La Crema di cipolle dorate con crostini è morbida e calda un vero e proprio confort food che ci coccola con gusto.
L’ho appena sperimentata per presentarvela e appuntare la ricetta per non perderla. Mi ci sono imbattuta per caso (ma il caso non esiste) così mi sono procurata le cipolle dorate, alloro, salvia e pancetta affumicata, pane casereccio e un simil pecorino romano.
Mi scuso con i romani, ma è così bello potersi esprimere liberamente utilizzando ingredienti genuini, ricevuti in dono tanto generosamente e direttamente dal produttore pugliese!
Si tratta di un formaggio di capra stagionato adatto da grattugiare sulla pasta oppure da gustare a scagliette magari come sfizioso antipasto.
In famiglia non siamo abituati ai sapori così sapidi e pungenti, per questo ho gradito molto la ricetta della Crema di cipolle dorate con crostini.
Il mio istinto ancora una volta ha funzionato e il piatto è risultato molto gradito sia al mio palato che a quello di entrambi gli assaggiatori in casa: figlio e marito compreso!
- DifficoltàBassa
- CostoEconomico
- Tempo di preparazione10 Minuti
- Tempo di cottura25 Minuti
- Porzioni3-4
- Metodo di cotturaFornello
- CucinaItaliana
Ingredienti
La zuppa contiene poco liquido e si versa, in genere, sopra la fetta di pane, un esempio la mia Zuppa di ceci facile o la tipica zuppa toscana con i cavoli neri che io però ho chiamato Minestrone col cavolo nero.
In effetti minestrone sarebbe una via di mezzo tra zuppa e minestra: mentre la minestra contiene, oltre alle verdure, la pasta o i cereali come il riso, l’orzo, il farro, ecc. nel minestrone sono presenti anche le patate e i legumi vedi il mio Minestrone di miglio con piselli e levistico.
Vellutata poi mi è sembrato troppo sofisticato, di solito è composta da 2 o 3 tipi di verdure tra cui la patata e a fine cottura si può aggiungere la panna da cucina o anche no come nella Vellutata di topinambur con briciole croccanti e sesamo.
Passato è di un insieme di verdure che a fine cottura si passa nel passaverdure piuttosto che frullare come il mio Passato di zucca.
Ecco che infine crema è il termine corretto con un solo ingrediente principale frullato e legato con della farina o magari amido di mais per addensare leggermente il liquido.
Per quanto riguarda il formaggio, ognuno può regolare a suo piacimento la quantità e magari mescolare il formaggio stagionato di capra (o il pecorino romano) al parmigiano o grana, secondo le preferenze, per rendere il sapore più gradevole.
- 600 gcipolle dorate
- 1 fogliaalloro
- 3 fogliesalvia
- 60 gpancetta affumicata
- 40 gfarina
- 1.5 lbrodo vegetale
- 75 gpecorino romano
- 6 fettepane casereccio
- q.b.olio extravergine d’oliva
- q.b.sale
- q.b.pepe
Strumenti
- Frullatore a immersione
- Tostapane
Preparazione della Crema di cipolle dorate con crostini
Preparate il brodo vegetale (o in alternativa usate un dado).
Io per ottenere circa 1,5 litri di brodo faccio bollire una carota, una cipolla e una costa di sedano in 2 litri di acqua per circa 20 minuti, fino a quando le verdure risultano ben cotte.
Sbucciate e poi affettate le cipolle quindi lasciatele appassire a fiamma media in poco olio.
Unite 30 g di pancetta, l’alloro e la salvia e fate rosolare pochi minuti.
Ricoprite con il brodo vegetale e salate quanto serve.
Fate cucinare per circa 25 minuti poi, dopo aver eliminato la foglia di alloro, frullate bene con il mixer ad immersione.
Unite la farina facendo attenzione a non far formare i grumi e mescolate a fiamma dolce per pochi minuti fino a far addensare.
Unite una parte di pecorino romano e mescolate.
Abbrustolite le fette di pane nel tostapane e la pancetta in una padella antiaderente.
Componete i piatti o le ciotole in terracotta per mantenere meglio il calore: versate la crema e sopra il pane tostato, il pecorino, i cubetti di pancetta e un filo d’olio.
All’occorrenza, se usate le coccotte in terracotta che possono andare in forno, potete tenerle al caldo con il forno basso.
Minestre, minestroni, zuppe, creme, vellutate…
Perdonate se ho usato i termini impropriamente, mi sono documentata solo oggi e comunque esistono, per mia fortuna i nomi dialettali delle ricette tipiche in ogni luogo d’Italia. Alla fine quello che conta è il risultato finale e il gusto personale di chi assaggia.
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