Biscotti ricci delle monache di Palma di Montechiaro

Oggi è la giornata dei dolci monastici, motivo per cui ho pensato a questi biscotti che hanno origini antichissime: già nel 1600 venivano preparati nel convento di Palma di Montechiaro in occasione delle visite del Duca.
Sono famosi anche perché vengono nominati diverse volte nel famoso romanzo Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa: il Principe di Salina era ghiotto di questi dolcetti. Da questo libro è stato tratto il bellissimo film di Luchino Visconti.
Sono anche protagonisti di diverse tesi di laurea, in particolare per il sistema di consegna con la “ruota degli esposti”.

Ingredienti
- 600 g mandorle non pelate
- 500 g zucchero
- 2 uova
- 2 limoni bio la buccia grattugiata
- zucchero a velo q.b.
Preparazione
Con il mixer, macinate le mandorle finemente, aggiungete lo zucchero e versate il composto in una terrina. Unite la buccia dei limoni grattugiata e le uova, quindi mescolate il tutto fino a ottenere un composto omogeneo.
Lasciate riposare per una notte in frigorifero, coprendo bene con pellicola trasparente per evitare che la superficie si secchi.
Caricate il composto in una sac à poche con beccuccio rigato. Le suore utilizzavano una specie di creabiscotti, ma è difficile da trovare. Deponete il composto in una teglia foderata di carta forno. Alcuni ottengono i biscotti diritti, altri molto curvi. I biscotti curvi sono più carini, ma si rompono facilmente: a voi la scelta.
I biscotti delle suore hanno le punte delle stelle molto distanti, circa 4-5 millimetri. Io non avevo quel beccuccio, quindi ho usato uno con una distanza di circa 2,5 millimetri.
Cuocete in forno preriscaldato a 180° per 10 minuti.
Servite con una spolverata di zucchero a velo, io non lo amo molto quindi ne uso poco, ma voi regolatevi secondo il vostro gusto.
Ho pensato di servirli con delle mandorle tostate.
Buon appetito
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