Educazione ambientale nei programmi delle scuole

Educazione ambientale nei programmi delle scuole

Educazione ambientale nei programmi delle scuole
Educazione ambientale nei programmi delle scuole

I Ministeri dell’Ambiente e dell’Istruzione hanno annunciato l’inserimento – dal prossimo anno scolastico – dell’educazione ambientale nei programmi delle scuole materne, primarie e secondarie.

Questa affascinante e trascurata tematica, che sinora aveva impegnato le domeniche dei tanti genitori intenzionati ad insegnare ai propri figli il rispetto della natura che li circonda, diventerà presto materia di studio.

Non si può che accogliere con fiducia la novità: il pianeta dà evidenti segni di cedimento (come ci ricorda l’Intergovernmental Panel on Climate Change nei suoi periodici rapporti) e, molte delle speranze sono riposte nelle giovani generazioni: dovranno sviluppare una coscienza ambientale in grado di valutare la situazione e di attuare tutte le contromisure necessarie, a cominciare dai comportamenti quotidiani dei singoli cittadini.

Questa nuova materia di studio deve dunque contribuire a radicare, nei pensieri dei più giovani, quel senso di appartenenza al mondo che li circonda, vera e ultima risorsa per garantire alle nuove generazioni un futuro in termini di benessere complessivo, salute e giustizia.

In ambito scolastico l’approccio interdisciplinare è una delle vie più sicure, e deve accompagnarsi al pensiero sistemico.
Ne sono un esempio i tanti orti scolastici che, usati inizialmente come strumento per trattare temi ambientali, sono oggi, nella rete Slow Food, anche ilpunto di partenza dei programmi di educazione alimentare. Ma è proprio questo il valore aggiunto: un metodo didattico che consente di affrontare più discipline, di cogliere i collegamenti, di allenare le menti spronandole all’agilità, allenando nel contempo le coscienze alla responsabilità.

L’ambiente, come il cibo, riguarda tutti: in bocca al lupo agli insegnanti, dunque, che in parte hanno già le competenze necessarie e in parte dovranno acquisirle e scambiarsele, attraverso una formazione che sarà, a sua volta, una straordinaria opportunità di crescita non solo dal punto di vista delle ambientale, ma anche da quello pedagogico.

 Fonte Annnalisa D’Onorio e Massimo Borrelli

Ufficio Educazione Slow Food Italia

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Pubblicato da peperonciniedintorni

Calogero Rifici nato a Mirto (ME) nel lontano 13 aprile 1958, sono Perito Meccanico e studio cucina, fotografia, elettronica, informatica, ec, ec. Nel 1982 mi sono trasferito a Firenze, per lavorare nel primo impianto di smistamento d’Italia, nel 1984 mi sono sposato con Marina e ci siamo trasferiti a Livorno, sul mare, perché ci nasce sul mare difficilmente ci rinuncia. Per circa 6 anni ho insegnato Office automation in una scuola superiore, ho tenuto diversi corsi di informatica in diverse aziende. Per tanti Anni ho lavorato come specialista infrastrutture per una grande azienda di servizi, mi occupo di sicurezza. Dal gennaio 2019 sono libero professionista, nel campo enogastronomico Dal 2002 sono membro dell’accademia del peperoncino, dal 2008 sono Sommelier Fisar delegazione Livorno. Da 2013 ho un blog, www.peperonciniedintorni.it dove pubblico notizie enogastronomiche e ricette. Quando nelle ricette uso ingredienti particolari, prima spiego gli ingredienti che uso e poi illustro le ricette. Le mie ricette sono o tradizionali o di mia creazione, cerco di valorizzare i prodotti che uso. Faccio parte della delegazione Slow Food di Livorno, e cerchiamo di far conoscere la natura, specialmente ai bambini.

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