A questo punto inizio la preparazione delle frittelle di cozze; vado in cucina e riempio il lavello d’acqua. Ce le butto dentro. Le lavo. Poi le tolgo dall’ acqua. Poi, riempio di nuovo il lavello d’acqua. Ce le ributto dentro. Faccio scorrere l’acqua finché non cerca di travasare. Tolgo le cozze, tolgo pure il tappo. Gratto via aiutandomi con un coltellino tutte le concrezioni calcaree, le spazzolo, tiro via il famigerato filamento, che è come il cordone ombelicale della cozza, ma può contenere impurità e batteri. Alla fine, saranno lucide, nere e invitanti. Alcune le mangio anche crude, condite con una spruzzata di succo di limone.
Ora metto un tegame al fuoco. Vuoto. Senza olio né altro. Appena è un po’ caldo ci tuffo dentro le cozze. Mentre aprono le loro valve lucide e nere, io preparo la pasta per le frittelle. Mentre sto cercando la farina e il lievito…un ineffabile odore viene su dal tegame. Odore di cozze di scoglio. fresche. Odore della mia scaltrezza. Le rimescolo un po’. Per farle aprire tutte. Un quarto dovrò mangiarle durante l’operazione di sgusciamento. Se qualcuno di voi che leggete potrà resistere a questo, ditemelo. Quando sono tutte aperte spengo il fuoco. Così si raffreddano e posso sgusciarle senza scottarmi le dita. Le libero dai gusci una per volta, metto i frutti in un piatto e lascio il liquido di cottura da parte, perché poi lo filtrerò, e aggiungerò all’impasto delle frittelle di cozze, invece della solita “acqua morta” semplice, e sarà il vero insaporitore di tutta la ricetta.
Adesso metto la farina … non so quanta … vado a occhio. Diciamo circa 300 grammi. Poi, un po’ di sale, un po’ di pepe e il lievito. Come acqua metto quella delle cozze. Ecco il segreto. Però filtrata. Viene, deve venire una cosa come la nutella, però bianca e salata, invece che dolce.
Io dico, la consistenza , la densità, ecco …
Questa cosa, per essere efficace, deve raddoppiare di volume, cioè deve lievitare. Saper aspettare il giusto tempo è importante per le frittelle di cozze, come nella vita. Il tempo che serve per sgusciare tutte le cozze e mangiarne un quarto … no, un po’ di più … perché sono buone.
Quando tutto è pronto, cozze e palla lievitata, le unisco insieme. Le amalgamo finché non ci siano punti di sole cozze né di sola palla di pane. Prendo una padella grande, metto l’olio di semi abbondante e aspetto che scaldi. Il segreto della buona frittura è: usare un buon olio rigorosamente di semi , io preferisco quello di girasole, leggero e con un punto di fumo molto alto. Questo vi consentirà di ottenere fritture, anche di molti pezzi, tutte ugualmente dorate e fragranti, avendo, però, cura di tenere la fiamma moderata.
Poi, prendo un cucchiaio e sollevo piccole quantità di palla di pane alle cozze e le lascio scivolare nell’olio caldo. Importante per questa, e per tutte le fritture, immergere pochi pezzi per volta nell’olio caldo. Le frittelle di cozze si gonfiano come fiori in sboccio e prendono forme che somigliano a quelle delle nuvole, quando le stai a guardare e il vento le muove. Intanto prendo un piatto e ci metto sopra due fogli di carta da cucina. Il foglio di carta da cucina va cambiato dopo ogni frittura. Un po’ più in là ho messo il piatto da portata, destinazione finale di tutta l’operazione.
Le prime dieci sono così belle e fragranti che non posso esimermi dal mangiarle subito.
Non c’è nessuna ragione perché io, che ho portato a termine cotanto lavoro, non debba mangiarmi le primizie dello stesso lavoro.
Le successive le metto allineate sul piatto ovale. Quello da portata. In cerchi concentrici. A partire da quello più esterno.
Ad ellissi, concentriche. Perché il piatto è ovale.
… e oggi, a pranzo, te li stordisco tutti. https://blog.giallozafferano.it/minnie/cozze-in-impepata/
Accompagno degnamente le frittelle di cozze con una insalata verde, lattuga, scarola, soncino, rucola, ciascuna da sola condita con olio e sale, limone o aceto, de gustibus non est disputandum, e si sa, o anche tutte assieme in un misto freschissimo, come ogni frittura vuole; in questo caso ho preferito tagliare a fette un pomodorone del tipo “Sorrento” , ma va bene anche un altra varietà di pomodoro, sale, olio, un peperoncino diavulillo fresco spezzettato a mano ( ma lavatele prima di grattarvi gli occhi!) ; infine un bel piatto di fette di melone giallo, o di altra frutta di stagione e la cenetta è servita.
Pardon…innaffio tutto col prosecco freddo, se no….si rimane asciutti asciutt’
https://www.facebook.com/Panna-amore-e-fantasia-223110971184637/
Ottime , proverò a farle anche io …
Ottima idea! Una ricetta molto invitante, complimenti
grazie Maria
Molto interessante da provare
Devono essere buonissime
da provare
Che delizia….non vedo l’ora di farle!!
Che delizia…non vedo l’ora di provarle!!
Che delizia….non vedo l’ora di provarle!!
Idea originale, assolutamente da provare
Dovrebbero essere veramente buone
la proverò! penso sia buonissima!!!
Ciao e” la prima volta che vedo la ricetta
Da provare direi… S
Wow fantasticaaaa
Buone!!!
Deve essere veramente buono!!
Deve essere veramente buono!!