I piatti di… Mario Rigoni Stern

I piatti di… Mario Rigoni Stern

Mario Rigoni Stern
Mario Rigoni Stern

Mario Rigoni Stern, nato ad Asiago, sull’altopiano dei Sette Comuni, il 1º novembre 1921 da Giovanni Battista Rigoni e Annetta Vescovi, terzo di sette fratelli, e una sorella, trascorse l’infanzia tra i pastori e la gente di montagna dell’altopiano. La famiglia Rigoni, soprannominata “Stern”, commerciava con la pianura in prodotti delle malghe alpine, pezze di lino, lana e manufatti in legno della comunità dell’Altipiano. Studiò fino al terzo avviamento professionale per poi lavorare presso la bottega di famiglia.

Importante scrittore italiano, la sua opera prima è “Il sergente nella neve” pubblicato nel 1953, una testimonianza della seconda guerra mondiale, alla quale l’autore partecipò con gli alpini sul fronte russo.

Mi hanno colpito alcune particolarità di questo grande uomo.

“Il nemico è una parola che non uso. Nel Sergente nella neve la parola “nemico” non c’è: parlo di “russi”, dico “loro” ma “nemico” mai. Per me quelli non erano nemici: quando ero in Grecia o sul fronte francese o in Russia non li consideravo nemici. Il nemico bisogna conoscerlo, bisogna sapere cosa ti ha fatto. Il nemico è uno che ti ha offeso o uno che ti ha fatto del male. Ma loro non mi avevano fatto niente, non mi avevano offeso e allora la parola nemico nei miei libri non c’è.”

Il Festival diffuso sui Cammini Veneti Edizione 2021-2022 ha deciso di omaggiare il grande scrittore io ho cercato di dare il mio contributo.

Nella ricetta che ho pensato per Mario Rigoni Stern, ho voluto fissare alcune immagini della sua opera, utilizzando prodotti dell’altipiano che ha tanto amato.

  • Nel Ritratto che Carlo Mazzacurati gli ha dedicato, Mario confessava a Marco Paolini il suo sogno anarchico: passare tutta l’eternità a sciare nei boschi.:
    • La preparazione è solo su un lato del piatto, lasciando una superficie bianca.
  • Durante la detenzione inizia la stesura de “Il sergente nella neve”, su fogli di risulta che arrotola e lega con uno spago.
    • Ho creato dei rotoli di patate gialle con delle righe di patate viola, lo spago è creato con foglie di porro.
  • I ricordi sono come il vino che decanta dentro la bottiglia: rimangono limpidi e il torbido resta sul fondo.
    • Ho ricreato il contenitore, il ”torbido” è creato con delle patate viola e i “ricordi con delle patate gialle. Un’altra passione dello scrittore era di andare a cercare piante tipiche usate in cucina. Io ho fatto lo stesso, sono andato in campagna a cercare della senape nera tipica di questo periodo, ma date le temperature pazze, ho trovato anche del tarassaco e della malva, quindi le ho utilizzate, avevo trovato anche della borragine ma era al confine di un campo concimato da poco, meglio evitare.
  • Chi mi segue sa che ad ogni ricetta dedicata ai personaggi famosi abbino un peperoncino da usare nella preparazione.
    • Ho scelto il Rocoto (C. pubescens) per tre motivi, 1) ha una polpa spessa che si adatta ad essere grattugiata e cotta. 2) è l’unico peperoncino che, anche grazie alla peluria che ricopre le foglie, cresce in altitudine, le stesse altezze dell’altipiano di Asiago. 3) è l’unico peperoncino che ha i semi neri come la penna nera del sergente maggiore Mario Rigoni. «Sul cappello sul cappello che noi portiamo, c’è una lunga, c’è una lunga penna nera». Lo è per i soldati e i sottufficiali, visto che è di corvo. Ma per gli ufficiali inferiori (da sottotenente a capitano), diventa marrone, di aquila. E per quelli superiori (da maggiore in su) è d’oca, quindi è bianca.

Ingredienti per 4 persone

  • 600 g di patate gialle
  • 300 g di patate viola
  • 300 g di foglie di senape nera
  • 300 g di foglie di tarassaco
  • 100 g di foglie di malva
  • 200 g di asiago stagionato
  • 100 g di speck
  • 100 g di porro
  • 1 peperoncino Rocoto giallo
  • 1 spicchio d’aglio
  • Qualche fiore di acetosella
  • Sale q.b.
  • Pepe q.b.
  • Olio EVO q.b.

Preparazione

Pelate tutte le patate, metà di quelle gialle affettatele finemente con una mandolina, disponetele su carta forno a formare un rettangolo, tagliate dei fiammiferi con quelle viola, li metterete in modo che dopo la cottura sembri una riga di scrittura.

Salate, pepate e passate un filo d’olio evo, arrotolate intorno ai cannoli di metallo, chiudete con la carta forno.

manoscritti
manoscritti

Forno caldo a 180 gradi per circa 25 minuti. Mentre i cannoli cuociono, tagliate lo speck a cubetti piccoli, scottate le verdure in acqua salata, poi anche le foglie intere del porro.

Tagliate delle strisce di porro, serviranno per chiudere i fogli di carta con il romanzo, ne serviranno 8. Scaldate dell’olio evo con lo spicchio d’aglio e il peperoncino Rocoto, saltate la verdura ben scolata e il porro rimasto.

Cuocete le patate rimaste al vapore, dopo averle tagliate a cubetti, separate le patate viola da quelle gialle, schiacciate con una forchetta aggiustate di sale e pepe, una grattatina di Rocoto, aggiungete l’Asiago grattugiato al momento e amalgamate. Coprite il fondo di un coppapasta con le patate viola, sopra create il contenitore con quelle gialle, riempite con le verdure saltate e infine i cubetti di speck.

Ricordi
Ricordi

Create lo strato di base con la verdura saltata, sopra deponete il contenitore dei ricordi, ai lati poggiate i due manoscritti con i fiocchi di spago di porro.

Guarnite con qualche fiore di acetosella, tipici dell’inverno.

“Sarebbe bello che un giorno, leggendo un mio racconto qualcuno potesse individuare il luogo e provare i miei stessi sentimenti e le mie stesse sensazioni”.

Buon appetito

calogero@peperonciniedintorni.it
https://www.facebook.com/PeperoncinieDintorni?ref=hl
http://peperonciniedintorni.giallozafferano.it
https://twitter.com/@calorifi
https://www.pinterest.it/calorifi/
https://www.instagram.com/calorifi/
https://www.linkedin.com/home?trk=nav_responsive_tab_home Calogero Rifici https://www.youtube.com/user/calorifi1/

 

 

Pubblicato da peperonciniedintorni

Calogero Rifici nato a Mirto (ME) nel lontano 13 aprile 1958, sono Perito Meccanico e studio cucina, fotografia, elettronica, informatica, ec, ec. Nel 1982 mi sono trasferito a Firenze, per lavorare nel primo impianto di smistamento d’Italia, nel 1984 mi sono sposato con Marina e ci siamo trasferiti a Livorno, sul mare, perché ci nasce sul mare difficilmente ci rinuncia. Per circa 6 anni ho insegnato Office automation in una scuola superiore, ho tenuto diversi corsi di informatica in diverse aziende. Per tanti Anni ho lavorato come specialista infrastrutture per una grande azienda di servizi, mi occupo di sicurezza. Dal gennaio 2019 sono libero professionista, nel campo enogastronomico Dal 2002 sono membro dell’accademia del peperoncino, dal 2008 sono Sommelier Fisar delegazione Livorno. Da 2013 ho un blog, www.peperonciniedintorni.it dove pubblico notizie enogastronomiche e ricette. Quando nelle ricette uso ingredienti particolari, prima spiego gli ingredienti che uso e poi illustro le ricette. Le mie ricette sono o tradizionali o di mia creazione, cerco di valorizzare i prodotti che uso. Faccio parte della delegazione Slow Food di Livorno, e cerchiamo di far conoscere la natura, specialmente ai bambini.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.