Maritozzi marchigiani

I maritozzi marchigiani, con il profumo di anice, hanno per me un forte potere evocativo. Sin da piccola ho passato le vacanze estive a Porto San Giorgio, dai miei nonni e ricordo quando mia nonna ci faceva trovare i maritozzi sul tavolo per far la colazione! Ci sono ritornata anche da adulta e sono andata nella stessa panetteria da cui provenivano quei maritozzi ed il solo odore mi ha fatto fare un bel balzo all’indietro negli anni!
Ho provato a farli a casa e devo dire che quando ho aperto il forno ed ho sentito l’odore dei maritozzi, mi sono risentita bambina!
La ricetta che ho provato l’ho trovata sul blog della bravissima Barbara di Spelucchino.

Maritozzi marchigiani

Ingredienti

  • 680 g farina (180 g farina manitoba, il resto farina 00 con 260 W)
  • mezza bustina di malto diastasico (2,5 g)
  • 15 g lievito madre secco
  • 100 g zucchero semolato
  • 255 g latte intero (a temperatura ambiente)
  • 3 uova (pesavano 163 g)
  • 2 cucchiai di semi di anice
  • 50 g olio
  • 10 g sale fino
  • mezzo bicchiere di latte e 2 cucchiaini di zucchero semolato per spennellare
  • zucchero a velo per decorare

Disperdere il lievito nella farina, aggiungere il malto e lo zucchero e far partire la planetaria.
Aggiungere i semi di anice ed una piccola parte delle uova. Procedere inserendole un po’ alla volte, cercando di creare subito un impasto sodo, permettendo quindi alla farina di idratarsi poco alla volta e di formare il glutine. Prima di inserire dell’altro uovo, attendere che quello precedente sia stato incorporato e che l’impasto tenda a staccarsi dai bordi della planetaria.
Unire il latte un po’ alla volta e impastare sino a quando si formerà una massa omogenea. Non è detto che serva tutto il latte, così come è possibile che possa esser necessario aggiungerne. Per i lievitati la parte dei liquidi non è sempre esattamente quella indicata nella ricetta, perchè non tutte le farine hanno lo stesso potere di assorbire i liquidi, fermatevi quando si sarà formata una palla grezza.
A questo punto si può unire l’olio, sempre un po’ alla volta, aspettando che venga prima assorbito del tutto prima di versarne ancora. Tenere una parte di olio, aggiungervi il sale ed unirlo all’impasto.
L’impasto sarà pronto quando si staccherà dalle pareti e diventerà lucido, elastico e liscio. Aiutandosi con una spatola versare l’impasto in una ciotola, coprire e lasciar lievitare sino al raddoppio.
Quindi rompere la lievitazione impastando con le mani e riporre a riposare in frigorifero per circa 3 ore.

Formatura e cottura

Trascorso il tempo dividere l’impasto in porzioni da quasi 50 g e formare delle palline con un movimento antiorario della mano. Lasciar riposare, quindi allungare le palline per formare dei filoncini e disporli sulle teglie (ricoperte di carta forno). Porre a lievitare sino a raddoppio. Io ho messo le teglie nel forno insieme ad una pentola contenente acqua bollente.
Preparare il latte zuccherato per spennellarli. Se si ha il microonde versare il latte con lo zucchero e cuocere per 50”. Altrimenti usare un pentolino e spegnere prima del bollore.
Quando i maritozzi saranno raddoppiati, spennellarli con il latte zuccherato.

Maritozzi marchigiani

Infornare a forno statico 200°C per 10′-15′, dovranno essere ben coloriti.
Quindi trasferirli su una gratella a raffreddare, spennellare con il latte zuccherato, seguito da zucchero a velo.
I maritozzi marchigiani si possono congelare o conservare in un sacchetto per alimenti o in un porta torte, per evitare che si asciughino troppo.
Possono essere lievemente riscaldati al microonde così saranno più soffici.
Si possono farcire con la panna o con ciò che si preferisce, così come sono ottimi mangiati da soli (è il modo che preferisco io!).

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2 Risposte a “Maritozzi marchigiani”

  1. Leggo che anche per te il maritozzo è qualcosa di più di un delizioso pandolce profumato.
    Sono contenta che ti abbia reso felice come me il poterli fare a casa.
    Bene, grazie Sandra (le padelle fan fracasso), marchigiana D.O.C., i maritozzi non sono un segreto per noi!

    1. Hai ragione Barbara! Mi sono dimenticata di ringraziare Sandra per aver riportato la ricetta della mitica signora del paese! 😉
      Una ricetta davvero preziosa!! Grazie per essere passata!

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