Ciao Serafina

Ciao Serafina

Ciao Serafina cozzu chinu
Ciao Serafina cozzu chinu

Sono passati quatto anni da quando Serafina ci ha lasciati. Dato che Mamma era un’ottima cuoca, noi figli la vogliamo ricordare così, con un suo piatto. Mio fratello è rimasto in Sicilia e, vivendo accanto a Serafina, ha assorbito di più le tecniche tradizionali; io pur amando le tradizioni, un po’ per carattere, un po’ per la lontananza, ho più un approccio innovativo nel rispetto delle tradizioni.
Mamma cucinava pochi piatti ma tutti buonissimi, noi figli abbiamo imparato guardandola mentre cucinava.
Il suo cavallo di battaglia era il coniglio, un piatto eccezionale, tutti quelli che lo assaggiavano ne rimanevano entusiasti.
Mamma, un giorno in cui era lucida, ci ha dato la ricetta ma ci ha detto: “Chista è ‘na ricetta di famigghia e ‘nta a famigghia av’ a ristari”.
Per ricordare mamma abbiamo deciso di preparare la ricetta della merenda estiva, “U cozzu Chinu” mio fratello Sarino nella sua versione tradizionale.Il cozzo si tiene con una mano e con l’altra, con un coltellino affilato, si tagliano dei pezzetti e si mangiano. Poiché non tutti sono avvezzi ad usare i coltelli a serramanico,  ho  pensato ad una versione da poter consumare in modo tradizionale,  pur conservando un aspetto simile. Entrambe le versioni verranno servite nei piatti di ceramica di Santo Stefano, che Mamma amava tanto.

Versione Sarino
Versione Sarino

Ingredienti per 4 persone versione Sarino

Preparazione versione Sarino

Tagliare a pezzetti i pomodorini, il cipollotto, il peperoncino con l’acciuga interna, il basilico greco e una spolverata di origano, mescolate.
Denocciolate le olive, dividetele a pezzetti e unite al composto un pizzico di sale (poco perché ci sono le acciughe dei peperoncini) e olio evo, non siate parsimoniosi.

Preparazione
Preparazione

Tagliare i cantucci di un pagnotta di pane, con un coltello affilato svuotarli di quasi tutta la mollica in un unico pezzo e tenerla da parte.
Riempire l’incavo ottenuto con l’insalata preparata prima, premere con una forchetta per riempirlo bene e chiudere con la mollica tenuta da parte.
Lasciare riposare 10 minuti in modo che il sughino dell’insalata penetri nel pane.
Questo è un cibo da strada, in Sicilia avevano inventato lo Street food diverse centinaia di anni fa.

Versione Calogero
Versione Calogero

Ingredienti per 4 persone versione Calogero

Preparazione versione Calogero

Versione Calogero Retro
Versione Calogero Retro

Tagliare a pezzetti i pomodorini, il cipollotto, il peperoncino con l’acciuga interna, il basilico greco e una spolverata di origano, mescolate.
Denocciolate le olive, dividetele a pezzetti e unite al composto un pizzico di sale (poco perché ci sono le acciughe dei peperoncini) e olio evo, non siate parsimoniosi.
Tagliare i cantucci di una pagnotta di pane, con un coltello ben affilato poi tagliate ogni cantuccio in 4 fette, quindi tagliate la parte interna delle 3 fette più grosse.
Poggiate la fetta piccola sul piatto, tenetelo fermo con dei pezzetti di pane, poi sopra poggiate l’esterno della seconda fetta e riempite con l’insalata, Ripetete l’operazione con la terza e quarta fetta. Rimangono la seconda e la quarta, posizionatele separatamente dietro le tre fette in modo da risultare quasi nascoste e riempire con l’insalata preparata. Fate riposare 10 minuti in modo che il sughino dell’insalata penetri nel pane.
Potete consumare con coltello e forchetta o ancora meglio con le mani.

Peperoncini-di-7-anni-ripieni-di-acciughe-Siciliane
Peperoncini-di-7-anni-ripieni-di-acciughe-Siciliane

Buon appetito

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Pubblicato da peperonciniedintorni

Calogero Rifici nato a Mirto (ME) nel lontano 13 aprile 1958, sono Perito Meccanico e studio cucina, fotografia, elettronica, informatica, ec, ec. Nel 1982 mi sono trasferito a Firenze, per lavorare nel primo impianto di smistamento d’Italia, nel 1984 mi sono sposato con Marina e ci siamo trasferiti a Livorno, sul mare, perché ci nasce sul mare difficilmente ci rinuncia. Per circa 6 anni ho insegnato Office automation in una scuola superiore, ho tenuto diversi corsi di informatica in diverse aziende. Per tanti Anni ho lavorato come specialista infrastrutture per una grande azienda di servizi, mi occupo di sicurezza. Dal gennaio 2019 sono libero professionista, nel campo enogastronomico Dal 2002 sono membro dell’accademia del peperoncino, dal 2008 sono Sommelier Fisar delegazione Livorno. Da 2013 ho un blog, www.peperonciniedintorni.it dove pubblico notizie enogastronomiche e ricette. Quando nelle ricette uso ingredienti particolari, prima spiego gli ingredienti che uso e poi illustro le ricette. Le mie ricette sono o tradizionali o di mia creazione, cerco di valorizzare i prodotti che uso. Faccio parte della delegazione Slow Food di Livorno, e cerchiamo di far conoscere la natura, specialmente ai bambini.

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