Tenente Colombo

Tenente Colombo l’arguto e simpatico tenente italo-americano della conosciutissima serie televisiva. Negli anni Sessanta due amici, Richard Levinson e William Link, ex compagni di college e fan di Ellery Queen, idearono un nuovo schema di giallo, ribaltando completamente quello classico deduttivo. Solitamente, infatti, il lettore e/o lo spettatore seguono le indagini condotte dall’investigatore protagonista che, basandosi sui fatti, sugli indizi e sulle testimonianze raccolte, arriva all’assassino. Levinson e Link, invece, ribaltano completamente questo modello e ne creano uno nuovo. Le prime scene mostrano subito l’assassino mentre architetta il suo piano, commette l’omicidio e poi si confeziona un falso alibi. A questo punto che entra in scena il detective che dovrà smascherare il colpevole, smontando il castello di carte che questi ha messo in piedi per coprire il suo crimine. E la cosa più sorprendente non è più lo scoprire “chi” ma il “come ha capito chi”. Il protagonista assoluto è il mitico Peter Falk. Il tenente è golosissimo di chili compare in diversi episodi.
Ingredienti per 4 persone
- 800 g di pomodori pelati
- 200 g di fagioli rossi messicani cotti
- 100 g di pancetta affumicata
- 100 g di olive verdi
- 2 grosse cipolle
- 2 peperoni
- 3 salsicce
- 3 peperoncini jalapeno
- 1 bicchiere di vino rosso
- olio evo q.b.
- sale q.b.
Preparazione
Tagliate in modo grossolano le cipolle, i peperoni, la pancetta affumicata e le olive snocciolate e fatele rosolare in qualche cucchiaio di olio EVO.
Aggiungete i peperoncini tagliati finemente e la salsiccia, che avrete privato della pelle e spezzettato.
Quando la salsiccia è ben rosolata, aggiungete i fagioli schiacciandone una parte con la forchetta: il chili risulterà più cremoso.
Unite il vino e fate sfumare, quindi aggiungete i pomodori pelati schiacciati con le mani; utilizzate tutto il liquido in loro contenuto.
Fate cuocere a fuoco vivo per circa 10 minuti, (qui potete vedere come) Aggiustate di sale, mescolate bene e abbassate la fiamma fino a cottura ultimata.
Il chili è un piatto conviviale, quindi di solito non lo impiatto, ma lo verso in una zuppiera e lo porto in tavola, così ogni commensale si serve da solo. In questo caso, però, ho preferito servirlo in delle zuppierine con accanto il taccuino e la matita di cui il tenente non si separa mai.
Buon appetito
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