Un pensiero alla Australia
Cara Australia bruciano gli occhi dalle lacrime nel vedere le immagini di un numero così impressionante di animali uccisi dal fuoco. Un inferno che si è abbattuto su una terra così amata e sognata da moltissime persone.
Penso sia davvero difficile restare indifferenti di fronte a quanto sta accadendo in Australia.
Una terra singolare e unica nella quale le autorità competenti hanno cercato con i loro provvedimenti di impedire l’infiltrazione di specie animali e vegetative non autoctone allo scopo di proteggere il suo ecosistema. Tali provvedimenti non sono stati purtroppo sufficienti per proteggere questo continente meraviglioso dai cambiamenti climatici che stanno coinvolgendo molte aree del mondo.
In questo nostro povero pianeta, agonizzante e martorizzato dalle attività dell’uomo, si stanno manifestando fenomeni atmosferici catastrofici di una portata inimmaginabile per non dire impressionante. Basti osservare con quanta violenza tali cambiamenti si stanno riversando su grande scala nel territorio dell’Australia, una terra che da paradiso naturale si è trasformata in questi ultimi mesi in un vero e proprio inferno.
Non esiste più un area del pianeta che sia incontaminata, che sia per così dire “sana”.
La presenza dell’uomo sulla terra si sta mostrando essere una vera e propria disgrazia.
Siamo la creatura più scomoda del pianeta, la più cruenta, la più indifferente, la più idiota dall’alto della nostra intelligenza.
Il pianeta esiste da una cifra di anni di cui l’uomo non può avere una vera e propria percezione, ma in poco più di soli 200 anni dalla rivoluzione industriale, con lo sfruttamento del territorio, con le emissioni di gas nell’atmosfera e con l’incalcolabile quantità di rifiuti che produciamo abbiamo distrutto (e continuiamo a farlo) un pianeta intero insieme alla sua popolazione animale e vegetale.
L’aspetto più raccapricciante è che mentre la terra sta dicendo basta e la natura impartisce le sue violente punizioni, insistiamo a farci la guerra, a distruggere la vita altrui per sciocchi interessi personali e malgrado l’informazione e la consapevolezza di sbagliare si insiste a percorrere una strada che si mostrava inquietante sin dall’inizio.
Ci meritiamo davvero l’estinzione.
Ma anche accadesse davvero, l’aspetto più triste è che nel nostro baratro abbiamo trascinato le creature più belle e meritevoli di vivere in questo mondo.
Un pensiero colmo di angosciosa tristezza per tutti quegli splendidi animali che hanno perso la vita e che stanno ancora morendo negli incendi spaventosi dell’Australia.
La preghiera più intima e passionale è rivolta, non solo alla salvezza di ciò che ancora c’è nella terra dei canguri, ma al miracoloso cambiamento di massa nell’approccio dell’essere umano verso le risorse del mondo e verso persino i suoi simili.
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