Anicini

Gli anicini sono dei biscotti della tradizione ligure semplici e veloci da realizzare.
La ricetta originale prevede l’utilizzo delle uova ma io non le ho messe.
Inoltre non hanno né olio, né burro e né lievito.
Come vedete sono quindi adatti a tutti: a chi è intollerante e non 🙂
Stamattina mi sono messa a cucinare già di primo mattino.
Ho preparato in anticipo il pranzo: pasta al pesto, polpettone di zucchine e carote e scaloppine al limone.
Siccome avevo ancora del tempo ho anche preparato dei muffin con del pesto avanzato per il pranzo di domani ed ora mi sono seduta un attimo per rilassarmi a scrivere la ricetta degli anicini che avevo preparato qualche giorno fa.
E la giornata non è ancora finita perché stasera preparerò una torta all’arancia per la colazione di domani 😉
Gli anicini sono dei biscotti liguri che si trovano spesso nelle pasticcerie qui della zona ma a volte si trovano persino nei supermercati.
Gli anicini sono dei biscotti al profumo di anice che ho sempre mangiato fin da piccola.
P.S.: Chi preferisce può fare l’impasto utilizzando l’impastatrice e può raddoppiare le dosi.

anicini
  • DifficoltàBassa
  • CostoEconomico
  • Tempo di preparazione15 Minuti
  • Tempo di cottura20 Minuti
  • Metodo di cotturaForno
  • CucinaItaliana

Ingredienti

  • 190 gFarina 00
  • 70 gFecola di patate
  • 90 gZucchero
  • 130 gAcqua
  • 15 ganice

Strumenti

  • 1 Teglia
  • Carta forno
  • 1 Coltello

Preparazione

  1. anicini

    Sul tavolo versare l’acqua con lo zucchero, unire la farina, la fecola di patate e l’anice.

    Lavorare l’impasto con le mani e formare 3 grossi filoni larghi 3 cm.

    Collocare i filoni su una teglia foderata di carta da forno.

  2. anicini

    Preriscaldare il forno a 200°C in modalità statica e cuocere i filoni per 10 minuti circa.

    Una volta cotti prendere i filoni e tagliarli a fette trasversali.

  3. Ricollocarli sulle teglia e tostare gli anicini sempre a 200°C in modalità statica per 5 minuti da ambo le parti.

    Devono colorarsi appena.

    Non cuocerli troppo a lungo perché si indurirebbero per diventare poi immangiabili.

Note:

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