Quo vado?

Quo vado?

Quo vado?
Quo vado?

Quo vado? è un film del 2016 diretto da Gennaro Nunziante e interpretato da Checco Zalone. Quarto film con protagonista Zalone dopo Cado dalle nubi, Che bella giornata e Sole a catinelle, in poco più di un mese e mezzo nelle sale ha incassato 65,4 milioni di euro, avvicinandosi al primato di Avatar di 68,7 milioni di euro circa e battendo il numero di spettatori di Sole a catinelle (8.5 milioni circa), avendo registrato più di 9,2 milioni di spettatori. Checco è un dipendente pubblico, che a seguito delle riforme del governo viene convocato al ministero e dopo diversi trasferimenti la spietata dirigente dottoressa Sironi, lo trasferisce nel luogo più inospitale che riesce a trovare: il remoto arcipelago delle Svalbard, in Norvegia, in una base scientifica italiana, con il compito di difendere i ricercatori dagli attacchi degli orsi polari. Qui Checco conosce Valeria, ricercatrice impiegata alla base. Checco e Valeria si innamorano e iniziano a convivere a casa di Valeria a Bergen, nella Norvegia continentale, insieme ai tre figli che la donna ha avuto da tre padri diversi. Ho tentato di ricreare la famigliola in macchina, i passeggeri sono creati con dei dolcini di origine nordica dal nome impronunciabile, “Karjalanpiirakka” i viaggiatori hanno addirittura le cinture, create con degli spaghetti alla chitarra, per ricordare la scena del fantomatico ristorante Italiano.

Ingredienti per 4 persone

  • 500 g di patate
  • 500 cc di latte intero
  • 300 g di riso, io ho usato il Roma
  • 250 g di farina di segale
  • 150 cc di acqua
  • 1Tuorlo
  • 1 peperoncino Habanero Chocolate
  • 2 cucchiai di zucchero
  • Burro q.b.
  • Sale q.b.
  • Pepe q.b.
  • Olio EVO q.b.

Preparazione

Su una spianatoia, impastate la farina di segale con un pizzico di sale, lo zucchero e l’acqua fino ad ottenere un panetto liscio e sodo.
Lasciatelo risposare coperto con un panno in un luogo fresco per un’oretta, la farina di segale ha bisogno di un riposo adeguato.
Cuocete le patate in acqua bollente finché non diventano morbide, poi privatele della buccia, schiacciatele e unite una noce di burro, aggiustate di sale e di pepe.
Tagliate il peperoncino Habanero Chocolate mettetelo in infusione nel latte per una mezzoretta.

In un pentolino, portate a bollore il latte, versate il riso fate cuocere per circa 20 minuti in modo che il riso assorba il latte creando un impasto cremoso, infine unite il riso alle patate e mescolate.
Stendete la pasta di segale mantenendo uno spessore di circa mezzo cm, ritagliate delle forme ovali, versate il ripieno e chiudete arricciando i bordi verso l’interno. Spennellate la superficie con tuorlo sbattuto e burro fuso. Cuocete in forno caldo a 200° C per circa 20 minuti.

Buon Appetito

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Trama

In un luogo imprecisato della savana africana, Checco Zalone viene catturato da un gruppo di indigeni. Portato di fronte al capo tribù, Checco cerca di convincerlo a lasciarlo andare e fargli proseguire il suo viaggio, iniziando a raccontare la sua storia e il motivo per cui si trova lì.
Checco è un ragazzo pugliese che ha realizzato tutte le aspettative che aveva dalla sua vita, in quanto vive con i genitori in modo da evitare le responsabilità dell’indipendenza e non pagare affitti e bollette, non si è mai sposato ma è sempre stato eternamente fidanzato con Penelope per evitare le responsabilità del matrimonio e soprattutto è riuscito ad avere un lavoro sicuro ottenendo un posto fisso come dipendente pubblico: lavora infatti come funzionario nell’ufficio provinciale caccia e pesca, in cui timbra le licenze di cacciatori e pescatori.
In questo modo Checco affronta una vita che fa invidia a tutti. Un giorno però tutto cambia, in quanto nel 2015 il governo vara la riforma della pubblica amministrazione che prevede un risparmio sui dipendenti pubblici, eliminandone molti. Convocato al ministero dalla spietata dirigente dottoressa Sironi, Checco è messo di fronte a una scelta difficile: lasciare il posto fisso o mantenerlo venendo messo in mobilità e trasferito lontano da casa. Per Checco il posto fisso è sacro, quindi accetta il trasferimento.
Per convincerlo a dimettersi, la dottoressa Sironi lo fa trasferire diverse volte, in diverse località, a ricoprire ruoli sempre più improbabili e pericolosi, ma Checco si ambienta in ogni luogo e resiste a tutto (senza accettare gli indennizzi sempre più allettanti offerti dalla Sironi in caso di dimissioni), come consigliato dal suo idolo, l’anziano senatore Nicola Binetto, che gli ricorda continuamente che il suo posto fisso è quanto di più prezioso possa avere.
A un certo punto la Sironi, stanca e infuriata, pur di farlo dimettere, lo trasferisce nel luogo più inospitale che riesce a trovare: il remoto arcipelago delle Svalbard, in Norvegia, in una base scientifica italiana, con il compito di difendere i ricercatori dagli attacchi degli orsi polari. Dopo un giorno di lavoro lì, Checco ha quasi deciso di abbandonare il suo amato posto fisso, ma cambia idea quando conosce la dottoressa Valeria Nobili, ricercatrice impiegata alla base. Checco e Valeria si innamorano e iniziano a convivere a casa di Valeria a Bergen, nella Norvegia continentale, insieme ai tre figli che la donna ha avuto da tre padri diversi e di tre nazionalità diverse. Nonostante lo shock iniziale, Checco si ambienta velocemente all’estrema “civiltà” e al rigore verso le leggi pro-ambiente tipici dei paesi dell’Europa settentrionale.
Nel frattempo in Italia scoppia un caso mediatico che coinvolge la pubblica amministrazione e il caso di Checco viene citato come esempio di spreco di denaro pubblico, in quanto lo stipendio, le indennità di trasferta e tutti gli altri costi sostenuti per mandare Checco in Norvegia risultano esorbitanti, quindi il ministro Magnu impone alla dottoressa Sironi un ultimatum: o riuscirà a far dimettere Checco nell’immediato o sarà lei a pagarne le conseguenze. La Sironi vola quindi in Norvegia e propone a Checco un TFR notevole; in alternativa, verrà ritrasferito in Italia.
Checco è quindi combattuto tra il lasciare il posto fisso ed il lasciare la donna che ama e ne esce grazie ad un ennesimo consiglio da parte del senatore Binetto, decidendo di mettersi in aspettativa e restandovi finché, devastato dal gelido inverno norvegese, decide di ritornare in Italia, portando Valeria e i suoi figli con lui. La Sironi trasferisce quindi Checco in Calabria, dove il protagonista si ambienta subito e, insieme a Valeria, fonda una clinica per animali, che però dura poco: senza fondi, Valeria decide di espatriare di nuovo assieme ai figli. La dottoressa Sironi decide di fare un ultimo tentativo: mentre Checco cena da solo, lo raggiunge, lo fa ubriacare e cerca di fargli firmare inconsapevolmente il documento delle dimissioni, ma Checco riceve una chiamata dal senatore Binetto, che gli fa capire cosa sta succedendo e lo porta a scacciare la Sironi da casa sua.
A questo punto le peripezie di Checco hanno fine: la dottoressa Sironi, colpevole dello spreco di denaro causato dal non essere riuscita a far dimettere Checco, viene trasferita a Bolzano, mentre il protagonista torna a lavorare nell’ufficio caccia e pesca della sua provincia in Puglia, ora città metropolitana. Poco dopo, però, Checco riceve una chiamata da Valeria, che lo informa di essere in Africa e in attesa di una figlia di cui lui è il padre.
Ritornati al presente, il capo tribù, colpito dalla storia di Checco, accetta di lasciarlo andare, permettendogli di raggiungere Valeria.
Dopo aver abbracciato la bimba, che chiamano Ines (nata in un ospedale da campo dove manca tutto, anche le vaccinazioni di base), Checco decide finalmente di dimettersi e rinunciare al suo tanto amato posto fisso, a patto che la Sironi gli versi un indennizzo di 50.000 euro; dal momento che l’ultima offerta della Sironi a tale riguardo era di circa 31.000 euro, Checco le propone di aggiungere lei la cifra mancante.
La Sironi, molto contrariata, accetta e firma con rabbia un secondo assegno personale, augurando a Checco di spenderlo tutto in medicine; Checco accetta il consiglio ed utilizza il denaro proprio per comprare vaccini e farmaci per l’ospedale. I dottori e le infermiere africani allora realizzano un video di ringraziamento per la Sironi, che lo vede proprio un attimo prima di riottenere il suo posto di lavoro a Roma e si commuove, dimostrando al suo staff che anche lei è buona. Checco decide infine di continuare ad aiutare Valeria come veterinario di animali della savana e nei progetti umanitari.

Pubblicato da peperonciniedintorni

Calogero Rifici nato a Mirto (ME) nel lontano 13 aprile 1958, sono Perito Meccanico e studio cucina, fotografia, elettronica, informatica, ec, ec. Nel 1982 mi sono trasferito a Firenze, per lavorare nel primo impianto di smistamento d’Italia, nel 1984 mi sono sposato con Marina e ci siamo trasferiti a Livorno, sul mare, perché ci nasce sul mare difficilmente ci rinuncia. Per circa 6 anni ho insegnato Office automation in una scuola superiore, ho tenuto diversi corsi di informatica in diverse aziende. Per tanti Anni ho lavorato come specialista infrastrutture per una grande azienda di servizi, mi occupo di sicurezza. Dal gennaio 2019 sono libero professionista, nel campo enogastronomico Dal 2002 sono membro dell’accademia del peperoncino, dal 2008 sono Sommelier Fisar delegazione Livorno. Da 2013 ho un blog, www.peperonciniedintorni.it dove pubblico notizie enogastronomiche e ricette. Quando nelle ricette uso ingredienti particolari, prima spiego gli ingredienti che uso e poi illustro le ricette. Le mie ricette sono o tradizionali o di mia creazione, cerco di valorizzare i prodotti che uso. Faccio parte della delegazione Slow Food di Livorno, e cerchiamo di far conoscere la natura, specialmente ai bambini.

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