Eravamo in vacanza in Toscana la prima volta che io e la mia famiglia assaggiammo la pasta fresca con il ragù d’anatra. Mio figlio, che ai tempi aveva solo 4 anni, ne rimase talmente entusiasta che chiedeva in continuazione allo Chef dell’agriturismo di cucinargli il “ragù di papera”. Da allora lo cucino spesso, con il pomodoro oppure bianco, con le scorzette ed il succo d’arancia. Oggi invece ho scelto di abbinare agli STROZZAPRETI AL RAGU’ D’ANATRA un formaggio pregiato che ne esalti appieno il sapore regalando al piatto un gusto ricco e corposo; due ingredienti importanti i cui profumi e sapori si legano e si intrecciano con singolare armonia. Le sue scagliette, mescolate al ragù caldo, si fondono ma senza amalgamarsi completamente; si creano così delle “isole” di gusto tutte da mordere e gustare. Il formaggio che ho selezionato è il CACIO CATERINA del Caseificio IL FIORINO, un caseificio ubicato in un luogo di straordinaria suggestione e valore storico, il borgo medievale di Roccalbegna, posto alle pendici del Monte Amiata e lambito dal fiume Albegna. Per i loro formaggi viene utilizzato solo latte di allevamenti locali e la stagionatura naturale avviene ancora oggi presso il paese, dove sorgeva il vecchio stabilimento artigianale che, ampliato e restaurato, custodisce la grotta del Fiorini, cuore dell’intero caseificio. È da questi ambienti suggestivi che escono i prodotti più rinomati del caseificio Il Fiorino tra i quali anche il Cacio di Caterina. Io, che amo conoscere la storia dei prodotti e la loro origine, scopro anche che il piatto che cucinerò nella settimana in cui si festeggia la festa della donna è noto anche come “il cacio delle donne”. Sarà una coincidenza? Questo fatto mi rende particolarmente euforica…leggete voi stessi: “Questo formaggio pare coniugare l’antica arte casearia femminile (e in particolare la storica predilezione di Caterina dei Medici per il suo Marzolino) con la storia della famiglia Fiorini e soprattutto dell’intraprendente Caterina Pandolfi, moglie di Ferrero e madre del fondatore de “Il Fiorino”. È quindi un omaggio alle donne, perché erano le donne a fare il formaggio davanti al focolare “a vegliatura”, con il latte appena munto e ancora fragrante.” Auguri a tutte le donne allora, custodi di antichi saperi e centro del focolare domestico!
PROVA ANCHE IL RAGU’ DI CINGHIALE!
Con questa ricetta partecipo al Contest organizzato da AIFB e Caseificio il Fiorino “Il Fiorino, le tue idee in cucina, il tuo blog”
- DifficoltàMedio
- CostoMedio
- Tempo di preparazione30 Minuti
- Tempo di cottura1 Ora 15 Minuti
- Porzioni4 persone
- Metodo di cotturaFornello
- CucinaItaliana
Ingredienti
- 320 gStrozzapreti (freschi)
- 100 gCacio CATERINA (a scaglie)
- 1Petto d’anatra (circa 300 gr)
- 1Cipollotto fresco
- 1Carota
- 1 cucchiaioFarina
- 1 bicchiereVino rosso
- 1 bicchiereBrodo
- Olio extravergine d’oliva
- Sale
- Pepe
- Origano (fresco)
Preparazione
Lavate il petto d’anatra da eventuali residui di sangue e rimuovete la pelle. Tritate la polpa con il tritacarne oppure con il coltello. Preparate un trito con la carota ed il cipollotto fresco e fatelo rosolare in una padella con dell’olio extravergine d’oliva.
Dopo pochi minuti aggiungete la polpa del petto d’anatra e fatela rosolare a fuoco vivo quindi sfumatela con il vino rosso. Lasciate evaporare il vino quindi salate, pepate, spolverate con il cucchiaio di farina e mescolate per evitare la formazione di grumi.
Allungate con il brodo e fate cuocere a fuoco molto basso per circa 45-60 minuti con il coperchio. Nel frattempo portate a bollore una pentola di acqua salata e cuocete gli strozzapreti.
Tenete da parte delle scaglie di Cacio CATERINA per la decorazione del piatto e inserite le altre nel ragù d’anatra. Condite gli strozzapreti, aggiungete le foglioline di origano fresco, un filo di olio extravergine d’oliva e decorate con le scagliette di formaggio.
Cibo per la mente
TURBINI E TEMPESTE IO CAVALCHERO’ VOLERO’ TRA I FULMINI PER AVERTI Meravigliosa creatura, Gianna Nannini
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