Nel Gocèano, cuore della Sardegna usano ormai in pochi cucinare un antico piatto rustico ma nutriente, “Sa Piscadura” ,nelle case dei contadini ,ma anche dei pastori o degli artigiani,(tutti allevavano il maiale) quando si macellava ,era uso che le ossa sommariamente spolpate,come pure i piedi , parte della cotenna,le orecchie,parti della testa , che non venivano consumate subito fresche,venissero conservare sotto sale,come anche il lardo e la pancetta. Visto che normalmente la macellazione avveniva alla fine di novembre inizio dicembre ,queste parti salate tornavano comode d’inverno e se ne restavano in primavera.

- DifficoltàMedia
- CostoEconomico
- Tempo di preparazione3 Ore
- Porzioni8
- Metodo di cotturaBollitura
- CucinaItaliana
Ingredienti
- 1 kgFave o ceci
- 1verza o cavolo cappuccio
- 8Patate
- 5Cipolle
- Finocchietto selvatico
- Lardo
- Ossa di maiale
Il giorno prima mettere in in acqua tiepida il legume scelto,se si usano le fave, quando sono ammollate togliere la parte nera in cima. Dissalare le ossa immergendole in acqua dolce che cambierete sovente.
Fare bollire le ossa e il lardo per una ventina di minuti.
Aggiungere le fave o i ceci e, quando comincerà a diventare tenero, aggiungere le patate e le cipolle intere.
A cottura ultimata “pescare” (da questo piscadura) la parte solida che dovrete depositare in un piatto di servizio e irrorare con l’olio a crudo.
Nel brodo rimasto bagnare il “ pane e fresa- carta da musica “ o in mancanza di questo, fette di pane tipo casareccio raffermo.
Servire caldissimo.
Fare bollire le ossa e il lardo per una ventina di minuti.
Aggiungere le fave o i ceci e, quando comincerà a diventare tenero, aggiungere le patate e le cipolle intere.
A cottura ultimata “pescare” (da questo piscadura) la parte solida che dovrete depositare in un piatto di servizio e irrorare con l’olio a crudo.
Nel brodo rimasto bagnare il “ pane e fresa- carta da musica “ o in mancanza di questo, fette di pane tipo casareccio raffermo.
Servire caldissimo.
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