Pardulas, ricetta sarda di Pasqua

Le Pardulas sono il tipico dolce di Pasqua in Sardegna (almeno dalle mie parti). La ricotta freschissima e la buccia degli agrumi ne fanno un dolce delicatissimo, poi la glassa e la momperiglia (in sardo “trageredda”, nome che mi faceva tanto ridere) lo vestono a festa.

Io non sono golosa di dolci ( per fortuna, se no col coinquilino avrei seri problemi :-D), ma le pardulas mi piacciono tanto, anche perché senza glassa sono poco dolci, e ogni tanto, quando ho “voglia di casa”, me le faccio anche se non è Pasqua :-).

Ora vi do la ricetta con i prezzi indicativi,non so dirvi di preciso quante ne sono venute perché il “controllo qualità” ne ha cassato un tot durante le operazioni finali prima della foto a occhio e croce diciamo una trentina dovrebbero venire, con un costo totale di 4,76 euro.

Pardulas

Ingredienti

Per il ripieno

400 g ricotta di pecora freschissima ben scolata (2,52 €)
2 uova grandi o 3 piccole (0,30 €) i tuorli
40 g farina (0,02 €)
3 cucchiai zucchero (0,05 €)
la buccia di mezzo limone (non conta tanto lo usate )
la buccia di mezza arancia (vedi sopra)
mezza bustina di zafferano (0,50 €)

Per la “buccia”

150 g semola fine (0,13 €)
150 g farina (0,05 €)
gli albumi delle uova di sopra 😀
1/2 cucchiaio di strutto (0,05 €)
1 cucchiaino di zucchero (poco)
acqua tiepida se necessario.

Per la glassa 

125 g zucchero a velo(0,59 €)
acqua
Momperiglia per finire (0,05 €) 

pardulas morti di fame  parduas

Si prepara prima la sfoglia per le “bucce”, impastate quindi la farina e la semola con lo strutto e gli albumi leggermente sbattuti, deve venire un impasto liscio e sodo come quello delle tagliatelle, quindi aggiungete gli albumi poco per volta ( se no poi vi tocca riaggiungere farina  e rischiate di sballare le dosi, indovinate come faccio a saperlo :-D), se raggiungete la consistenza giusta prima non usate tutto l’albume, se invece finiti gli albumi la pasta fosse ancora troppo dura aggiungete poca acqua tiepida a cucchiaiate. Finito di impastare avvolgete la pasta nella pellicola e lasciate riposare.

Per il ripieno: schiacciate ben con la forchetta la ricotta aggiungete i tuorli sbattuti, lo zucchero e tutti gli ingredienti tranne la farina, mescolate bene sempre con la forchetta, ora aggiungete la farina poco a poco, infatti in base a quanto era asciutta inizialmente la ricotta ne userete più o meno di quella indicata, la consistenza da ottenere deve essere “morbida ma maneggiabile”.

A questo punto tirate la sfoglia come fate di solito, a me piace abbastanza sottile quindi arrivo alla penultima tacca della sfogliatrice (diciamo poco più di un mm) cmq si va a gusto, ne ho viste di ben più spese (infatti quando è spessa la tolgo :-D) poggiatela sul piano ritagliate dei dischi col coppapasta (il mio è da 8 cm)

Prendete una cucchiaiata di impasto e mettetela al centro del disco potete fare anche una pallozza con le mani bagnate in acqua fior d’arancio, vengono anche più belline, ma a me non piace maneggiare troppo l’impasto 😀

ora viene il bello: pizzicate due lembi opposti della pasta per chiuderli, se doveste avere difficoltà a chiudere i lembi inumidite appena la pasta, ma poco,

e continuate fino a formare un cestino i “cornini” devono essere 6 o al massimo 8 se le fate più grandi 

ecco il risultato

a questo punto mettetele in forno preriscaldato a 170° per 25 minuti lasciatele freddare e glassatele con una glassa fatta con 125 g di zucchero a velo e pochissima acqua mescolati con una forchetta o un cucchiaio (dovete avere una glassa cremosa e soda bastano uno o due cucchiaini d’acqua di solito) cospargete con la momperiglia

PS se non le volete glassare aumentate lo zucchero nell’impasto 😉

 

 

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44 Risposte a “Pardulas, ricetta sarda di Pasqua”

      1. Ciao, io le cuocio a 170° per 25 minuti circa, ma ogni forno è fatto a modo suo, se non sei sicura sempre meglio qualche grado in meno che in più 🙂

  1. Salve… vorrei provare questa ricetta, ma vorrei sapere, da questo Impasto quanti dolcetti escono???? Grazie mille

  2. Complimenti sono eccezzionali. Tutto perfetto, ho aggiunto solo un po’ più di ricotta alla tua ricetta. Ma sono uscite divinamente. Grazie per l’ottima spiegazione della ricetta 🙂

  3. non vedo l’ora di prepararle..io le ho mangiate alla maddalena!ho delle domande da porti…perche’ ci sono ricette he richiedono solo l’uso della semola e uova intere nell’impasto dei coperchi?le faro’ senza glassa e uso zucchero di canna(piu’ sano)!magari compro 600 gr di ricotta perche’ perde un sacco di acqua..ed infine io di solito con la frolla l’impasto lo metti in pellicola e lasciato riposare 30 min in frigirifero.ris.presto.grazie.

    1. Credo che le differenze fra le varie ricette siano normali, quanto più una ricetta è radicata nelle tradizioni, tante più versioni può contare. Lo zucchero non è tantissimo quindo non credo che ti cambierà tanto, avranno magari un po’ un aroma di caramello. Se non metti la glassa puoi spennellarle col miele ;-).
      Si anche io faccio riposare la frolla con la pellicola 🙂

  4. ciao! Le ho fatte per la prima volta la settimana scorsa,il cestino è venuto benissimo ma l’impasto praticamente come l’ho messo è rimasto. Mi aspettavo si gonfiassero almeno un pò invece niente.la ricotta era molto cremosa forse dovevo aggiung più farina, che dici?

    1. Probabilmente la ricotta era troppo morbida, magari un po’ più di farina aiuta, ma comunque le mie non diventano mai gonfissime, quelle molto gonfie hanno un sacco di farina e pure un po’ di lievito, ma a me personalmente non piacciono, preferisco che rimangano un po basse, ma che sappiano di ricotta 🙂

      1. infatti erano molto buone ma talmente brutte che le abbiamo mangiatesolo noi 🙂 mi regolerò meglio con farina e ricotta la prox volta. Ti farò sapere ciao grazie

  5. Io le adoro ,complimenti e proverò questa ricetta …….
    se hai tempo e voglia passa a trovarmi nel mio blog. ciao a presto……

  6. Buonasera vorrei un suggerimento in merito hai pardulas , io le ho fatte ma. Il cestino. Si e abbassato. , domanda Sara troppo forte la temperatura 180 Cisto che il forno e ventilato. Grazie.

    1. Ciao,
      non credo che sia un problema di temperatura, forse la pasta era troppo morbida, le quantità di farina variano un po’ sia da una farina all’altra, che rispetto all’umidità dell’aria, devi ottenere una sfoglia un pelino più “asciutta” di quella delle tagliatelle.
      Fammi sapere
      Rita

  7. sono proprio belli da vedere e a leggere gli ingredienti anche buone:
    bellissima l’idea di raccogliere in una foto i tuoi ricordi + cari…
    ciao e buona serata

  8. Ciao a tutti! Io sono calabrese e abito in Francia. Non ho mai fatto i Pardulas ma vorrei provare. Due domande : posso prepararli oggi per mangiarli questa domenica? O vanno fatti il giorno stesso? Posso usare l’olio invece dello strutto (non credo di trovarlo qui).
    Grazie a tutti per le vostre risposte.

    ps: in quale parte della Sardegna si mangiano i Pardulas?

    1. Ciao, si non ci sono problemi tre o quattro giorni durano, mia madre dice che lo strutto lo puoi sostituire col burro. Sono diffuse praticamente in tutta la Sardegna con piccole varianti, se hai altri dubbi riscrivimi pure 🙂

  9. Dopo averle soltanto mangiate per anni e anni, mo’ mi tocca pure imparare a farle.. Colpa tua eh !?! Le fai sembrare così semplici da preparare… 😀

      1. nahhhh… troppo facile.. sono riuscita a fare le tagliatelle da sola, vuoi che non riesca con is pardulas? Appena le farò le farò assaggiare a mia cugina, campionessa del parentado nella categoria dolci & C.

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