo; inoltre, nel cuore del carciofo è presente un acido clorogenico, antiossidante, che è in grado di prevenire malattie arteriosclerotiche e cardiovascolari. Le sostanze con proprietà antiossidanti contenute nel carciofo hanno una potenziale attività antitumorale che è tutt’ ora oggetto di ricerche onde poterne confermare la veridicità.

 Hanno pochissime calorie, sono molto gustosi, hanno molte fibre, una buona quantità di calcio, fosforo, magnesio, ferro e potassio. Sono dotati di proprietà regolatrici dell’appetito, vantano un effetto diuretico e sono consigliati anche per risolvere problemi di diabete, ipertensione, sovrappeso e cellulite, calmano la tosse e contribuiscono alla purificazione del sangue, fortificano il cuore e dissolvono i calcoli. Gli studiosi hanno anche riscontrato proprietà rigeneratrici del parènchima epatico, oltre alla capacità di migliorare le funzioni secretive e motorie del tubo digerente, favorendo anche la peristalsi. La qualità “bardana” del carciofo, particolarmente apprezzata, ha un effetto depurativo soprattutto per quanto riguarda la pelle, specialmente quella molto grassa, ma anche in caso di acne e foruncoli in genere.

Sono inoltre utilizzati se si hanno disturbi gastro-intestinali, stitichezza, nausea, vomito e reflusso gastroesofageo.

Controindicazioni:

Devono evitare l’assunzione di carciofi coloro che soffrono di calcoli perchè l’effetto stimolatore di produzione di bile può provocare dei crampi e delle coliche dolorosissimi.

Le donne che stanno allattando devono tenersi alla larga dal carciofo perchè questo ostacola la produzione di secrezione lattea.

Clima e coltivazione:

Il mese di giugno è considerato il periodo più adatto per la coltivazione dei carciofi e in questo mese la pianta è in grado di produrre da 10 a 15 capolini con un gambo che varia dai 15 ai 40 cm. La raccolta, invece, avviene principalmente tra il mese di novembre e quello di aprile.

I carciofi sono piante perenni; quindi se vogliamo coltivarli dovremo preparare un appezzamento che verrà occupato dalle piante di carciofo per anni. Esistono varietà a produzione autunnale, in genere con produzione di carciofi più piccoli e altre a produzione primaverile.

Quello che si consuma dei carciofi è il capolino del fiore. I carciofi amano un clima caldo, con inverni miti e quindi si consiglia di coltivare queste piante solo nelle zone in cui gli inverni non sono eccessivamente rigidi. Nelle zone in cui i mesi invernali sono caratterizzati da gelate prolungate bisogna coprire completamente la carciofaia per ripararla dal freddo. I carciofi prediligono terreno freschi, profondi, di medio impasto, abbastanza ricchi di materia organica, non eccessivamente argillosi, calcarei o sabbiosi.

Si deve lavorare il terreno aggiungendo del terriccio ricco, poca sabbia per migliorare il drenaggio  e del concime organico ben maturo, che arricchirà il terreno e ne migliorerà anche l’impasto. Per ottenere piante di carciofi si utilizzano tradizionalmente i carducci: si tratta dei giovani polloni prodotti dalle grandi piante di carciofo; in particolare si utilizzano dei polloni che abbiano già prodotto almeno 4-6 foglie. Le piante adulte sono di dimensioni abbastanza imponenti per l’orto: raggiungono facilmente i 100-120 cm di altezza e di larghezza; quindi è consigliabile preparare delle piccole buche che conterranno le piante distanziandole di almeno 100-150 cm e posizionare i carducci avendo cura di non interrarli eccessivamente, per evitare poi  l’insorgenza di marciumi e annaffiare il terreno. Le annaffiature vanno fornite con regolarità durante il periodo primaverile, soprattutto quando sono presenti i carciofi. Si ha una produzione migliore se periodicamente, ogni 4-6 anni, si sostituiscono le vecchie piante con nuovi carducci.

Conservazione:

Quando i carciofi sono molto freschi ed hanno il gambo lungo è possibile conservarli immersi nell’acqua, proprio come i fiori freschi. Per conservarli in frigo, invece, occorre togliere le foglie esterne più dure e il gambo, lavarli, asciugarli e metterli in un sacchetto di plastica o un contenitore a chiusura ermetica: si conserveranno per almeno 5-6 giorni. Infine, è possibile congelarli dopo averli puliti e sbollentati in acqua con succo di limone, lasciati raffreddare e riposti in contenitori rigidi.

Utilizzo in cucina:

In cucina il carciofo si presta ad essere utilizzato in tanti modi.

Per evitare l’effetto annerimento dovuto alle sostanze presenti naturalmente in questo ortaggio è bene immergere tutte le sue parti in acqua e limone e utilizzare dei guanti quando vanno puliti per evitare che anche le mani diventino nere.

Occorre però sceglierli con accortezza: devono essere molto freschi cioè il gambo si deve spezzare con la pressione di un dito e non si deve piegare. Con “solo” 22 calorie per 100 gr. di prodotto sarebbe opportuno mangiare anche il gambo e le foglie, ricche di sostanze salutari.

Per essere utilizzato al meglio e consumato, il carciofo deve subire il seguente trattamento:
1) occorre tagliare una parte del gambo che viene ripulito della parte esterna, dura e legnosa;
2) anche le foglie più esterne del fiore vengono rimosse poiché risultano troppo dure per essere consumate;
3) tagliare la parte sopra del carciofo per poter eliminare le spine interne;
4) il capolino viene infine tagliato in più parti.

Vi lascio qualche ricetta per invogliarvi a prepararli 🙂

http://blog.giallozafferano.it/rilassarsicucinando/risotto-ai-carciofi/

http://blog.giallozafferano.it/rilassarsicucinando/spaghetti-integrali-con-carciofi-alla-crema-di-formaggio/

http://blog.giallozafferano.it/rilassarsicucinando/cosce-di-pollo-con-carciofi-e-patate/

http://blog.giallozafferano.it/rilassarsicucinando/torta-salata-ai-carciofi/

Buona domenica 😛

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