Il Ristorante degli Chef – Un sogno svanito per un pelo

Il Ristorante degli Chef - Un sogno svanito per un pelo

Il Ristorante degli Chef - Un sogno svanito per un pelo

Il Ristorante degli Chef – Un sogno svanito per un pelo

Quando, in primavera, ho letto dei casting per “Il Ristorante degli Chef”, non sapevo nemmeno a che tipo di programma andavo incontro ma, dato che lo scorso anno per i provini di Chopped Italia mi ero fatta guidare dall’istinto e poi avevo vinto, ero pervasa da un senso di positività: quando le cose le “sento”, devo farle!

E così, malgrado il destino mi avesse lanciato chiari indizi sul fatto che forse sarebbe stato meglio non andare, tipo il prezzo improponibile dell’aereo per andare a Roma (oh, com’è che quando devo partire, qualunque sia la città, è in concomitanza di uno sciopero o una manifestazione che fa alzare i prezzi alle stelle, grr!!!), o mio marito che mi diceva “Ma chi ti ci porta, non è detto che faccia bene alla tua immagine”, sono partita, con la pasta fresca al nero di seppia nello zaino, cercando come una matta cozze in giro per Roma fino a venti minuti prima dell’inizio del provino.

Ho cucinato e ho risposto alle domande, ma non ero certa di avere colpito i produttori, sensazione che invece dopo i casting di Chopped avevo avuto.

In più, mi hanno spiegato che se fossi stata selezionata saremmo stati in ottanta, e che avremmo dovuto lottare per conquistare i soli venti posti disponibili.

Da là mille dubbi perché, sapete com’è, una cosa è che fai un casting e non ti richiamano: nessuno viene a sapere del tuo piccolo fallimento e stop, un’altra è che tutta Italia vede che non ce la fai. E quando te la devi giocare fra tanta gente, è dura!!! Ma sono una tipa troppo competitiva e, lo ammetto, anche con la voglia di apparire in TV, quindi ho continuato a sperarci.

Le settimane passavano e la fatidica chiamata non arrivava. Quando ormai ci avevo rinunciato, ecco finalmente sentirmi dire che le cose per me si mettevano bene, ma che mi avrebbero dato la conferma definitiva a fine estate: CHE ANSIA!!!

A fine agosto, arriva anche la bella conferma: ero stata preselezionata fra gli ottanta aspiranti chef del programma! MA. C’era un “ma” grande quanto una casa: i posti erano solo dieci, non venti come si pensava all’inizio: le possibilità di riuscita si dimezzavano ulteriormente!

In pratica, il mio umore variava da “Che figo, non vedo l’ora!” a “Chi cazz’ me l’ha fatto fare?!?”.

Così, parto da Ragusa con il mio sfuogghiu ragusano nello zaino e partecipo alla prima selezione dagli 80 ai 40: conosco un mare di gente, mi stanco un sacco ma mi carico di positività per essere passata!!!

Il Ristorante degli Chef - Un sogno svanito per un pelo

Si riparte l’indomani per affrontare la seconda delle tre sfide necessarie per entrare fra la squadra di aspiranti chef che gestirà un ristorante, esperienza che, al di là dell’aspetto televisivo, avrei sempre voluto fare ma che come lavoro fisso non me la sentirei di condurre proprio per la sua durezza e difficoltà.

La giornata è interminabile: la gestione di quaranta persone è dura e i tempi televisivi sono quelli che sono. Per farla breve, là dalle 8 del mattino, mi dicono che era il mio turno per la cucina verso le 17. Cerco quindi di darmi una sistemata, anche perché eravamo senza divisa: mi sciolgo i capelli, me li risistemo legandoli in maniera più ferma e chiedo di andare in bagno a lavarmi le mani, poi entro in cucina, carica e adrenalinica con i miei compagni d’avventura.

Riesco a fare ciò che mi ero ripromessa nei tempi previsti, mi dispiace solo dovermi accontentare di tre ciotoline per servire il mio piatto, perché c’erano solo tre piatti per tipo e gli altri erano già stati presi.

Ho preparato Sapore di Sud, degli spaghetti con pomodorini confit in padella, calamaro crudo marinato con sale affumicato, zeste di limone e mentuccia, burrata all’origano e granella di pistacchi, una mia ideazione nata proprio in vista del programma.

Dopo la preparazione, ci mettono in una stanza dove assistiamo all’assaggio degli chef ma senza audio. Io ero un po’ preoccupata dalle ciotole, ma sul gusto sapevo il fatto mio. I due chef uomini assaggiano e fanno delle espressioni compiaciute, mentre Chef Potì continua a mischiare la pasta senza assaggiare, finché arriva il momento del dramma.

Il Ristorante degli Chef - Un sogno svanito per un pelo
Tutti a cercare il pelo!

Uno dei miei incubi si era concretizzato: UN CAPELLO NEL PIATTO, una delle cose che io per prima non tollero al ristorante era successa A ME, IN TELEVISIONE. Volevo sprofondare.

Sicuramente, quando mi ero risistemata, un capello si era attaccato alla maglia.

Il Ristorante degli Chef - Un sogno svanito per un pelo

Sapevo che in fondo non era “colpa mia” perché eravamo tutti senza divisa, ma è anche vero che alcuni, in effetti, avevano il copricapo di propria iniziativa e io non ero fra questi. Non ci avevo pensato.

Se Chef Potì non ha nemmeno (giustamente) assaggiato il mio piatto, Chef Berton e Chef Leveillé si sono complimentati per il gusto, che hanno detto avere cuore e rispecchiare tutto ciò che avevo descritto. Questo, se da un lato mi ha sollevato un po’ il morale, dall’altro mi ha fatto rodere il fegato ancora di più perché sarei potuta passare con tanto di plausi, e così non era stato. Nella mia occasione su Rai2. Che nervi.

E là ho ripensato a mio marito che diceva “Non è detto che farà bene alla tua immagine”. E a come dal “le è caduto un capello” si sarebbe passati a “quella del pelo”.

Per farla breve, pur avendomi graziata quella sera, dai venti ai dieci gli Chef me l’hanno fatta pagare con tutti gli interessi: Chef Berton ha ancora poco elegantemente cercato il capello nella mia parmigiana, dopo che mi ero presentata con copricapo, mentre tanti concorrenti continuavano a non averlo, e mi ha voluto criticare cose sceme, come la presenza della buccia della melanzana, cosa che oltre a essere uso comune lasciare, lui per primo non toglie nella sua parmigiana rivisitata.

Davvero, posso dire di non avercela fatta per un pelo!

Il Ristorante degli Chef - Un sogno svanito per un pelo

La TV è impietosa, sapevo che il montaggio della puntata avrebbe fatto emergere di me solo la storia del capello, ci sta e ho deciso di prenderla con grande ironia, ammettendo pubblicamente che ho sbagliato ma riconoscendo anche serenamente che è umano e io sono solo stata più sfortunata rispetto ad altri che, come me, non avevano preso particolari precauzioni, pensando come è normale anche al fatto di essere in TV e quindi cercando di essere piacenti in video.

Lo rifarei? Non lo so. E’ vero, ha un po’ “compromesso” la mia immagine, ma è stata comunque un’esperienza arricchente e intensa, che mi ha fatto conoscere un sacco di belle persone.

Mi ha anche messa a confronto coi miei limiti, perché ho visto tanti cuochi amatoriali essere più avanti di me come tecniche e anche come finezza d’impiattamento, e ho capito che io dal canto mio devo ancora studiare e migliorarmi se voglio davvero eccellere anche in un contesto del genere.

E’ andata così! Riparto, a testa alta e consapevole che, se non ci provi, le cose non arrivano.

Andrà meglio la prossima volta!

Se volete vedere la puntata, cliccate qui!

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