Il Carpoforo, Fungo barometro
Astraeus hygrometricus, o Carpoforo, di forma sferica, inizia lo sviluppo parzialmente sepolto nel substrato, ricoperto da un sottile strato miceliale biancastro, parzialmente incrostato dai detriti. Quando il fungo matura, questo strato superficiale scompare, e lo strato più esterno, l’Esoperidio, si apre a stella, con 4-20 petali ocracei esternamente e chiari all’interno. Questo provoca la fuoriuscita dal terreno del carpoforo, rivelando al centro l’endoperidio sferico. I petali si aprono e si chiudono a seconda del grado di umidità dell’ambiente: si schiudono in presenza di molta umidità, e si richiudono su se stessi se l’aria è secca. La Carne è sottile, di colore grigiastro e divisa in loculi (una caratteristica chelo distingue dal genere Geastrum). Diventa poi marrone e polverosa quando l’esemplare matura. Odore e Sapore sono pressochè nulli. Di nessun valore alimentare in quanto legnoso ed insapore, Lo troviamo nelle radure o nelle aree aperte dei boschi, fine estate-autunno, mantenendo i carpofori più o meno integri per quasi tutto l’anno. E’ un fungo molto particolare, a forma di stella, molto sensibile all’umidità, si comporta come una sorta di igrometro naturale (per questo è chiamato “fungo Barometro”, infatti, con il tempo umido l’esoperidio, costituito da lobi o lacinie, si apre a forma di stella mentre con il secco di richiude a proteggere l’endoperidio di forma globosa. Si differenzia dal Genere Geastrum, per avere la superficie interna dell’esoperidio (lacinie) areolata, tassellata e non liscia come nelle specie simili appartenenti al genere Geastrum.
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