Oggi vi sveliamo dei preziosi consigli sulla pasta fresca 🙂

La pasta fresca fatta in casa ha sempre avuto per me un significato magico. Un momento di riunione familiare in cui mamme, nonne e nipoti si ritrovano per prepararla tutte assieme, dando vita ai piatti più tradizionali, quelli che tutti amano e portano nel cuore dall’infanzia

Tagliolini, ravioli, tortelli, tagliatelle… l’Italia è sempre stata famosa per la buona pasta, ed è bello continuare a tramandare le nostre tradizioni affinchè l’usanza di prepararla in casa non scompaia. Quindi… bando alla pigrizia e alla paura di pasticciare: preparare la pasta a casa non solo è divertente, dà anche molte soddisfazioni, il risultato è molto più buono di quello che si compra al supermercato,  ed è anche ben più economico!

Ecco qui qualche appunto e accorgimento che ho raccolto fin’ora, ma sono certa che questa pagina di consigli sulla pasta fresca sarà in continuo arricchimento 😀consigli sulla pasta fresca

Consigli sulla pasta fresca

le proporzioni: ecco, prima di tutto la base per la preparazione, semplicissima: 1 uovo x 100 g di farina. Certo, se utilizzate le “uova grandi” allora le proporzioni sono da rivedere… ma generalmente in questo modo si va sul sicuro.

il colore delle uova: sembrerà banale, ma l’aspetto estetico vuole la sua parte. Senza dubbio la pasta fresca con un colore più giallo e dorato attira di più, fa più gola. E questo non significa che sia necessariamente più buona di una di un colore più scarico… semplicemente, per ottenere una pasta gialla, bisogna usare uova con il tuorlo rosso (è sempre indicato sulla scatola). Allo stesso modo, è scorretto dire che una pasta gialla contiene più uova… semplicemente il tuorlo che è stato utilizzato ha un colore diverso.

– l’impasto: per chi come me preferisce impastare a mano, senza utilizzare impastatori elettrici, basta un piccolo accorgimento per rendere questo passaggio ancora pià semplice: dopo aver distribuito la farina “a montagnetta” sulla spianatoia, scavate un buco al centro (la cosiddetta “fontana”, ma che a me piace definire “vulcano”) e posizionate le uova precedentemente sbattute in un bicchiere (giusto il necessario per mescolare tuorlo e albume). Con una forchetta unire, poco alla volta, la farina attorno alle uova, e sbatterle delicatamente come se il vulcano di farina fosse una ciotola, che pian piano si unisce alle uova. In questo modo le uova non tenderanno a “rotolare fuori” dal mucchio di farina, e potrete impastare a mano unendo l’acqua tiepida necessaria. L’impasto deve risultare liscio e omogeneo.

la pellicola trasparente. Non appena l’impasto è pronto, deve essere lasciato riposare per almeno una mezz’oretta, ben avvolto in una pellicola trasparente, affinchè il contatto diretto con l’aria non crei sulla sua superficie quell’odiosa crosticina, che poi è impossibile da togliere . Allo stesso modo, dopo aver steso la pasta per le vostre lavorazioni, la parte che avanza va sempre riavvolta nella sua pellicola.

la macchina per la pasta. Per le preparazioni in cui la stesura con il mattarello non basta (tagliolini, casoncelli, ecc..) è necessario usare la macchina per la pasta. A casa mia si è sempre utilizzata la buona vecchia Imperia, oggi evoluta con addirittura il “motorino” per alleggerire la “fatica” della manovella… è sempre un gran divertimento utilizzarla! Vediamo qualche utile accorgimento per ottimizzarne l’utilizzo: prima di tutto, accertatevi che le pagnotte di pasta che stendete siano ben infarinate su entrambi i lati. Poi, fate attenzione che la sequenza di chiusure che utilizzate sia sempre la stessa per ogni panetto della preparazione (es. 6 – 3 – 1; oppure 6 – 4 -2, e così via) Pressandosi la pasta di fatto subisce un secondo rimpasto, e se si fanno rimpasti diversi, rischiate di avere nel piatto della pasta con una consistenza leggermente diversa. Per evitare poi che stendendosi la pasta assuma quella forma allungata, scomoda da lavorare specialmente per le paste ripiene, procedete così: dopo la prima stesura nella macchina, piegate verso l’interno a mo’ di libro le due estremità allungate che si sono create, e proseguite con le stesure successive. In questo modo (con un po’ di pratica) dovreste ottenere delle sfoglie rettangolari.

– gli scartini. Ovviamente in cucina non si butta mai niente. Ricordate però che gli scarti della pasta (quelli che avanzano dopo aver fatto la pasta ripiena, i cosiddetti “ritagli”), se vengono reimpastati avranno una consistenza diversa, più dura, rispetto alla pasta precedentemente lavorata. Vi consiglio di unirli tutti assieme e preparare dei tagliolini ottimi da gustare nel brodo.

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