Il suicidio dell’olio d’oliva
Sta facendo parecchio discutere il fumetto- denuncia del New York Times che racconta il percorso dell’olio extra vergine d’oliva (supposto) italiano. Con quindici disengi di Nicholas Blechman, il giornale statunitense affronta il temma dell’adulterazione dell’olio spesso miscelato con prodotti di scarsa qualità provenienti dall’estero.
L’avete visto? L’infografica sostiene che gran parte dell’olio venduto come italiano viene in realtà da Spagna, Marocco e Tunisia. Per poi venire “tagliato” con olio più scadente e persino con clorofilla per il colore, colorante e beta-carotene per il sapore. Una volta a Napoli, subisce ancora trasformazioni per poi partire verso il mercato internazionale… E se esiste un corpo speciale dei Carabinieri specializzato nella lotta alle frodi alimentari, il “fumetto” sostiene che i test di laboratorio sono facilmente falsificabili e che la Polizia si basa sul semplice odorato. «Gli agenti regolarmente fanno dei raid contro queste raffinerie per cercare di mettere a regola il settore, tuttavia – sostiene il giornale – i produttori, grazie alle loro connessioni con politici potenti, sono raramente indagati dalla legge. Tutte queste frodi – conclude – hanno così fatto precipitare il prezzo dell’olio d’oliva. Produttori corrotti hanno rovinato sé stessi, commettendo di fatto un suicidio economico».
La verità è che sono le contrafazioni a mettere in cattiva luce il made in Italy e putroppo non riguardano solo l’olio e non coinvolgono soltanto il mercato statunitense.
Ci informa Coldiretti che: «Le esportazioni italiane di olio di oliva negli Stati Uniti sono crollate del 13% anche per effetto delle truffe che colpiscono i produttori onesti del settore denunciate ripetutamente dalla stampa americana, per ultimo con la serie di vignette di Nicholas Blechman pubblicate sul New York Times» appunto. Il dato deriva da un’analisi condotta a partire dai dati Istat relativi al 2013. Dobbiamo ancora ribadire dunque la necessità di un impegno da parte delle istituzioni per garantire la trasparenza della produzione italiana di olio di oliva.
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