Le tigelle vengono chiamate e preparate in molti modi. Noi nel modenese le chiamiamo tigelle ma in realtà sono crescentine.
Il nome tigelle deriva dai dischi di pietra refrattaria che si usavano per la cottura delle crescentine, molti anni indietro prima dell’arrivo delle tigelliere a gas, da posizionare su fornello o elettriche.
Questi dischi venivano disposti in colonna e alternati con una crescentina, davanti al camino acceso. Il nome tigella è stato dato da noi, che abitiamo in pianura per distinguerla dalla crescentina fritta bolognese che nel modenese equivale al gnocco fritto.
La ricetta che faccio di solito non è questa, però devo dire che la variante con farina di segale mi ha soddisfatto.
Tempo di preparazione: 15 minuti
Tempo di lievitazione: 120 minuti
Tempo di cottura: 10 minuti
Ingredienti:
- 300 gr di farina 00
- 200 gr di farina di segale
- 300 gr di latte
- Una bustina di lievito di birra liquido
- 20 gr di olio extravergine di oliva
- Sale
Procedimento:
- Nella ciotola della planetaria mettete il latte tiepido le farine e il lievito;
- Impastate alcuni minuti salate e unite l’olio;
- Continuate ad impastare aggiungendo latte o acqua, se serve;
- L’impasto al termine deve essere omogeneo malleabile e non troppo molle, come un impasto per il pane;
- Lavorate l’impasto dando una forma allungata;
- Ricavate delle porzioni di pasta della dimensione di un mandarino;
- Stendete un canovaccio su di un vassoio;
- Schiacciate leggermente i piccoli panetti di pasta ed appoggiateli sul vassoio che avete preparato;
- Teneteli distanziati tra loro, lieviteranno e non devono toccarsi;
- Volendo potete stenderli leggermente con il mattarello;
- Coprite con un altro canovaccio e fate lievitare almeno 2 ore, lontano da correnti d’aria;
- Preparate la piastra per cuocere le tigelle, riscaldandola da entrambe le parti;
- Appoggiate un panetto lievitato all’interno di ogni del foro che avete nello stampo;
- Fate cuocere per 10 minuti circa girando la piastra a metà cottura.
Adoro le tigelle, adoro la farina di segale: questa tua proposta mi conquista! Brava Nonna P!! ; )
CIAO NONNA PAPERA,ANCHE CON VARIANTI ESTEMPORANEE LE TIGELLE SONO E RESTANO MITICHE!SALUTONI:-)MARILENA
hai appena creato in me un bisogno: quello di avere la macchina per le tigelle 😀
oh mamma avevo sentito tutta questa diatriba su tigelle/crescentine dalla Lunardini….sai che ti dico? chiamatele come volete tanto io son piemontese ma le mangio con qualunque nome e in qualunque versione! le preparei anche ma senza tigelliera mi sa che si fa fatica:-)
che belle, grazie per la ricetta e tutte le spiegazioni del caso, a presto
Mmm che buoneeee!! Da provare assolutamenteeeee,,Anke io ho un blog di cucina, passa a trovarmi se ti va ;)http://dolcezzeedelizie.blogspot.it/
sfiziosissime , sono perfette ! quanto ti invidio quel ferro!baciAlice
Che bontà e che fame da provare!!Bellissime brava!
Molto interessante, infatti io ho avuto la fortuna di provare il gnocco fritto che è buonissimo, ma le tigelle che hai fatto tu sembrano ancora più buone, per cui grazie della ricetta e mi toccherà provare, buona serata!!
Ma sono bellissime!! Un’idea favolosa per merenda 🙂 un bacione
Splendida idea quella di utilizzare la farina di segale per le tigelle, Cristina. Sono davvero perfette!
Brava, ma tu che sei di Modena devi mettere la ricetta classica delle crescentine, senza varianti.
Ciao! Hai perfettamente ragione provvederò il più velocemente possibile ☺. Grazie mille per il commento!