Chiocciole alloro e peperoncino

Chiocciole alloro e peperoncino

Chiocciole alloro e peperoncino
Chiocciole alloro e peperoncino

Le chiocciole o lumache di terra furono uno degli alimenti più consumati dai nostri antenati dell’età della pietra.

I Greci le apprezzavano molto, per mangiarle inventarono una speciale «forchetta», e come testimonia Ateneo gli attribuivano virtù afrodisiache.

Anche i Romani le consideravano prelibate e le allevavano con alimenti come foglie di lauro, vino e crusca bolliti, servendole nei banchetti dell’impero perché ritenute cibo di moda.

Legata alle chiocciole viene addirittura raccontata una leggenda. Si narra che un soldato romano, durante l’assedio di Cartagine, inseguendo delle chiocciole di cui era ghiotto abbia scovato il passaggio segreto sotterraneo che permise ai suoi di penetrare dentro le mura della città.

La carne della lumaca è ricca di proteine (12,9%) e poverissima di grassi (1,7%), la sua introduzione come alimento dietetico sta’ prendendo sempre più piede nelle diete prescritte dagli specialisti.

Mio nonno mi raccontava che una volta per mangiare le chiocciole si usavano le spine dell’agave.

Ingredienti per 4 Persone

Preparazione

Deponete le lumache in una pentola con acqua fredda e sale, accendete all’inizio a fuoco basso appena inizieranno ad uscire dal guscio per il calore alzate al massimo per 10 minuti, aggiungete delle foglie di alloro, abbassate e cuocete per altri 30 minuti.
Scolatele, in un tegame scaldate l’olio, l’aglio e il peperoncino, appena l’aglio si sarà imbiondito toglietelo, aggiungete le chiocciole, rosolate un attimo, aggiungete la passata, mescolate aggiustate di sale e pepe, aggiungete alcune foglie di alloro. Cuocete a fuoco moderato un’oretta.

Mentre le chiocciole cuociono, tagliate il pane a fette poi a triangoli, un filo d’olio e in forno a 160 gradi per 10 minuti.

Servite in piatti fondi, guarnite con le foglie di alloro, un peperoncino e alcuni triangoli di pane.

Se comprate delle chiocciole non spurgate:

Mettete le lumache vive in un cesto col coperchio, con dell’insalata e della crusca, lasciatele nel cesto per due giorni.
Sciacquatele quindi in acqua e aceto, fino a quando non emetteranno più schiuma, passatele, in un contenitore con acqua corrente.

Buon appetito

Per la parte storica ringrazio https://www.taccuinigastrosofici.it/

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Pubblicato da peperonciniedintorni

Calogero Rifici nato a Mirto (ME) nel lontano 13 aprile 1958, sono Perito Meccanico e studio cucina, fotografia, elettronica, informatica, ec, ec. Nel 1982 mi sono trasferito a Firenze, per lavorare nel primo impianto di smistamento d’Italia, nel 1984 mi sono sposato con Marina e ci siamo trasferiti a Livorno, sul mare, perché ci nasce sul mare difficilmente ci rinuncia. Per circa 6 anni ho insegnato Office automation in una scuola superiore, ho tenuto diversi corsi di informatica in diverse aziende. Per tanti Anni ho lavorato come specialista infrastrutture per una grande azienda di servizi, mi occupo di sicurezza. Dal gennaio 2019 sono libero professionista, nel campo enogastronomico Dal 2002 sono membro dell’accademia del peperoncino, dal 2008 sono Sommelier Fisar delegazione Livorno. Da 2013 ho un blog, www.peperonciniedintorni.it dove pubblico notizie enogastronomiche e ricette. Quando nelle ricette uso ingredienti particolari, prima spiego gli ingredienti che uso e poi illustro le ricette. Le mie ricette sono o tradizionali o di mia creazione, cerco di valorizzare i prodotti che uso. Faccio parte della delegazione Slow Food di Livorno, e cerchiamo di far conoscere la natura, specialmente ai bambini.

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