Produrre meno rifiuti

Ogni anno ormai utilizziamo più risorse di quante la Terra sia in grado di generare. Molte risorse naturali non sono illimitate e dobbiamo convincerci di iniziare a utilizzarle in modo sostenibile sotto il profilo ambientale ed economico. Oggi l’Europa dipende come approvvigionamento di materie prime dal resto del mondo quindi dobbiamo lavorare su un concetto nuovo di economia, che sia circolare, con materie che vengono prodotte, usate e poi riutilizzate, riducendo il rifiuto finale e arrivando ad una nuova prospettiva.

In primo luogo penso all’ambiente. Un’economia circolare ridurrebbe in maniera significativa le emissioni di gas a effetto serra, andando a contrastare i cambiamenti climatici che stiamo vivendo. Il riutilizzo su larga scala di materiali grezzi potrebbe aiutare a ridurre il dissesto del paesaggio e degli habitat, così come ridurre i rifiuti marini contribuirebbe a limitare la perdita di biodiversità.

Per l’Unione europea l’economia circolare ha grandi vantaggi economici. il valore dei prodotti e dei materiali si mantiene il più a lungo possibile, minimizzando la produzione dei rifiuti e lo sfruttamento delle risorse. Inoltre con una migliore efficienza delle risorse un modello di economia circolare – secondo un rapporto del 2015 della Ellen MacArthur Foundation del 2015 – si stima che potrebbe ridurre la spesa netta per le risorse nell’UE di 600 miliardi di euro l’anno entro il 2030. Significa benefici totali stimati in 1.800 miliardi di euro l’anno una volta contabilizzati gli effetti moltiplicatori. Ma non finisce qui.

L’economia circolare significa innovazione. Pensiamo ai grandi rinnovamenti che potrebbero essere innescati in molti settori dell’economia grazie alla necessità di riprogettare materiali e prodotti ad uso circolare. Per dare qualche numero si stima che la transizione verso un’economia circolare comporterebbe un aumento del Pil da 1 a 7 punti percentuali entro il 2030 a seconda che il prezzo più alto di cambiamento tecnologico venga preso in considerazione o meno. Questo significa un forte impatto sull’occupazione, soprattutto per i giovani.

Vi chiederete perché ho scritto qui questo articolo. Perché l’economia circolare va fatta anche in cucina, tutti i giorni. Ognuno di noi, con i propri comportamenti individuali ha una grande responsabilità. Ne parleremo spesso anche sul blog e sui social.

Pubblicato da Renata Briano

Nata a Genova (GE) nel 1964, è laureata in Scienze Naturali e ha lavorato come ricercatrice presso l'ITD del CNR e presso ARPA Liguria. Dal 2000 al 2010 è Assessore all'Ambiente e allo Sviluppo Sostenibile, Caccia e Pesca della Provincia di Genova. Dal 2010 al 2014 ha ricoperto l'incarico di Assessore all'Ambiente e alla Protezione Civile in Regione Liguria. Dal 2014 al 2019 è stata Europarlamentare e Vicepresidente della Commissione Pesca al Parlamento Europeo. Da settembre 2019 è Food Blogger, dopo aver preso il diploma da "Chef fuoriclasse" presso il Centro Europeo di Formazione. Mamma di Francesco, è sposata con Luciano Ricci, scrittore. Non si separa mai dai suoi tre cagnolini.