Sarde a beccafico

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Cari lettori, come mi piace cucinare il pesce….! E’ molto  bello ritrovarsi davanti ad un bel piatto di sarde a beccafico e sentirsi pienamente soddisfatti da tanta semplicità. Le sarde,pesce azzurro per eccellenza , povero ma ricco di nutrimenti, del pan grattato, erbe aromatiche: si può mangiare bene spendendo pochissimo, basta rispolverare vecchie ricette della  tradizione siciliana. Le “sarde a beccafico” si chiamano così perché un tempo erano la rivisitazione di un piatto nobile fatto a base di uccelletti  ghiotti di fichi, chiamato appunto Beccafico, che veniva cacciato dai nobili e mangiato ripieno con le loro interiora. Questo piatto nobile,  era ovviamente assolutamente al di fuori della portata dei popolani che però ne imitarono le modalità di preparazione seppur modificando gli ingredienti. Fu così che ai piccoli volatili vennero sostituite le più economiche sarde e che per il ripieno si optò per una variante molto meno costosa a base di mollica di pane.
Le sarde a beccafico, infatti, non sono altro che l’imitazione povera di un piatto nobile ormai andato perduto, la cui variante popolare è invece rimasta ben viva e apprezzata dalla tradizione siciliana. 

 

Ingredienti:

1 kg.  di sarde fresche,

180 gr. di pangrattato,

100 gr. di acciughe sott’olio

1 cucchiaio di parmigiano o pecorino

2 cucchiai di pinoli

2 cucchiai di uva sultanina

2 limoni non trattati

1 ciuffo di prezzemolo

sale e pepe

1 cucchiaio di zucchero

olio extravergine d’oliva.

Per prima cosa pulite le sarde (facciamo attenzione a consumarle freschissime perché i grassi contenuti nella carne si deteriorano facilmente e ne mutano il sapore): eliminate la testa insieme alle branchie: verrà via anche l’intestino, le lische e apritele a “libro”. Sciacquatele velocemente, disponetele su un ripiano e tamponatele delicatamente con uno strofinaccio.

Mettete ad ammollare l’uvetta in poco di acqua tiepida, scolatela e strizzatela. Lavate un limone e tagliatelo a fettine sottili. Spremete l’altro!

In una padella fate sciogliere le acciughe insieme a 2 cucchiai di olio. Aggiungete il pangrattato e rosolate fini a quando avrà acquistato colore. Versatene i 2/3 in una terrina, incorporandovi l’uva sultanina, i pinoli, il prezzemolo, il tutto ben tritato.

Mettete un cucchiaino di composto di pangrattato in mezzo a ogni sarda, poi arrotolate ciascuna su se stessa per formare degli involtini. Man mano che saranno pronti, adagiateli in una teglia unta, una accanto all’altra con tutte le codine nella stessa posizione, alternando con foglie di alloro e fettine di limone. Irrorate con succo di limone zuccherato e cospargete con il resto del pangrattato tenuto da parte .Completate con un filo d’olo e cuocete in forno già caldo a 200° per 15 minuti.

Togliete dal forno e servite!

Bon appètit!

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Pubblicato da Peperoniverdifritti

Ciao benvenuto nel mio blog! Mi chiamo Francesca , abito in un bel paesino in provincia di Cosenza! Non sono una cuoca professionale, infatti svolgo tutt'altro lavoro, ma amo molto cucinare. E' una passione che coltivo fin da piccola. In cucina mi piace sperimentare sempre nuove ricette e usare prodotti freschi di qualità e soprattutto di stagione .. Ho tante passioni, in assoluto la mia famiglia che adoro, la CUCINA, le vacanze al mare, il mio lavoro… poi un giorno ho scoperto i BLOG di GIALLO ZAFFERANO e così per gioco ho iniziato questa avventura. Mi sono iscritta con il mio BlogPeperoniverdifritti, nome non a caso, in quanto adoro questo ortaggio in tutte le salse… Come già detto, adoro cucinare, soprattutto le paste fresche, il pesce, i primi piatti e sopratutto sono una grande appassionata di pane e lievitati di tutte le specie, mi attraggono molto e con l’arrivo del freddo è sempre un piacere! Non riesco a rinunciarci. E rimanere con il naso davanti al forno e vedere una massa più o meno densa trasformarsi... è un momento che mi affascina molto Ringrazio anticipatamente chi verrà a trovarmi su Peperoni verdi fritti, spero di esservi di spunto per le vostre ricette, accetto anche consigli. Vi aspetto! Grazie.