Spaghetti alla corte d’assise

Spaghetti alla corta d’assise, un piatto dal nome davvero strano, che nasce in Calabria nel 1958. Stranamente il nome non è stato attribuito dallo chef che lo preparò la prima volta, ma da un giudice che si trovò una sera tardi a cenare a Marina di Gioiosa Jonica, dallo chef Gaetano, che vista l’ora tarda e la cucina del ristorante in chiusura inventò un piatto veloce con quel che in cucina non manca mai, aglio, olio, peperoncino fresco, prezzemolo, passata o pomodoro fresco e formaggio a volontà per smorzare il piccante del peperoncino, il vero protagonista di questo piatto, che nelle cucine calabresi si sa non manca mai. Il giudice dopo aver fatto il bis battezzò questo piatto gli spaghetti alla corte d’assise proprio perchè il piccante del peperoncino non era clemente per niente, così come i processi in corte d’Assise che non lasciavano altre possibilità di ricorso. Se vi piace il piccante è il piatto che fa per voi, e se non vi piace il piccante, beh io vi consiglio di prepararla ugualmente, scegliendo di usare meno peperoncino, o di usare peperoncino meno piccante, perchè i peperoncini sono tanti e differenti e hanno livelli di piccantezza differenti.

  • DifficoltàMolto facile
  • CostoEconomico
  • Tempo di preparazione20 Minuti
  • Tempo di cottura20 Minuti
  • Porzioni2
  • Metodo di cotturaFornello
  • CucinaItaliana
  • StagionalitàTutte le stagioni

Ingredienti per spaghetti alla corte d’assise

Ingredienti per 2 persone

200 g spaghetti grossi
250 g passata
3 peperoncini
2 spicchi d’aglio
40 g grana o parmigiano
q.b. Olio di oliva
q.b. sale
q.b. prezzemolo

Strumenti

1 Pentola
1 Padella
1 Tagliere
1 Schiaccia aglio
1 Coltello
1 Scolapasta

Passaggi preparazione spaghetti alla corte d’assise

Mettiamo sul fuoco l’acqua per la pasta, portiamo a bollore e caliamo gli spaghetti, ideali spaghetti grossi o quadrati, spaghetti alla chitarra. Saliamo e cuociamo al dente, intanto prepariamo il sugo in padella.

Mettiamo in padella un po’ di olio di oliva, aggiungiamo un trito sottile di aglio e peperoncino, lasciamo soffriggere a fuoco basso senza bruciare l’aglio, deve solo profumarsi non diventare troppo dorato, altrimenti si brucia e prende un brutto sapore.

Aggiungiamo a questo punto la passata, poco sale e copriamo per evitare schizzi, teniamo la fiamma vivace, se il sugo non è abbastanza corposo possiamo aggiungere un cucchiaio di concentrato di pomodoro.

Intanto prepariamo un trito di prezzemolo sul tagliere con un coltello a lama liscia.

Intanto la pasta sarà cotta, scoliamo, conservano un po’ di acqua di cottura, saltiamo la pasta in padella nel sugo, a fuoco alto, se serve aggiungiamo poca acqua di cottura della pasta, infine aggiungiamo il formaggio, se vi piace potete anche mescolare il parmigiano con pecorino, e mantechiamo bene, poi a fuoco spento aggiungiamo prezzemolo, e serviamo. A discrezione dello chef si usa sia parmigiano, o grana, che pecorino.

Un’ottima variante al peperoncino è la ‘nduja, da aggiungere al sugo durante la cottura.

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