La zuppa di roveja è preparata con la roveja un antico legume conosciuto come pisello selvatico, chiamato anche rubiglio e corbello, Presidio Slow Food che ora si cerca di recuperare.
Ho acquistato la roveja secca ad un mercatino a Fermo (insieme ai fagioli diavoli di cui vi ho già parlato in un post precedente qui), e ho letto che si trova la farina di roveja e che ci si prepara una sorta di polenta detta “la Farecchiata”.
Sono rimasta incantata dalla storia di un legume che non avevo mai assaggiato, il sapore è capace di creare un forte legame con la terra e la natura avvolgendo con calore e donando nuova vita alle tradizioni tipiche della cucina locale.
Il legume cresce spontaneo nella zona dei Monti Sibillini e un tempo, fino alla metà del secolo scorso si coltivava nella dorsale appenninica umbro-marchigiana, conosciuta fin dalla preistoria. Dai greci e romani era considerato un legume prelibato. Era consumata dai pastori e dagli agricoltori. Ora si produce soprattutto a Castelluccio, a Civita di Cascia in Umbria e nella zona dei Sibillini per autoconsumo e cucinata da appassionati di alcuni agriturismi o trattorie locali, come Il Picciolo di Rame del Castello di Vestignano a Caldarola (MC). Ho trovato su un quotidiano un articolo con la ricetta della zuppa di roveja proprio di questo ristorante tipico.
La roveja si presenta della grandezza dei piselli ma di colore variabile marrone arancio, il sapore è a metà tra i ceci e la lenticchia. L’aspetto del legume secco da proprio l’idea di un cibo antico e prezioso. Nella foto sotto la roveja dopo l’ammollo.
Ho trovato, anche sulla confezione stessa della Bottega della Cuccagna che si può insaporire, sempre dopo averla preventivamente ammollata e poi lessata, aggiungendola ad un soffritto di cipolla, aglio, prezzemolo e pomodoro passato. Unendo o meno una minestra. Probabilmente sarà la mia prossima ricetta con il resto della confezione.
Ricetta Zuppa di roveja
Ingredienti per 4 persone:
- 250 g di roveja secca,
- uno spicchio di aglio,
- una cipolla,
- una patata grande,
- una carota,
- sedano,
- un rametto di rosmarino,
- due o tre foglie di salvia,
- una foglia di alloro,
- sale, pepe e olio evo q.b.
Preparazione:
lessate per circa un’ora la roveja dopo un ammollo di 10-12 ore.
All’assaggio deve risultare morbida.
Preparate un soffritto di aglio, cipolla, sedano tritati e tocchetti di carota e patata. Rosolate il tutto e poi unite la roveja con la sua acqua di cottura.
Aggiustate di sale e pepe, unite un mazzetto di rosmarino, salvia e alloro e portate a cottura lentamente in modo da ottenere una cremina densa.
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Carissima Raffaella, sono proprio contenta che hai pubblicato la ricetta poichè anche io ho acquistato la roveja al mercatino di Pergola -attratta da questo legume dimenticato- e non sapevo come prepararla….Preparerò quindi la zuppa di roveja secondo la tua ricetta! Grazie tantissimo, lucia
Ciao Lucia! Certo la cucina richiede tempo e attenzione ma ci ripaga sempre donandoci un’infinità di piaceri… Alla prossima ricetta allora! 🙂