Il pangiallo romano è un dolce tradizionale laziale molto antico, risalente addirittura al tempo della Roma Imperiale, epoca in cui le massaie usavano prepararlo durante la festa del solstizio d’inverno, come omaggio al sole e augurio per il ritorno della bella stagione.
Il termine solstizio infatti significa sole fermo -dal latino solstitium– durante il quale il sole smette di scendere rispetto all’equatore celeste, invertendo il suo cammino e ricominciando così a regalare più ore di luce. Per questo, la forma e il colore del pangiallo romano ricordano il sole.
Con il trascorrere dei secoli questo antico dolce ha subìto diverse trasformazioni, per esempio in origine la copertura si otteneva con una pastella d’uovo, mentre in epoca recente si prepara con lo zafferano. La ricca farcitura è rimasta più o meno identica, possono variare le dosi della frutta secca, miele e cioccolato, e può esserci la presenza o meno di cedro candido e scorza di agrumi, ma una cosa di certo non è mai cambiata: la bellissima usanza di portarlo in tavola oppure in dono, a dicembre.
Che aspetti? Prova anche tu a cucinare questo ricco ma semplice dolce!
Per tutti gli appassionati dell’antica Roma, suggerisco questo bellissimo blog di storia
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- Tempo di preparazione30 Minuti
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- Porzioni4 pangiallo
- Metodo di cotturaForno
- CucinaItaliana
- StagionalitàInverno
Ingredienti per il pangiallo romano
La frutta secca come mandorle e nocciole non importa che siano pelate e tostate.
Per il ripieno
Per la copertura
Occorrente
Come preparare il Pangiallo romano
La frutta secca
Lava l’uvetta sotto l’acqua corrente, quindi mettila in ammollo con acqua tiepida in una ciotola per 15-20 minuti, dopodichè strizzala molto bene e tampona per asciugarla.
Con un coltello a lama liscia taglia i fichi secchi grossolanamente, avendo cura di eliminare il picciolo.
La restante frutta secca (mandorle, noci, nocciole e pinoli) non deve essere tritata ma bensì lasciata intera, la consistenza rustica del pangiallo è una sua caratteristica, ma se proprio non resisti alla tentazione, al massimo puoi dare una sminuzzata veloce con il coltello sopra il tagliere, no frullatore e mixer!
Non occorre che la frutta secca venga tostata, e se nocciole e mandorle non sono pelate, meglio ancora.
Inizia ad impastare
In una insalatiera piuttosto grande versa tutta la frutta secca, aggiungi il cioccolato sciolto al microonde oppure a bagnomaria, e mescola molto bene con una spatola o un cucchiaio di legno.
Ora è il turno della farina, uniscila in un colpo solo e mescola alla buona.
Versa il miele liquido e rigorosamente con le mani, inizia ad amalgamare il tutto.
Dai, non storcere il naso! In cucina bisogna sporcarsi le mani, basta avere l’accortezza di lavarle, prima e dopo. Ecco, per esempio adesso che hai terminato di impastare è decisamente il caso di andarle a lavare.
Realizza il pangiallo
Prendi una leccarda e rivestila con un foglio di carta forno, riempi una piccola scodella di acqua e una di farina, e inizia a comporre i pangiallo. Bagna le mani e strofinale, in questo modo l’impasto non si attaccherà alla pelle e potrai lavorare facilmente.
E’ il momento di decidere la grandezza dei pangiallo, ti consiglio di farli tutti uguali in modo da avere una cottura omogenea. Con questo impasto io ne ho fatti quattro medi, ma puoi decidere di farne due grandi, l’importante è che siano il più possibile della stessa dimensione.
Preleva quindi una parte di impasto tra le mani e compattalo, come se fosse una grossa polpetta, stringi bene così da non far cadere la frutta secca. Aggiungi altro impasto se lo vuoi più grande e compatta, il miele fa da collante.
Terminato il primo, adagialo sopra la leccarda e schiaccialo un pochino, il pangiallo non deve restare tondo come una palla, ma assomigliare più a una cupola, piano sotto e tondo sopra.
Continua a preparare gli altri pangiallo, e se nel frattempo quelli già pronti dovessero cedere e aprirsi leggermente, no panico, spolvera con un po’ di farina che avevi messo in ciotola e ricompattali tra le mani, finchè non rimangono ben sodi.
Prepara la pastella per la copertura
Adesso che tutti i pangiallo sono terminati, è il momento di preparare la pastella.
In una ciotola metti lo zafferano, versa due cucchiai di olio extra vergine di oliva e mescola, unisci la farina e mescola ancora, in ultimo versa poca acqua alla volta, fino ad ottenere una pastella cremosa, nè densa e nè liquida, per questo è importante unire l’acqua con il cucchiaio poco alla volta.
Spennella la superficie con la pastella, sotto non è necessario, il colore giallo deve essere solo sopra.
Inforna e cuoci
Scalda il forno statico a 180°C e appena avrà raggiunto la temperatura inforna i pangiallo nel piano medio basso lasciandoli cuocere per circa 25-30 minuti.
Quando l’odore si sprigionerà in tutta la cucina, non avrai dubbi, potrai sfornarli.
Se ti sembrano poco gialli, puoi sfornarli a dieci minuti dalla fine, ripassarli con la pastella e terminare la cottura.
IMPORTANTE: il pangiallo non deve essere toccato e rimosso dalla leccarda fino a quando non sarà del tutto e completamente freddo.
Quando sarà il momento di assaggiare riponilo sopra un tagliere e affettalo con un coltello a lama liscia.
Considera che il pangiallo più tempo resta a riposo e più diventa buono, la tradizione vuole che venga preparato l’8 dicembre per essere gustato a Natale. Naturalmente puoi assaggiarlo anche subito appena freddo, ma credimi, il giorno dopo sarà ancora più buono!
Consigli e conservazione
Conserva il pangiallo avvolto nella carta forno in un luogo fresco e asciutto, oppure in frigorifero. Il pangiallo si conserva a lungo, anche per 20 giorni.
Puoi arricchire l’impasto con candidi, cedro, scorza di arancia e limone. C’è chi unisce anche mezzo bicchiere di caffè.
Al posto dello zafferano per colorare la pastella puoi utilizzare la curcuma, più economica.
Consigli per gli acquisti in cucina!
In cucina la differenza non la fanno solo il cuoco e la ricetta, ma anche gli strumenti giusti, di seguito ti consiglio degli utensili che ti aiuteranno a lavorare con più semplicità e meno fatica:
Dosi variate per porzioni
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Hello!
Thanks for sharing the recipe, it’s very good!! In my country there is no such tradition for such a dessert, but why not do it, I will show something new and very nice, I will try and offer it to my guests, for Christmas. Greetings from Bulgaria, Sofia! Happy holidays!
thank you so much Sofia! I can’t wait to see your version, happy holiday and merry merry xmas!!