Stroscia di Pietrabruna

La stroscia di Pietrabruna è un dolce a base di olio di olive taggiasche tipico di Pietrabruna, un paese in provincia di Imperia. La sua caratteristica è che non si taglia con il coltello ma si spezza con le mani. Infatti, “strosciare” in ligure significa “spezzare”. Un tempo, si usava aggiungere all’impasto il “levau”, una sorta di lievito madre lasciato fermentare per qualche giorno ma oggi è stato sostituito dal lievito chimico.
La stroscia di Pietrabruna è una torta semplice, caratterizzata da pochi ingredienti, e priva di uova e latticini. Inoltre, è velocissima da realizzare e vi serviranno solo una ciotola ed un cucchiaio. E’ un tipico dolce da credenza, che quindi si può conservare a temperatura ambiente per diversi giorni. C’è chi aggiunge delle mandorle o delle nocciole tritate sulla superficie e la accompagna con una crema, magari allo zabaione, ma io vi assicuro che è buonissima anche da sola.
La stroscia si prepara tradizionalmente il 21 settembre, giorno di San Matteo, patrono di Pietrabruna. In questa occasione, nel borgo si organizza una sagra dedicata proprio a questo dolce.
La ricetta della stroscia di Pietrabruna è tratta dal libro “Santa Pietanza” di Lydia Capasso e Giovanna Esposito.  

Per quanto riguarda San Matteo, è noto soprattutto per essere uno dei quattro evangelisti. Egli per primo mise per iscritto in lingua aramaica gli insegnamenti del Signore ed il racconto della sua vita. Quando Gesù lo invitò a seguirlo, Matteo era un pubblicano, che riscuoteva le imposte per conto dei Romani. Questa era una professione invisa a quel tempo, dato che ricordava ai Giudei la loro sudditanza. Inoltre, il pubblicano era considerato dai farisei il peccatore per antonomasia. Però, Gesù va oltre tutto questo ed il racconto del Vangelo mette in risalto la bontà con la quale Egli chiamò Matteo all’apostolato. Ricordo ancora quando al Liceo Artistico studiai il famoso quadro “Vocazione di San Matteo”, realizzato da Caravaggio tra il 1599 ed il 1600, che si trova nella Cappella Contarelli nella chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma (che, purtroppo, non ho visto durante la nostra vacanza romana dell’anno scorso ma spero di recuperare).


Video ricetta del giorno

  • DifficoltàBassa
  • CostoMedio
  • Tempo di preparazione10 Minuti
  • Tempo di cottura30 Minuti
  • Porzioni8 persone
  • Metodo di cotturaForno
  • CucinaItaliana

Ingredienti

  • 250 gfarina 00
  • 100 gzucchero (+ 1 cucchiaio )
  • 60 gmarsala (o altro vino liquoroso)
  • 125 golio extravergine d’oliva (taggiasca)
  • 1 cucchiainolievito chimico in polvere
  • 1 pizzicosale
  • scorza di 1 limone (grattugiata)

Strumenti

  • 1 Setaccio
  • 1 Ciotola
  • 1 Cucchiaio
  • 1 Tortiera da circa 25 cm di diametro

Preparazione

  1. Per preparare la stroscia di Pietrabruna, per prima cosa amalgamate in una ciotola la farina con 100 g di zucchero, il sale ed il lievito setacciato, dopodiché versate l’olio, il vino e la scorza di limone ed impastate con un cucchiaio.

    Poi stendete l’impasto con le dita in una tortiera, leggermente unta di olio, ad uno spessore di massimo un centimetro. Lo spessore è importante per avere una stroscia croccante e non morbida.

    A questo punto, spolverizzate la superficie con una cucchiaiata di zucchero e fate cuocere in forno preriscaldato (io ho usato la funzione statica) a 180° per circa 30 minuti.

    Infine, sfornate, lasciate raffreddare e dividete il dolce spezzandolo con le mani.

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