Cocktail, meno olive più insetti e uova, nuove tendenze
Da 1/5 ‘Florence Cocktail Week, 16 bartender e guru miscelazione
Firenze fa il bis col bere miscelato e svela gli insetti tra le nuove tendenze dei drink. Dal primo al sette maggio è in programma la seconda edizione di “Florence Cocktail Week” (Fcw), settimana dedicata alla miscelazione “made in Florence” ideata e organizzata da Paola Mencarelli e Lorenzo Nigro col coinvolgimento di 16 bartender di caffè storici fiorentini, bar di lussuosi alberghi e locali di tendenza del capoluogo toscano. A eleggere il cocktail vincitore di Fcw 2017, sabato 6 maggio al Mercato Centrale, con una gara a ritmo di shaker fra i 16 partecipanti, nomi di spicco del mondo della miscelazione contemporanea come i bartender Alessandro Procoli e Mattia Pastori, insieme all’attore Neri Marcorè in giuria.
“Florence Cocktail Week era un sogno nato diverso tempo fa, guardando le Cocktail Week di Londra e Parigi. Ora sta mettendo radici in Italia e crescendo” dice Paola Mencarelli, fondatrice e direttrice della manifestazione insieme a Lorenzo Nigro. “E’ un’idea utile per il mercato italiano della miscelazione – sottolinea – un punto di incontro e scambio per professionisti e appassionati, che vuole far crescere la cultura del mondo dei cocktail e dall’altro a migliorarne la reputazione. Sempre con occhio attento al bere responsabile”.
Forte l’attesa per i guru internazionali, Hidetsugu Ueno del Bar High Five di Tokyo e Marian Beke del The Gibson di Londra, che sta sperimentando l’uso degli insetti quali ingredienti dei nuovi drink. Tappa per tappa, precisa Mencarelli, si degusteranno, a prezzi calmierati, gli intramontabili, ma anche le nuove tendenze come il food baring, con uova o funghi che entrano a pieno titolo tra gli ingredienti, e le miscelazioni col vino, finora mondi inseparabili.
Non mancheranno, annuncia la barlady Rachele, gli healthy drink per vegani con acqua di cottura dei ceci shakerata al posto dell’albume e le nuove toniche made in Italy.
“La nuova generazione di bartender ha iniziato a capire che non basta il nozionismo ma che serve una grande esperienza dietro al banco e la capacità di distinguere il vizio dal bere per piacere e per cultura” conclude l’ideatore Lorenzo Nigro.
Fonte ANSA.it
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