L’albero della vita

L’albero della vita

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L’albero della vita

E’ stata soprannominata L’albero della vita questa struttura in bambù fa qualcosa di incredibile.

È un architetto italiano, Arturo Vittori, l’alchimista del nuovo millennio: ha progettato il Warka Water, una struttura in grado di produrre fino a 90 litri d’acqua al giorno.

La struttura è alta circa dieci metri, pesa appena 60 chili ed è in grado di raccogliere la rugiada che si forma di notte, producendo fino a 90 litri di acqua al giorno.

Il progetto presenta numerosi aspetti positivi: si basa su un semplice principio naturale (la condensazione dell’aria che produce acqua, possibile sfruttando l’escursione termica giorno/notte, in Africa molto accentuata); costa poco assemblarlo (circa 500 dollari); è facile da assemblare (quattro uomini lo montano in circa 10 giorni); è costruito con materiali ecologici e facilmente reperibili (giunchi e nylon). Allo stesso tempo, però, questa alta accessibilità costituisce un ostacolo, dal momento che non sembrano esserci possibilità di lucro: questo scoraggia possibili investitori (servono circa 150.000 dollari per trasformare il progetto da prototipo a progetto vero).  La soluzione è stata affidarsi alla rete, tramite il crowdfunding.

Se il progetto andasse in porto, sarebbe una vera rivoluzione, che potrebbe davvero rendere migliore la vita delle popolazioni locali: permetterebbe alle donne di dedicarsi ad altre attività (mentre attualmente passano circa sei ore al giorno lontane da casa per procurarsi acqua) e garantirebbe una migliore salute ai bambini, riducendo quindi il tasso di abbandono della scuola. Soprattutto, a differenza di molti altri aventi lo stesso scopo, questo progetto è apprezzabile per la facilità di costruzione e funzionamento, che permetterebbe una gestione diretta da parte delle comunità locali, che non dipenderebbero quindi da continui finanziamenti e aiuti esterni: si garantirebbe quindi l’autosufficienza, un valore importante per i paesi in via di sviluppo.

Per maggiori informazioni si rimanda al sito Architecture and Vision e all’articolo su Wired

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Pubblicato da peperonciniedintorni

Calogero Rifici nato a Mirto (ME) nel lontano 13 aprile 1958, sono Perito Meccanico e studio cucina, fotografia, elettronica, informatica, ec, ec. Nel 1982 mi sono trasferito a Firenze, per lavorare nel primo impianto di smistamento d’Italia, nel 1984 mi sono sposato con Marina e ci siamo trasferiti a Livorno, sul mare, perché ci nasce sul mare difficilmente ci rinuncia. Per circa 6 anni ho insegnato Office automation in una scuola superiore, ho tenuto diversi corsi di informatica in diverse aziende. Per tanti Anni ho lavorato come specialista infrastrutture per una grande azienda di servizi, mi occupo di sicurezza. Dal gennaio 2019 sono libero professionista, nel campo enogastronomico Dal 2002 sono membro dell’accademia del peperoncino, dal 2008 sono Sommelier Fisar delegazione Livorno. Da 2013 ho un blog, www.peperonciniedintorni.it dove pubblico notizie enogastronomiche e ricette. Quando nelle ricette uso ingredienti particolari, prima spiego gli ingredienti che uso e poi illustro le ricette. Le mie ricette sono o tradizionali o di mia creazione, cerco di valorizzare i prodotti che uso. Faccio parte della delegazione Slow Food di Livorno, e cerchiamo di far conoscere la natura, specialmente ai bambini.

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