Strudel di mele

Lo strudel di mele è un dolce tipico del Trentino-Alto Adige ma di probabile originare turca. Infatti, è un dolce antico che sembra derivare dal baklava, un dolce turco arrotolato realizzato con pasta fillo. In seguito alla conquista dei Turchi, il dolce arrivò in Ungheria nel XVII secolo e vennero aggiunte le mele. Presto si diffuse anche in Austria e, con le dominazioni austriache nel territorio italiano, lo strudel arrivò in Trentino-Alto Adige, dove raggiunse l’apice del successo, anche grazie alle coltivazioni di mele tipiche del territorio.

Lo strudel di mele è costituito da una pasta sottilissima arrotolata (strudel deriva da una parola tedesca che vuol dire proprio “vortice”) ed un ripieno di mele, uvetta e pinoli aromatizzato alla cannella. Stavolta, invece della cannella in polvere, ho usato qualche goccia di uno degli oli essenziali che mi ha regalato una mia amica per Natale e lo strudel è venuto ancora più profumato.

La ricetta originale dello strudel si realizza con la “pasta strudel”, cioè una sfoglia molto sottile chiamata anche “pasta tirata”, proprio perché viene stesa col mattarello fino quasi a diventare trasparente. Però, come ogni ricetta della tradizione, ne esistono diverse varianti, anche salate (provate lo strudel con ricotta e spinaci e lo strudel alla zucca e formaggio). Alcune versioni prevedono l’uso di frutta secca, come le noci. Inoltre, ci sono delle varianti con la pasta sfoglia, oppure con la pasta frolla, diffusa soprattutto in Alto Adige. Infatti, quando la scorsa estate siamo stati in vacanza in Val Gardena abbiamo mangiato questa versione.

In passato ho realizzato diverse volte la variante veloce dello strudel di mele, con la pasta sfoglia pronta. Cominciai a fare questo dolce quando conobbi quello che sarebbe diventato mio marito, che adora i dolci con le mele. Io, prima di allora, probabilmente non avevo nemmeno mai mangiato uno strudel… Un paio di anni fa, per il suo compleanno, provai a fare la ricetta originale dello strudel di mele, con la pasta fatta in casa, ma ebbi qualche incidente di percorso. Ci riprovai l’anno scorso ma mi si ruppe mentre lo giravo. Così, ieri, sempre per il compleanno del marito, ho deciso di riprovarci. Stavolta non l’ho capovolto ma mi si è rotto lo stesso mentre lo trasferivo sulla teglia… Comunque, miracolosamente sono riuscita a ricomporlo ed ho capito che la cosa migliore è farcirlo quando è già sulla teglia, per evitare pericolosi spostamenti.

Il marito mi ha chiesto lo strudel di mele per il suo compleanno perché a suo dire “è frutta”, quindi, secondo lui, è l’ideale per staccare dagli eccessi natalizi. Inoltre, per cena mi ha suggerito il gateau di patate, che per lui “è verdura”, tanto che ha definito questa cena “vegana”…

Lo strudel di mele è ideale a merenda ma anche come dessert e può essere servito accompagnato da una crema inglese o da panna montata. Io l’ho mangiato con una pallina di gelato alla panna.

La ricetta dello strudel di mele è tratta dal libro “La cucina regionale italiana” di Alessandro Molinari Pradelli.

mde

Video ricetta del giorno

  • DifficoltàMedia
  • CostoMedio
  • Tempo di preparazione1 Ora 30 Minuti
  • Tempo di riposo1 Ora
  • Tempo di cottura50 Minuti
  • Porzioni6 persone
  • Metodo di cotturaForno
  • CucinaEuropea

Ingredienti

Per la pasta

300 g farina 00
60 g burro
1 uovo
1 cucchiaino zucchero
q.b. acqua (tiepida, 75 g circa)
1 pizzico sale

Per il ripieno

1 kg mele (preferibilmente renette)
30 g pangrattato
q.b. burro
5 gocce olio essenziale alla cannella (oppure un pizzico di cannella in polvere)
1 scorza di limone (grattugiata)
1 scorza d’arancia (grattugiata)
60 g uvetta
1 bicchierino rum
50 g zucchero
60 g pinoli

Per spennellare

1 tuorlo
q.b. latte

Per decorare

q.b. zucchero a velo

Strumenti

1 Bicchierino
1 Pentolino
1 Forchetta
1 Pentola
1 Insalatiera
oppure Pellicola per alimenti
1 Coltello
1 Padella
1 Cucchiaio di legno
1 Mattarello
1 Canovaccio
1 Teglia
Carta forno
1 Pennello
1 Setaccio

Passaggi

Per preparare lo strudel di mele, per prima cosa mettete in ammollo l’uvetta nel rum.

Poi fate sciogliere il burro in un pentolino, dopodiché lasciatelo intiepidire.

Ora mettete la farina a fontana sulla spianatoia e ponetevi al centro l’uovo leggermente sbattuto. Poi aggiungete il sale ed unite il burro fuso e lo zucchero. Quindi, lavorate fino ad ottenere un impasto liscio e piuttosto morbido, aggiungendo l’acqua necessaria.

A questo punto, formate una palla e mettetela all’interno di una pentola precedentemente scaldata con acqua bollente, dopodiché copritela con un’insalatiera o con della pellicola trasparente.

Poi fate soffriggere leggermente il pangrattato in una padella con poco burro.

Quindi, sbucciate le mele, tagliatele a fettine sottili e mettetele in una ciotola, ricoprendole di zucchero profumato con le gocce di olio essenziale alla cannella e con le scorze grattugiate del limone e dell’arancia. Poi aggiungete l’uvetta scolata e strizzata, i pinoli ed il pangrattato soffritto nel burro e mescolate.

Ora riprendete la pasta, stendetela sulla spianatoia leggermente infarinata, dandole forma rettangolare, dopodiché adagiatela su un canovaccio e assottigliatela ulteriormente, in modo da vedere lo strofinaccio sottostante, facendo attenzione a non romperla.

A questo punto, trasferite la pasta su una teglia rivestita con carta da forno e versatevi il ripieno, lasciando liberi i bordi di 3-4 cm. Poi arrotolatela aiutandovi con il canovaccio e richiudete i bordi saldandoli con le dita.

Ora spennellatevi sopra il composto di uovo leggermente sbattuto con il latte.

Quindi, fate cuocere lo strudel in forno preriscaldato (io ho usato la funzione statica) a 180° per circa 40 minuti, fino a quando sarà dorato.

Una volta sfornato, lasciatelo raffreddare e spolverizzatelo con lo zucchero a velo.

Nella ricetta originale c’era scritto di capovolgere lo strudel, in modo da lasciare la chiusura verso il basso, per spennellarlo anche nella parte inferiore con l’uovo ed il latte. Però, dato che la prima volta che feci questa ricetta, nel fare questa operazione lo strudel si ruppe, stavolta ho deciso di non capovolgerlo.

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