E’ giusto citare la bravissima maestra di cucina Alessandra Spisni, autrice di questa ricetta.
La preparazione è molto semplice e allo stesso modo si può preparare anche la fesa di tacchino. Unica raccomandazione l’uso di un ottimo olio evo o di arachidi per la frittura, anche se la Spisni adora utilizzare lo strutto, a me non molto convenzionale.
- 600 g di filetti di petto di pollo
- 200 farina di semola (io kamut)
- 200 g acqua
- sale q.b.
- 3 g lievito di birra disidratato (oppure mezzo panetto di quello fresco)
- 100 g grana grattugiato
- pepe nero appena macinato q.b.
- 1 litro olio extravergine d’oliva
PREPARAZIONE:
Scaldate appena l’acqua per far sciogliere il sale e aggiungete un cucchiaio d’olio evo (un trucco per far assorbire meno unto durante la frittura).
In una ciotola mettete la farina con il lievito e aggiungete, poco alla volta, l’acqua salata evitando la formazione di grumi; unite il grana, il pepe, amalgamate bene ed eventualmente aggiungete altra farina, fino a rendere il composto fluido ed omogeneo.
Coprite con pellicola e tenete a temperatura ambiente; fate lievitare per un’ora.
Nel frattempo, lavate il pollo, asciugatelo e tagliatelo a piccoli pezzetti, così la cottura avverrà in modo omogeneo e la carne non resterà cruda.
Non appena la pastella sarà giunta a lievitazione incorporatevi il pollo e friggete in olio caldo, aiutandovi con un cucchiaio, prendendo un pezzetto di pollo avvolto nella pastella. Fate dorare e mettete a perdere l’unto in eccesso su carta assorbente.
Servite ancora caldissimi.
Sono ottimi serviti come secondo accompagnati da patatine o insalata o anche serviti come finger food in un buffet.
ma la farina di semola è la semola rimacinata?
Grosso modo sì! La semola rimacinata è la semola macinata ulteriormente e quindi ha una grana più fine.
Per questa ricetta le puoi usare indifferentemente 🙂