È ora di ridiscutere il futuro della nostra agricoltura (e del cibo) in Europa
Al via la consultazione sulla Politica Agricola Comune che sarà in vigore dopo il 2020. Diciamo alla Commissione europea come vogliamo i nostri campi e cosa vogliamo mangiare.
Quasi il 40% del budget europeo, oltre 300 miliardi di Euro, sono reinvestiti nel comparto agricolo. Di questi, 85 miliardi sono destinati allo sviluppo rurale. Eppure l’Europa sta affrontando una profonda crisi su più fronti: economico, sociale, ambientale e sanitario. Ed è evidente che la Pac, così com’è stata pensata fino a oggi, non ha risolto i problemi all’ordine del giorno. Slow Food si batte da anni affinché al centro della politica europea ci sia la promozione delle produzioni di piccola e media scala, in armonia con le produzioni di territorio e con un sistema agro-alimentare locale e rispettoso dell’ambiente.
Ma fin quando la discussione sarà incentrata sulle politiche agricole – pensate intorno agli interessi delle lobby agricole e definite dai ministeri dell’agricoltura – i temi sociali, sanitali e ambientali resteranno sempre in secondo piano.
E allora perché non ribaltare la prospettiva? Il sistema alimentare anziché essere un peso che ci portiamo sul groppone può diventare la chiave di volta per dare una risposta alle varie crisi sul fronte europeo.
È quello che sostengono Carlo Petrini e Olivier De Schutter nell’articolo pubblicato ieri su Politico: bisogna pensare in grande, andare oltre la Pac e definire una Politica Alimentare Comune, che ponga al centro il cibo che consumiamo ogni giorno, con tutto quello che comporta scegliere un sistema produttivo piuttosto che un altro per la tutela del mondo in cui viviamo e per il benessere di ognuno dei cittadini europei.
È per questo che dobbiamo far sentire la nostra voce a Bruxelles: per disegnare un modello di società più equa, una campagna che torni finalmente a essere “verde”, una tavola ricca e salubre che non chiuda le porte a nessuno.
Lo strumento c’è! La Commissione europea ha lanciato ieri una consultazione pubblica sulla Politica Agricola Comune, dando il via al lungo processo che porterà alla riforma in vigore dopo il 2020.
Facciamoci sotto allora. Non lasciamo che sia un oste distratto a somministrarci la solita pappa pronta dal sapore amaro.
Fonte Slowfood.it
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