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La battaglia della Fornarina

La battaglia della Fornarina

la battaglia della Fornarina particolare dello stemma Di San Ginesio
la battaglia della Fornarina particolare dello stemma Di San Ginesio

Fermo e San Ginesio sostennero una lotta lunga e cruenta, protrattasi dal 1258 al 1306, riesplosa improvvisamente nel 1377 e terminata nel 1484 su diretto intervento di Papa Sisto IV, sollecitato dall’ Archiatra ginesino Giacomo Solleciti. Corre l’anno 1377, la notte lunga, fredda e nevosa del 30 novembre. Suona la quarta vigilia della notte, quando un consistente commando di arditi mercenari fermani raggiunge la cinta muraria ginesina, passa l’incustodita Porta di Brugiano e sale l’erta collina delle Cogge, con l’obiettivo di occupare subito il Colle San Giovanni. Una fornara, accudendo alle incombenze del suo lavoro, ode rumori sospetti, si ferma e teme subito il nemico: ansante corre per il paese destando e gridando aiuto al pericolo della patria, con i difensori affronta per prima i nemici gettando loro in faccia la cenere. I primi Fermani sono sopraffatti ed accecati, danno indietro. e così urtano i secondi, questi i terzi sino agli ultimi. Sono tutti in scompiglio, rompono l’ordine, rotolano in più alla costa e si fratturano le gambe per lo scoglio.

Ingredienti

Per poter comporre questo stemma edibile mi serviva

  1. Una parte rossa
  2. Una parte bianca
  3. La parte verde dell’alloro
  4. La parte verde della quercia
  5. La cornice dello stemma
  6. I 3 colori per il fiocco tricolore
  7. La parte verde per il castello apicale
  8. Qualcosa per simulare le ghiande.
  9. Qualcosa per simulare le bacche di dell’alloro

Vi spiego come ho fatto.

Una parte rossa dello stemma. Ho sovrapposto un trito di peperoncini sott’aceto e delle fette di pomodoro
Una parte bianca Cavolo cappuccio bianco sott’aceto
La parte verde dell’alloro Fette di cetriolo in agrodolce
La parte verde della quercia Sedano verde sott’aceto
La cornice dello stemma Fagiolini serpente sott’aceto, ho utilizzato questi anche se costano parecchio, perché per questo scopo sono perfetti. Sono lunghi anche 60 cm e non hanno il filo. quindi si mangiano molto volentieri
I rosso bianco e verde per il fiocco tricolore Rispettivamente peperoncini sott’aceto, Cavolo cappuccio bianco sott’aceto e Sedano verde sott’aceto
La parte verde per il castello apicale Fette di cetriolo sott’aceto e rosso dei peperoncini sott’aceto.
Qualcosa per simulare le ghiande. Carote sott’aceto, non sono marroni ma si avvicinano.

Dovendo fare delle prove, ho abbondato, ma tanto le verdure sotto aceto sono cosi buone e croccanti che difficilmente ci sono degli avanzi.

Verdure sott’aceto

La salamoia

  • 1 litro di aceto bianco di vino
  • ½ litro di acqua
  • 150 g. di sale

Verdure Fresche

  • 400 g di pomodori ben maturi i più indicati sono quelli che hanno poca acqua io ho usato dei piccadilly siciliani.
  • 300 g di pane meglio se del giorno prima.

Altro

Non avendo trovato cetrioli da fare sott’aceto, ho comprato un barattolo di cetrioli in agrodolce di una nota casa italiana.

Preparazione

Iniziamo a preparare la salamoia: sciogliete 150 g di sale in 1 litro di aceto di vino bianco, poi fatelo riposare per una  decina di minuti quindi aggiungete l’acqua. La salamoia è pronta. Mi raccomando, usate l’aceto bianco perché quello rosso altera troppo il sapore e il colore delle verdure.
Lavate ½ kg di peperoncini turchi o altri rossi lunghi, e fateli asciugare. Pulite una palla di cavolo cappuccio bianco e tagliatelo a listarelle di circa un cm, metteteli in un grosso vaso che possa contenere tutta la verdura.
Continuate con le carote pulite e tagliate a pezzi di circa 4-5 cm, aggiungete 4 spicchi d’aglio puliti.
Aggiungete i peperoncini che nel frattempo si saranno asciugati.
Con i fagiolini arrotolati fate un altro strato, non dovete rompere i baccelli, terminate con  una corona  di sedano verde, la corona va creata con delicatezza perché serve intera. Oltre ad essere buonissima, svolge il compito di tenere tutte le verdure bagnate dalla salamoia. Utilizzate sia i gambi che  le foglie.
A questo punto mescolate nuovamente la salamoia e versatela nel vaso con le verdure versate fino alla completa copertura delle verdure e tappate ermeticamente.
Ora ci vuole tanta pazienza, sono necessari circa 90 giorni per avere tutte le verdure pronte, l’unica cosa che dovete fare in questo periodo è quella di girare il vaso un paio di volte ogni settimana.

Assemblaggio finale

Tirate fuori tutte le verdure e disponete in diversi contenitori, una per ogni contenitore, assaggiatele e sentirete che bontà! Durante la maturazione avviene un travaso di piccantezza dai peperoncini alle altre verdure, che avranno il loro sapore originale, il retrogusto sapido/acido dovuto al sale e all’aceto e un sentore di piccante che ci sta benissimo.
Ci mancano i pomodori, la cosa più complicata. I pomodori sono composti da circa il 94% da acqua, quindi la rilasciano in quantità.
Quando li uso e non voglio liquidi in giro opero in questo modo: taglio tante fette di pane, ci appoggio sopra le fettine di pomodori e li insaporisco con il sale che aiuta ad espellere i liquidi, mentre la mollica del pane li assorbe, asciugando l’ortaggio che a questo punto è idoneo ad essere usato nella composizione.
Per la composizione dello stemma vi rimando alle foto, è più facile a farsi che a dirsi.
Altre ricette che utilizzano questa verdura

Buon appetito

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Pubblicato da peperonciniedintorni

Calogero Rifici nato a Mirto (ME) nel lontano 13 aprile 1958, sono Perito Meccanico e studio cucina, fotografia, elettronica, informatica, ec, ec. Nel 1982 mi sono trasferito a Firenze, per lavorare nel primo impianto di smistamento d’Italia, nel 1984 mi sono sposato con Marina e ci siamo trasferiti a Livorno, sul mare, perché ci nasce sul mare difficilmente ci rinuncia. Per circa 6 anni ho insegnato Office automation in una scuola superiore, ho tenuto diversi corsi di informatica in diverse aziende. Per tanti Anni ho lavorato come specialista infrastrutture per una grande azienda di servizi, mi occupo di sicurezza. Dal gennaio 2019 sono libero professionista, nel campo enogastronomico Dal 2002 sono membro dell’accademia del peperoncino, dal 2008 sono Sommelier Fisar delegazione Livorno. Da 2013 ho un blog, www.peperonciniedintorni.it dove pubblico notizie enogastronomiche e ricette. Quando nelle ricette uso ingredienti particolari, prima spiego gli ingredienti che uso e poi illustro le ricette. Le mie ricette sono o tradizionali o di mia creazione, cerco di valorizzare i prodotti che uso. Faccio parte della delegazione Slow Food di Livorno, e cerchiamo di far conoscere la natura, specialmente ai bambini.

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