Torta Mantovana

La Torta Mantovana è un dolce molto buono e versatile.

Adatto come dolce dopo il pasto ma anche come dolce da colazione.

Il nome fa pensare che sia un dolce tipico della cucina mantovana, ma in realtà questo dolce è molto conosciuto anche in Toscana e più precisamente a Prato.

Le due versioni hanno delle sostanziali differenze: quella di Mantova è bassa e non vi è presenza di lievito nella preparazione, quella di Prato, invece, è alta e più soffice.

Le leggende sull’origine di questo dolce sono molteplici e tutte pronte a spiegare perché, pur chiamandosi Torta Mantovana, sia famosa anche a Prato.

La prima leggenda racconta che questa ricetta fu un lascito della Marchesa di Mantova, Isabella d’Este, alla corte De Medici.

Sembra infatti che la Marchesa, dovendosi recare a Roma, in visita al papa, abbia fatto una sosta a Firenze e per ringraziare i Medici per la loro ospitalità, abbia lasciato loro questa ricetta tipica del territorio mantovano.

Un’altra leggenda narra di due suore che, dovendosi recare a Roma per il giubileo del 1875, ed essendo ospitate in casa da un ricco signore per una sosta, lasciarono a lui la ricetta di questa torta in segno di ringraziamento.

Quale delle due leggende sia vera non lo so, ma alla base di entrambe c’è l’arte dell’ospitalità e del ringraziamento quindi, a me piace valorizzare questi due aspetti e poco importa se le leggende, in quanto tali, siano false o romanzate.

Scegliete voi quella che vi piace di più.

Un altro aspetto molto positivo di questo dolce è che si usano molti tuorli quindi, di solito, quando preparo le meringhe o altre preparazioni dove ho bisogno dei soli albumi, questa ricetta mi viene in soccorso per usare i tuorli.

La versione che vi propongo è quella mantovana (senza lievito) e adattata ai miei gusti infatti, nella versione originale trovate anche le mandorle oltre ai pinoli, nella mia versione trovate solo quest’ultimi perché li adoro e preferisco non mischiare il loro sapore con quello delle mandorle.

A voi la scelta se inserire o meno anche le mandorle 🙂

 

Torta Mantovana
  • Preparazione: 10 Minuti
  • Cottura: 40 Minuti
  • Difficoltà: Bassa
  • Porzioni: 1 Tortiera da 24 cm
  • Costo: Economico

Ingredienti

  • Farina 170 g
  • Zucchero 170 g
  • burro 150 g
  • Uovo 1
  • Tuorli 4
  • Pinoli q.b.
  • Zucchero a velo q.b.
  • Scorza di limone q.b.

Preparazione

  1. Per preparare la nostra Torta Mantovana, ricordiamoci di lasciare il burro a temperatura ambiente per una mezz’oretta o comunque per il tempo necessario affinché la sua consistenza sia simile a quella di una crema.

    Eventualmente, un trucchetto potrebbe essere quello di scaldare metà del burro nel microonde (scaldare non sciogliere) e poi aggiungervi l’altra metà e lavorare con un cucchiaio fino ad ottenere una crema.

  2. Con l’aiuto di una planetaria o di uno sbattitore, montiamo l’uovo e i tuorli con lo zucchero.

    Dobbiamo montarli fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso.

    A questo punto cominciamo a inserire la farina, poco per volta, alternata al burro in crema.

    Aggiungiamo, infine, la scorza di limone e amalgamiamo

  3. Versiamo il composto ottenuto in una teglia facendo attenzione che lo strato non sia superiore a un paio di centimentri.

    Con queste dosi andrà benissimo uno stampo da 24 cm.

  4. Livelliamo il composto e cospargiamolo con dei pinoli.

    Dobbiamo abbondare perché sono l’elemento principale del dolce.

    Cospargiamo di zucchero a velo fino a coprire ben bene i pinoli.

  5. Inforniamo a 180º in forno statico per circa 40 minuti.

    Il dolce sarà pronto quando sarà dorato in superficie e quando, inserendo un stuzzicadenti, ne uscirà fuori asciutto.

    Come vi dico sempre, i forni cambiano quindi dovete aggiustare i tempi (non la temperatura) al forno che voi utilizzate.

Note

La versione originaria, oltre ai pinoli, prevede anche la presenza delle mandorle spellate e tagliate a lamelle.

La versione di Prato prevende anche l’aggiunta del lievito per dolci con il risultato che avrete una torta alta e più soffice anziché bassa.

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