Pesto di Sedano di monte e Santoreggia
Adoro il basilico, sul balcone ne coltivo diverse varietà, ma sono piantine ancora giovani.
Qualche tempo fa avevo letto che le piantine giovani di basilico alte meno di 8-10 centimetri possono contenere il metil eugenolo, sostanza cancerogena per cui preferisco evitare di utilizzare il basilico giovane.
Altre piante che utilizzo per produrre il pesto sono il cavolo nero, ma ormai è alla fine.
In estate la salicornia, ma ancora non si trova, quindi con quello che ora è pronto preparo questo pesto.
Il levistico, denominato anche “Sedano di montagna”, era abbondantemente usato nella cucina dell’antica Roma. È infatti presente in molte delle ricette di Apicio, ad esempio nel De re coquinaria. Era anche molto apprezzato dai monaci benedettini che, nel Medioevo, lo diffusero negli orti e nelle corti, soprattutto del nord Europa dove oggi è ancora molto usato.
Ha un sapore vicino al sedano, ma con un profumo molto più intenso, più pungente che lo rende molto gradevole.
Ingredienti per 4 persone
- 100 g di Sedano di monte
- 50 g di Santoreggia
- 1 noce
- 1 spicchio d’aglio
- Sale q.b.
- Olio EVO q.b.
Preparazione
Mettete in un mortaio l’aglio e un pizzico di sale pestate,aggiungete tutte le foglie e un paio di cucchiai di olio Evo.
dopo aver pestato foglie e aglio aggiungete i gherigli di noce, pestate fino ad ottenere il la granulometria delle noci voluta, assaggiate ed eventualmente aggiustate di sale ed eventualmente dell’olio evo..
Volendo si può conservate in frigo, con un filo d’olio evo in superficie.
se utilizzate il pesto per condire la pasta potete aggiungere del pecorino o parmigiano, io l’ho utilizzato con il pesce quindi ho preferito non usare formaggi.
Buon appetito
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