Quasi tutti gli invitati sono già appassionati delle cucina e dei paesaggi italiani. Alcuni di loro hanno visitato in lungo e in largo l’Italia e fra gli ingredienti che collegano istintivamente al Belpaese ci sono pomodori, basilico, Parmigiano, prosciutto, olio di oliva, mozzarella, pasta, nocciole, tartufo e aceto balsamico, solo per citarne alcuni. Freschezza, salubrità e bontà delle materie prime, insieme a bellezza del panorama e delle opere artistiche e architettoniche rendono agli occhi stranieri l’Italia davvero un luogo irresistibile e unico al mondo.

Kat Levitt, esperta di cibo e viaggi, da Chicago, racconta già prima del tour: “Aglio, basilico, pomodori, olio e parmigiano sono gli ingredienti italiani che non possono mancare sulla mia tavola. Posso aggiungerne un altro? Sicuramente il rosmarino. Sono già stata in precedenza in Italia, ho visitato Firenze, Napoli, Positano, Pisa, Amalfi e Roma. E la prima immagine che mi viene in mente quando penso al Made in Italy è proprio l’incantevole città di Roma, dotata di un fascino intramontabile così come quello che ha il cibo italiano”.

Un progetto educativo che ha dato i mezzi, direttamente sul campo, per riconoscere l’autentico Prosciutto di San Daniele, dalla caratteristica forma a chitarra, prodotto e invecchiato almeno 13 mesi nel microclima unico dell’area friuliana, o le proprietà del Grana Padano, ottenuto da latte crudo di vacca (17 l per ogni kg di prodotto) proveniente da due mungiture giornaliere, o la rotondità semiallungata, il colore perlaceo e senza striature del Riso Nano Vialone Veronese o ancora il perlage, l’aroma e la mineralità del Prosecco DOC. Un ottimo modo per sostenere l’export e le nostre imprese all’estero e che, perché no, può essere utile anche per far scoprire alcune bontà regionali anche a noi italiani. Che campanilisti lo siamo per definizione, spesso anche a tavola.