Gennaio 2, 2020

Gallotower, torta di gallette bicolor con cioccolato e arancia

Mangiare non è certo un reato né un torto verso terzi.

Eppure stavolta la Francesca Sattanino è più una partner in crime che una semplice socia.

La ricetta di oggi è stata da lei ispirata e in sincrono realizzata da entrambe.

E sì, buttateci dentro anche un paio di santi e le due o tre mandonne che abbiamo tirato giù in corso d’opera.

Perché erigere la Gallotower, la torta di gallette bicolor con cioccolato e arancia, è stata un’ardua impresa.

Ardua assai.

L’incognita numero uno è stata, come sempre, il tempo.

Tiranno lui, non lascia mai libera la creatività di scatenarsi e scardinare la routine quando e come vorrebbe.

Tiranno perché, ancora una volta, l’una non dormiva, l’altra riposava troppo poco, riducendosi a sperimentare, approvare, scattare e assaggiare, come sempre nel minor tempo possibile.

Incognita number two: la farcia.

Sperimentare è – per me come per la mia socia – soprattutto osare.

Bisogna avere il coraggio di azzardare ai fornelli (così come nella vita), di rischiare prima di gioire della fortunata (mai fortuita) riuscita del piatto.

Farcire o, ancor meglio, intervallare ogni galletta con due farciture differenti significava trovare, con minuzia e attenzione, la corretta proporzione fra sostanze liquide (succhi, acqua) e sostanze viscose (yogurt, albume).

Un equilibrio precario quando scegli come protagonista della ricetta un elemento altamente assorbente come le gallette, tanto compatte quanto porose, creando il rischio di ottenere una massa informe di riso compattato e farce varie.

Ma…NON È STATO IL NOSTRO CASO!

Sì affamati, le incognite alla fine eran solo due e per fortuna anche le menti e gli stomaci dietro questa ricetta!

Un’unione che ha fatto sì che le arance non si bruciassero o sfaldassero in e post-cottura, che la crema non si crepasse poi così tanto dopo la fase di riposo, che la fetta fosse LA fetta…if you know what I mean

Che all’appuntamento del giovedì, lo zerosbattifit firmato Il meglio del Fit, ci ha permesso di arrivare una creazione semplicissima da realizzare e scegliendo un abbinamento di gusti praticamente infallibile.

Curiosi e già…affamati?

Ingredienti

5 gallette di riso (o preferite, purché sufficientemente spesse)
Dolcificante q.b.
100 gr di Albume
10 gr di Cacao amaro in polvere
10 gr di Cioccolato extra fondente (io un quadratino all’80%)
40 gr di Succo d’arancia (usato sia per bagnare le gallette, sia per la farcia a base di formaggio)
Scorza d’arancia grattugiata q.b.
70 gr di Yogurt greco 0% (o formaggio tipo Quark magro)
1/2 cucchiaino di Curcuma in polvere (come colorante)
1 tazzina di Acqua

Preparazione

Niente di più semplice.

Partite creando le due farce.

Cuocete prima l’albume con il cacao e il cioccolato a fiamma dolce.

Dopo qualche minuto, una volta scioltosi il cioccolato e addensatosi il composto (i tempi si accorceranno di netto se utilizzerete il microonde come ha fatto la mia socia), spegnete il fuoco e aggiungete poca acqua, circa 1 tazzina.

Frullate con l’aiuto di un minipimer fino a ottenere una crema quanto più liscia possibile ma sempre molto densa.

Mettete dunque da parte e passate alla farcia chiara.

Una volta spremuta l’arancia per ricavarne il succo, unite due cucchiai di questo allo yogurt greco 0%.

Aggiungete poco dolcificante e la scorza di arancia grattugiata.

Passiamo alla fase di assemblaggio della vostra Gallotower.

Inumidita la prima galletta con un cucchiaio di succo d’arancia, cospargetela con una cucchiaiata di farcia scura. Ponetevi sopra la seconda galletta dopo averla bagnata e cospargete stavolta con farcia chiara. Ripetete il processo fino a esaurire le gallette, alternando sempre le farciture.

L’ultima galletta andrà soltanto inumidita e poi glassata con l’infallibile glassa senza latte al cacao, uno zerosbatti nello zerosbatti ?

Mentre la glassa è ancora fresca, decorate con delle fette di arancia essiccate in forno o parzialmente scottate su piastra (come le mie).

Riponete la Gallotower in frigo a rassodare per almeno 3 ore, meglio ancora se per l’intera notte.