Pizza di San Martino

La pizza di San Martino è una ricetta semplice, di origine antica, che si prepara in occasione della festa di questo santo, che ricorre l’11 novembre, giorno della sua sepoltura. Questa pizza è costituita da pagnottelle che hanno una sorpresa all’interno: semini, legumi, monete. Io ho inserito al loro interno soltanto un mix di semini, perché ci tengo all’incolumità dei nostri denti… La pizza, dopo la cottura, viene messa al centro della tavola e ognuno dei commensali ne prende un pezzo. Ad ogni seme viene attribuito un significato: è un bugiardo colui al quale capiterà un seme di zucca, è un cornuto chi prenderà un fagiolo, invece chi troverà una moneta dovrà comprare la carne per la domenica successiva.
La pizza di San Martino si prepara in molti paesi del Molise ma io ne sono venuta a conoscenza soltanto di recente, attraverso il libro “Santa Pietanza” di Lydia Capasso e Giovanna Esposito, dal quale è tratta la ricetta.
Essendo una preparazione molto antica, nei secoli si è tramandata in diverse versioni e ogni famiglia la realizza secondo la propria ricetta. Quella tradizionale prevede la cottura sotto il coppo (un coperchio in ferro) nel camino.  
Tutti conosciamo, spero, la storia di San Martino: quando era soldato dell’Impero romano, durante una ronda notturna nell’inverno del 335, donò metà del suo mantello ad un mendicante seminudo. Dopo questo episodio e la visione di Gesù in sogno, che lo ringraziò con un clima mite nonostante l’arrivo imminente dell’inverno, si convertì al cristianesimo e fu battezzato. Da qui la famosa “estate di San Martino”, che si manifesta all’inizio di novembre e che si festeggia nei vari Paesi occidentali in diversi modi: con fiaccolate, falò (a Scanno, in Abruzzo, si accendono davanti alla grotta famosa per essere stata abitata dal santo in persona), assaggiando il vino nuovo, che secondo la tradizione arriverebbe a maturazione proprio il giorno di San Martino, e con dolci tipici.
San Martino, oltre ad essere uno dei fondatori del monachesimo occidentale, combatté l’eresia ariana e abbatté templi e idoli pagani (ah, come vorrei vederlo all’opera ai giorni nostri…). In Europa, fin dal Medioevo, gli sono state dedicate numerose chiese, come la basilica di Tours, l’edificio religioso francese più grande di quei tempi, che fu meta di pellegrinaggi medioevali. Il richiamo simbolico di quel luogo era così forte che nel 1562 fu saccheggiato dai protestanti e le sue spoglie date alle fiamme; inoltre, durante la Rivoluzione francese, la basilica fu quasi del tutto distrutta.
San Martino è un santo poliedrico: è il patrono dei cavalieri, dei militari, della Guardia Svizzera pontificia, dei sarti. E’ anche il santo dei traslochi: in molte zone, “far San Martino” vuol dire proprio traslocare, perché l’11 novembre è tradizionalmente la data per il rinnovo dei contratti in scadenza dei contadini; a chi era scaduto il contratto e aveva una casa in uso, doveva liberarla proprio l’11 novembre. A saperlo prima, l’avrei invocato in occasione del nostro ultimo, devastante, trasloco.
San Martino è anche il santo dei sommelier, infatti si dice che “A san Martino ogni mosto diventa vino” e in questa data si assaggia il vino novello, insieme con le castagne.
Un altro cibo tradizionale dell’11 novembre è l’oca, perché S. Martino, riluttante a diventare vescovo, si sarebbe nascosto in una stalla piena di oche, che avrebbero fatto così rumore da rivelare il nascondiglio alla gente che lo stava cercando.
Poi ci sono diverse leggende legate al vescovo di Tours, come quella che racconta che sua sorella, ammesso che ne avesse una, fosse fedifraga, infatti San Martino è considerato anche il patrono dei mariti traditi, però, forse, il patronato dei cornuti gli è attribuito semplicemente perché, durante il periodo della ricorrenza di questo santo, si organizzavano fiere di bestiame con le corna.

Ora veniamo alla ricetta della pizza di San Martino!

Provate anche il dolce di San Martino.

Video ricetta del giorno

  • DifficoltàBassa
  • CostoEconomico
  • Tempo di preparazione15 Minuti
  • Tempo di cottura30 Minuti
  • Porzioni7 pagnottelle
  • Metodo di cotturaForno
  • CucinaItaliana

Ingredienti

  • 500 gFarina 00
  • 15 glievito istantaneo per preparazioni salate
  • 150 gParmigiano Reggiano DOP (grattugiato)
  • 50 gOlio extravergine d’oliva
  • 300 glatte (circa)
  • 2 pizzichiSale
  • q.b.semini, legumi, monete

Strumenti

  • 1 Ciotola capiente
  • 1 Cucchiaio
  • 1 Coltello
  • 1 Teglia
  • Carta forno

Preparazione

  1. Per preparare la pizza di San Martino, per prima cosa in una ciotola capiente versate la farina, il formaggio, l’olio, il sale ed il lievito setacciato, aggiungendo un po’ alla volta il latte necessario per ottenere un composto liscio e omogeneo.

    Poi formate delle pagnottelle corrispondenti al numero dei commensali più due (una per San Martino e una per il mendicante a cui donò il suo mantello). Io ho dimezzato le dosi rispetto alla ricetta originale e ho realizzato 7 pagnotte da circa 150 g l’una.

    A questo punto, con un coltellino, fate un’incisione sulla superficie di ogni pagnotta e inserite all’interno i semi ed eventuali legumi e monete, dopodiché richiudetele e adagiatele l’una accanto all’altra, a contatto, in una teglia rivestita con carta da forno, oppure unta con dell’olio.

    Infine, fate cuocere in forno preriscaldato (io ho usato la funzione statica) a 180° per circa 30 minuti, fino a quando la pizza diventerà dorata.

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