Le indagini di Lolita Lobosco, Lo scammaro avvelenato

Le indagini di Lolita Lobosco, Lo scammaro avvelenato

Le indagini di Lolita Lobosco, Lo scammaro avvelenato
Le indagini di Lolita Lobosco, Lo scammaro avvelenato

Secondo episodio della seconda stagione Lo scammaro avvelenato, un altro classico della cucina povera napoletana, quasi del tutto dimenticato, è la frittata di scammaro.
Anticamente, nei giorni di quaresima, solo i monaci che avevano problemi di salute avevano il permesso di mangiare la carne, ma dovevano farlo chiusi nella loro camera per non turbare gli altri (in napoletano “cammera”, quindi “cammarare” significava mangiare “di grasso”). Gli altri monaci mangiavano di magro fuori dalle loro camere, “scammarati”, ed ecco l’espressione mangiare “di scammaro” che significa “di magro”.

Visto l’ambientamento pugliese ho penato di utilizzare un peperoncino Pugliese il diavolicchio di Gravina, se no lo avete potete unìsarne un altro dalla piccantezza media.

Ingredienti

  • 320 g di Spaghetti
  • 1 diavolicchio di Gravina
  • 100 g di olive nere di Gaeta
  • 3 filetti di alici sott’olio
  • 30 g capperi dissalati
  • 10 g di pinoli
  • 1 spicchio di aglio
  • Sale q.b.
  • Pepe q.b.
  • Olio EVO q.b.

Preparazione

Portate a bollore l’acqua per la pasta, salate leggermente e fate cuocete gli spaghetti seguendo i tempi di cottura sulla confezione.
Snocciolate le olive di Gaeta versateli in una padella e soffriggete con dell’olio evo, il peperoncino, i capperi, i pinoli, l’aglio tagliato fine amalgamate e aggiungete le alici fate disfare.
Scolate la pasta e versatela in una zuppiera aggiungete il soffritto, una grattugiata di pepe, mescolate bene per un paio di minuti in modo da far rilasciare tutto l’amido alla pasta che farà da legante.
Nella stessa padella in cui avete preparato il condimento, disponete i coppapasta aggiungete un filo di olio, create dei nidi di pasta, fate cuocere a fiamma vivace per 1 minuto, poi abbassate la fiamma al minimo e fate cuocere per circa 10 minuti.
Ripetete l’operazione dopo aver girato i coppapasta.

Buon appetito

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Pubblicato da peperonciniedintorni

Calogero Rifici nato a Mirto (ME) nel lontano 13 aprile 1958, sono Perito Meccanico e studio cucina, fotografia, elettronica, informatica, ec, ec. Nel 1982 mi sono trasferito a Firenze, per lavorare nel primo impianto di smistamento d’Italia, nel 1984 mi sono sposato con Marina e ci siamo trasferiti a Livorno, sul mare, perché ci nasce sul mare difficilmente ci rinuncia. Per circa 6 anni ho insegnato Office automation in una scuola superiore, ho tenuto diversi corsi di informatica in diverse aziende. Per tanti Anni ho lavorato come specialista infrastrutture per una grande azienda di servizi, mi occupo di sicurezza. Dal gennaio 2019 sono libero professionista, nel campo enogastronomico Dal 2002 sono membro dell’accademia del peperoncino, dal 2008 sono Sommelier Fisar delegazione Livorno. Da 2013 ho un blog, www.peperonciniedintorni.it dove pubblico notizie enogastronomiche e ricette. Quando nelle ricette uso ingredienti particolari, prima spiego gli ingredienti che uso e poi illustro le ricette. Le mie ricette sono o tradizionali o di mia creazione, cerco di valorizzare i prodotti che uso. Faccio parte della delegazione Slow Food di Livorno, e cerchiamo di far conoscere la natura, specialmente ai bambini.

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