Ro.Go.Pa.G. Pier Paolo Pasolini

Ro.Go.Pa.G. Pier Paolo Pasolini

Ro.Go.Pa.G. Pier Paolo Pasolini
Ro.Go.Pa.G. Pier Paolo Pasolini

100 anni fa a Bologna nasceva Pier Paolo Pasolini, per onorare il grande regista ho pensato di creare una ricetta ispirata al film Ro.Go.Pa.G..
Il film del 1963 diviso in quattro episodi, il cui titolo è una sigla che identifica i registi dei quattro segmenti: Rossellini, Godard, Pasolini e Gregoretti.
L’episodio diretto da Pasolini era intitolato “la ricotta” parlava di una comparsa che in attesa di essere crocifisso spazzolava tutti i cestini da cinema che riusciva recuperare, infine con dei soldi recuperati comprava tanta ricotta per tutta la famiglia.
Quindi una croce di bastoncini di ricotta fritta nella friggitrice ad aria impanata solo con semola e polvere di peperoncino Rosso mazzetti dell’Etna.

Bastoncini di ricotta cotti nella friggitrice ad aria preparazione
Bastoncini di ricotta cotti nella friggitrice ad aria preparazione

Un cestino di pane tostato, completa il piatto.

Ingredienti per 4 persone

  • 600 g di ricotta di pecora
  • 400 g di pane ai cereali
  • Farina di semola
  • Polvere di peperoncino Rosso mazzetti dell’Etna.
  • peperoncino Rosso mazzetti dell’Etna.
  • Sale q.b.

Preparazione

La ricotta deve essere fresca ma asciutta, quindi conviene comprarne una confezione intera e farla scolare bene.
Mettete un po’ di semola in un piatto un aggiungete un pizzico di sale e poca polvere di peperoncino.
Tagliate la ricotta a fette di circa 1,5 cm poi tagliate a bastoncini, passate i bastoncini nella semola aromatizzata, deponete i bastoncini su una griglia e poi mettete nella friggitrice ad aria a 180 gradi per circa 8 minuti.

Buon appetito

#ricettedicelluloide #RicetteFilm #IlFilmNelPiatto

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Trama

Illibatezza

Anna Maria è un’assistente di volo sugli aerei Alitalia ed è spesso lontana dall’Italia e dal suo fidanzato, perciò i due si scambiano materiale filmato con cineprese. A Bangkok, la protagonista riceve le attenzioni di un passeggero statunitense di mezza età molto ossessivo, che la ricopre d’attenzioni e premure continue nonostante il suo temperamento riservato e palesemente disinteressato nei suoi riguardi.
Il fidanzato di Anna Maria interpella perciò uno psichiatra, che consiglia alla protagonista di cambiare completamente il proprio look, diventando provocante e aggressiva. L’americano, che vedeva in Anna Maria il suo ideale di donna angelica e materna, perde così ogni interesse per lei.

Il nuovo mondo

Sullo sfondo dei quartetti per archi di Ludwig van Beethoven (n. 7, 9, 10, 14 e 15), una voce fuori campo racconta la vicenda con un linguaggio da romanzo classico, con qualche battuta di dialogo dei protagonisti nella seconda metà della pellicola. Il narratore è un abitante di Parigi ai giorni nostri, che, dopo avere raccontato brevemente il modo in cui ha conosciuto la sua fidanzata Alexandra, legge su un giornale di una forte esplosione atomica 120.000 metri sopra Parigi. La vita tuttavia prosegue come ogni giorno, anche se l’uomo rileva delle stranezze nel comportamento della fidanzata. Dopo avergli dato appuntamento, Alexandra non si presenta; lui la sorprende in piscina, nell’atto di baciare sulla bocca uno sconosciuto. Alla richiesta di una spiegazione, non sa fornirla. Inoltre la ragazza confonde una parola per un’altra, “assolutamente” invece di “evidentemente”, e porta infilato nella biancheria intima un pericoloso coltello. Il protagonista si rende conto che la gente intorno a lui si comporta in maniera inspiegabile, per esempio tutti sembrano assumere a ogni momento pasticche di origine ignota. Il linguaggio sembra subire sottili modifiche: Alexandra gli dice “io ti ex-amo”. Il protagonista si rende conto che l’esplosione atomica non ha distrutto la vita biologica, ma il senso comune, e scrive un “diario dell’ultimo appartenente al regno della libertà”, prima di precipitare in un mondo surreale e illogico.

La ricotta

Nella campagna romana, una troupe è impegnata nelle riprese di una passione di Cristo. Stracci, la comparsa che interpreta il ladrone buono, regala ai propri familiari il cestino del pranzo appena ricevuto dalla produzione. Essendo affamato, si traveste da donna per rimediare un secondo cestino, che viene mangiato dal cagnolino della prima attrice del cast. Sul set giunge intanto un giornalista che intervista il regista; terminata l’intervista, il giornalista trova Stracci che accarezza il cane e glielo compra per mille lire.
Con i soldi, Stracci corre dal “ricottaro” dei dintorni a comprarne tutte le rimanenze per sfamarsi, ma viene chiamato sul set e legato alla croce per la ripresa dei lavori; alla successiva interruzione, corre a mangiare la ricotta e, sorpreso dagli altri attori, viene invitato ad abbuffarsi con i resti del banchetto preparato per l’ultima cena. Al momento di girare la scena della crocifissione, muore di indigestione sulla croce. Il regista, senza ombra di commozione, commenta: “Povero Stracci. Crepare… non aveva altro modo per ricordarci che anche lui era vivo…”.

Il pollo ruspante

Si alternano due scene: la prima tratta di una riunione in cui si vede un signore – che parla grazie ad un laringofono – che legge il suo discorso – battuto da una occhialuta donna su una macchina stenografica – sul nuovo modo di vivere e di attrarre i compratori verso un prodotto; nella seconda scena c’è una famiglia di 4 persone che segue sempre più la moda, lasciandosi condizionare dalle pubblicità e dalle tendenze, che i loro piccoli figli, appassionati di réclame televisiva, conoscono a memoria.
Una domenica, il capo famiglia, cioè il signor Togni, va in gita con la moglie e i figli, sulla sua Fiat 600. Durante il viaggio viene indispettito dai sorpassi delle altre automobili. Fermatosi ad un autogrill per la colazione, compra ai figli ninnoli e dolciumi; la famiglia visita poi un lotto di terreno da acquistare per costruirci la propria villetta a schiera, ma il prezzo richiesto è troppo alto. I coniugi allora litigano insoddisfatti; nel ritorno a casa Togni, umiliato e frustrato dai continui sorpassi delle altre vetture, compie una manovra imprudente provocando un frontale.

Censura

Pier Paolo Pasolini per l’episodio La ricotta venne condannato per vilipendio della religione ma la pena detentiva non fu scontata per intervenuta amnistia; la pellicola tornò sugli schermi con modifiche del sonoro e alcuni tagli, oltre alla modifica della didascalia iniziale e della considerazione finale di Orson Welles, che in origine suonava «crepare è stato il suo solo modo di fare la rivoluzione».

Pubblicato da peperonciniedintorni

Calogero Rifici nato a Mirto (ME) nel lontano 13 aprile 1958, sono Perito Meccanico e studio cucina, fotografia, elettronica, informatica, ec, ec. Nel 1982 mi sono trasferito a Firenze, per lavorare nel primo impianto di smistamento d’Italia, nel 1984 mi sono sposato con Marina e ci siamo trasferiti a Livorno, sul mare, perché ci nasce sul mare difficilmente ci rinuncia. Per circa 6 anni ho insegnato Office automation in una scuola superiore, ho tenuto diversi corsi di informatica in diverse aziende. Per tanti Anni ho lavorato come specialista infrastrutture per una grande azienda di servizi, mi occupo di sicurezza. Dal gennaio 2019 sono libero professionista, nel campo enogastronomico Dal 2002 sono membro dell’accademia del peperoncino, dal 2008 sono Sommelier Fisar delegazione Livorno. Da 2013 ho un blog, www.peperonciniedintorni.it dove pubblico notizie enogastronomiche e ricette. Quando nelle ricette uso ingredienti particolari, prima spiego gli ingredienti che uso e poi illustro le ricette. Le mie ricette sono o tradizionali o di mia creazione, cerco di valorizzare i prodotti che uso. Faccio parte della delegazione Slow Food di Livorno, e cerchiamo di far conoscere la natura, specialmente ai bambini.

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