L’ultimo dei Mohicani

L’ultimo dei Mohicani

L'ultimo dei Mohicani
L’ultimo dei Mohicani

L’ultimo dei Mohicani, il primo febbraio del 1876 il ministro degli Interni degli Stati Uniti d’America, dichiarò guerra ai Sioux “ostili”, quelli cioè che non avevano accettato di trasferirsi nelle riserve, dopo che era stato scoperto l’oro nelle Black Hills, il cuore del territorio Lakota.
Quella dichiarazione di guerra, fu l’inizio del massacro degli Indiani d’America, che culminerà con l’eccidio di Wounded Knee, passato alla storia.
Per commemorare questa data, ho creato una ricetta ispirata all’ultimo dei Mohicani, tratti dal famoso romanzo, di James Fenimore Cooper.

  • Una serie televisiva a disegni animati t È stata prodotta nel 2004 da Mondo TV e Rai Fiction in associazione con The Animation Band; si compone di ventisei episodi.
  • Un film (The Last of the Mohicans), del 1992 diretto da Michael Mann.

Il film è famoso anche per la sua colonna sonora, che gli valse una nomination alla miglior colonna sonora ai Golden Globes e l’Oscar al miglior sonoro.
la ricetta è uno stufato di bisonte, allevato in Italia, la cresta è creata con delle fette di porro impanato con del pangrattato colorato con il nero di seppia.

Ingrediente per 4 persone

  • 4 Pagnottine ai semi di papavero
  • 500 g di anteriore di Bisonte Allevato in Italia
  • 2 porri
  • 4 patate
  • 1,5 litri di brodo di carne
  • 1/2 bicchiere di vini rosso
  • 1  Diavolicchio di Diamante
  • 1 cipolla
  • 1 carote
  • 1 gambo di sedano,
  • 2 uova
  • Sale q.b.
  • Pangrattato q.b.
  • 10 g Nero di seppia
  • Pepe q.b.
  • Olio EVO q.b.
  • Farina q. b.

Preparazione

Mescolate il pangrattato con dell’acqua e il nero di seppia.
Tagliate il porro a fette alte circa 6-7- millimetri, infilzateli con degli stecchini.
Passare le fette di porri nell’albume e poi nel pangrattato disponetele in una teglia e spargete sopra il resto del pangrattato.
Infornate per 10 minuti a 180 gradi.
I nativi americani preparano questo piatto, cuocendo il bisonte nel suo stomaco, in cui mettevano dei sassi incandescenti, noi abbiamo le pentole usiamo una pentola di coccio.
Tagliate a pezzi tutte le verdure, soffriggete con qualche cucchiaio di olio evo, aggiungete la carne infarinata, fate rosolare bene.
Aggiungete il vino, sfumate e continuate la cottura co il brodo, cuocete fino a cottura.
Aprite le pagnottine, con un coltello ben affilato, svuotatele dalla mollica, nella parte superiore infilzate i dischi di porro a formare la cresta, se volete aggiungete delle foglie di pannocchie per rappresentare le penne.
Riempite di stufato le pagnotte e servite.

Buon appetito

calogero@peperonciniedintorni.it
https://www.facebook.com/PeperoncinieDintorni?ref=hl
http://peperonciniedintorni.giallozafferano.it
https://twitter.com/@calorifi
https://www.pinterest.it/calorifi/
https://www.instagram.com/calorifi/
https://www.linkedin.com/home?trk=nav_responsive_tab_home Calogero Rifici

https://www.youtube.com/user/calorifi1/

#ricettedicelluloide #RicetteCartoni #IlCartoneNelPiatto

L'ultimo dei Mohicani Preparazione
L’ultimo dei Mohicani Preparazione

Molta cura è stata presa per realizzare i costumi e gli oggetti di scena. Daniel Winkler ha costruito manualmente tutti i tomahawk, mentre Randall King tutti i coltelli. Wayne Watson è il creatore del fucile di Nathan utilizzato nel film. La mazza di Chingachgook è stata fatta da Jim Yellow Eagle, mentre il tomahawk di Magua da Fred A. Mitchell.

Il film, che ha per protagonista Daniel Day-Lewis, ha per soggetto l’omonimo romanzo di avventura di James Fenimore Cooper del 1826, anche se si ispira principalmente alla sceneggiatura dell’omonimo film del 1920, diretto da Clarence Brown e Maurice Tourneur e a quella dell’omonimo film del 1936, diretto da George B. Seitz.

Trama

1757, Nord America: durante la guerra tra francesi e inglesi in Nord America (il teatro americano della Guerra dei sette anni) si svolgono le vicende di una famiglia di nativi americani (delle tribù dei Mohicani) composta da Chingachgook, suo figlio Uncas e il bianco Nathan Occhio di Falco, orfano di genitori inglesi ed adottato in tenera età da Chingachgook. Il gruppo è in fuga dalla guerra verso le pianure occidentali.

Un tenente reclutatore inglese assolda volontari tra i nativi di un villaggio, tappa di passaggio per i tre mohicani che rifiutano e proseguono nel loro viaggio. I tre raggiungono e salvano una compagnia inglese da un’imboscata della tribù Urone comandata dal feroce Magua: l’attacco era una vendetta di natura personale verso il comandante inglese Munro, reo di aver causato la morte dei suoi figli. La compagnia era di scorta alle figlie di Munro, Cora e Alice, di cui Nathan ed Uncas si innamorano, accettando di seguirle nella loro destinazione. Nel tragitto osservano le conseguenze delle campagne di reclutamento inglese, motivo di faide e stragi reciproche tra le tribù native.
Munro è asserragliato sotto un logorante assedio francese ed ormai prossimo alla resa, ma il colonnello confida nell’arrivo imminente di rinforzi ed impone la resistenza ad oltranza. Sarà l’affetto per Cora ed Alice, ora divenuto un sincero amore, a motivare Nathan e Uncas per spingere ad una tregua che permetta una riappacificazione tra le tribù native.
Avuta notizia che i rinforzi non arriveranno, il colonnello Munro stipula una tregua con i francesi e abbandona l’America con l’onore delle armi, ma Magua e i suoi tribù Urone attaccano a sorpresa gli inglesi, scontenti dell’esito delle trattative: nello scontro Magua uccide personalmente Munro, mentre i mohicani, l’ufficiale Heyward e le figlie di Munro vengono catturati e interrogati; il capotribù urone Sakem ordina la morte di Heyward, mentre il mohicano Uncas viene ucciso da Magua nel tentativo di salvare l’amata Alice, venendo infine vendicato dal padre Chingachgook; Alice, disperata, si suicida.
Il film si conclude con i funerali di Uncas e con un ultimo discorso di Chingachgook, ormai rimasto “l’ultimo dei Mohicani”.

Pubblicato da peperonciniedintorni

Calogero Rifici nato a Mirto (ME) nel lontano 13 aprile 1958, sono Perito Meccanico e studio cucina, fotografia, elettronica, informatica, ec, ec. Nel 1982 mi sono trasferito a Firenze, per lavorare nel primo impianto di smistamento d’Italia, nel 1984 mi sono sposato con Marina e ci siamo trasferiti a Livorno, sul mare, perché ci nasce sul mare difficilmente ci rinuncia. Per circa 6 anni ho insegnato Office automation in una scuola superiore, ho tenuto diversi corsi di informatica in diverse aziende. Per tanti Anni ho lavorato come specialista infrastrutture per una grande azienda di servizi, mi occupo di sicurezza. Dal gennaio 2019 sono libero professionista, nel campo enogastronomico Dal 2002 sono membro dell’accademia del peperoncino, dal 2008 sono Sommelier Fisar delegazione Livorno. Da 2013 ho un blog, www.peperonciniedintorni.it dove pubblico notizie enogastronomiche e ricette. Quando nelle ricette uso ingredienti particolari, prima spiego gli ingredienti che uso e poi illustro le ricette. Le mie ricette sono o tradizionali o di mia creazione, cerco di valorizzare i prodotti che uso. Faccio parte della delegazione Slow Food di Livorno, e cerchiamo di far conoscere la natura, specialmente ai bambini.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.