In genere, quando pensiamo alla cucina indiana la nostra mente corre immediatamente a piatti come il pollo al curry o il pollo tandoori, le frittelle di patate o il gustoso pane che accompagna le pietanze; in realtà, la gastronomia di questo Paese asiatico offre grandi e gustosi spunti anche per quanto riguarda i dessert (chiamati in lingua originale mithai), in genere contraddistinti da sapori molto intensi anche per l’utilizzo delle tradizionali spezie indiane, come cardamomo, zafferano e ovviamente cannella, che danno il tocco in più alle ricette.
La ricetta del Sohan Papdi
Oggi ci concentriamo in modo particolare sulla ricetta del Sohan Papdi (chiamato anche come patisa, papri son, soan papdi o shonpapri), un dolce dalla caratteristica forma cubica e dalla consistenza morbida, che viene preparato proprio in questo periodo a cavallo tra la fine del mese di ottobre e l’inizio di novembre, quando in India si celebra il Diwali, la Festa delle Luci.
La Festa delle Luci in India
Questa particolare ricorrenza ricorda il leggendario rientro del re Rama nella città di Ayodhya, al termine di un periodo di esilio in una foresta durato 14 anni; in suo onore, il popolo cittadino accese lunghe file di lampade (in indiano, rispettivamente avali e dipa, da cui il nome della Festa), dando il via alla consuetudine che continua ancora oggi. Difatti, la caratteristica della celebrazione, che dura ben 5 giorni nel mese indù di ashwayuja (che cade solitamente tra ottobre e novembre), è proprio l’impiego delle luci tradizionali chiamate diya, che simboleggiano la vittoria del bene sul male.
Un dolce di buon auspicio
In tavola, come detto, questa Festa si celebra con il tradizionale dessert beneagurante a base di zucchero, farina, farina di ceci, ghi (il burro chiarificato tipico dell’India), latte e semi di cardamomo tritati, oltre a un bel mix di frutta secca; la ricetta del Sohan Papdi non è troppo complessa, e la difficoltà maggiore riguarda la consistenza del dolce (che dipende dalla lavorazione esatta dello zucchero e dalla temperatura dei vari composti), che è vaporosa e soffice. Il sapore, invece, ricorda quello della caramella mou e delle nocciole, con il tocco delle spezie che offre un retrogusto davvero sfizioso.
Ecco la lista degli ingredienti per preparare il Sohan Papdi anche a casa:
Ingredienti:
- 125 grammi di farina 00
- 90 grammi di farina di ceci
- 3 cucchiai di glucosio (o in alternativa di miele millefiori)
- 400 grammi di zucchero semolato
- 100 grammi di acqua
- 315 grammi di ghi
- 2 bacche di cardamomo verde (ne useremo i semi)
- una decina di mandorle e altrettanti pistacchi.
Il procedimento
Innanzitutto setacciamo entrambe le farine, andando lentamente ad aggiungerle a due terzi di burro chiarificato, da mettere in un pentolino da riscaldare sul fornello; nel procedimento continuiamo a girare con un cucchiaio per evitare la formazione di grumi. Quando il composto raggiunge il punto di ebollizione, possiamo aggiungere i semi di cardamomo precedentemente tritati, continuando a mescolare con un cucchiaio fino a quando il tutto non raggiunge una colorazione caramello.
Nel frattempo, in una padella antiaderente mettiamo la restante parte di burro chiarificato, lo zucchero e l’acqua, portando anche questo composto a bollore e versandoci poi i cucchiai di miele o di glucosio; anche qui, continuiamo a mescolare per portarlo alla colorazione caramello, poi togliamo dal fuoco e, sempre girando col cucchiaio, aspettiamo che raggiunga la consistenza desiderata.
Ora andiamo a unire i due composti, facendo attenzione a incorporare bene lo zucchero, che dovrà filare, e ad assorbire per bene il mix di farine; il tutto andrà versato su un foglio di carta da forno, che copriremo con un altro foglio per creare la forma di un rettangolo, aiutandoci con un mattarello per compattare il dolce. Ora possiamo ricoprire la parte superiore con le mandorle e i pistacchi, tritati a seconda del nostro gusto, e con il coltello realizzare un reticolato per segnare i “pezzi” del Soan Papdi. Aspetteremo circa mezz’ora che il composto di freddi e si indurisca, e poi possiamo già servire il nostro dessert in tavola e gustarlo.