“The terminal” un film tutto da vedere

“The terminal” un film tutto da vedere

” The terminal” un film tutto da vedere. Buongiorno carissimi, iniziamo la discussione di oggi con “The Terminal ” un film del 2004 diretto da Steven Spielberg ed interpretato da, Catherine Zeta-Jones e Stanley Tucci.È stato presentato, fuori concorso e come “evento speciale”, alla 61ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

TRAMA di “The terminal” un film tutto da vedere tratta da wikipedia

Viktor Navorski è un cittadino di un (immaginario) Stato dell’Europa orientale, la Cracozia. Quando atterra a New York, scopre che nel suo Paese è avvenuto un feroce colpo di Stato, proprio mentre si trovava in aereo, diretto verso l’ambita America. Costretto a sostare nell’Aeroporto Internazionale “John Fitzgerald Kennedy”, con un passaporto ormai privo di validità, Viktor si vede negato il visto d’entrata per gli Stati Uniti e impedita, da parte del capo della sicurezza Frank Dixon, la possibilità di far ritorno a casa, dovendo quindi restare all’interno del terminal dedicato ai voli internazionali, senza possibilità di varcare la frontiera. Con il passare dei mesi, Viktor scoprirà a poco a poco il mondo del terminal, pieno di personaggi originali ed inaspettate manifestazioni di generosità, divertimento e, perfino, romanticismo. Si sviluppa, quindi, la storia di una persona che si adatta a vivere in un nonluogo, che per la maggior parte delle persone è solo un punto di passaggio, imparando l’inglese, facendosi accettare e stringendo delle relazioni con le persone che lavorano nell’aeroporto, fino a trovare anche l’amore per una dolce hostess, Amelia Warren.

“The terminal” un film tutto da vedere

Inizialmente trattenuto per  un giorno, Viktor si ritrova a dover vivere per giorni, e poi mesi, in aeroporto, con la necessità di dormire e mangiare: inizia a stendersi su alcune sedie in un’area abbandonata, che smonta per poter dormire più comodamente; per quanto riguarda il cibo, inizialmente si arrabatta con i cracker e le salsine distribuiti gratuitamente, per poi scoprire di poter guadagnare qualche moneta risistemando i carrelli, denaro che spende al ristorante dell’aeroporto. Dixon lo osteggia assumendo un addetto ai carrelli, ma in suo aiuto arriva il giovane addetto alla mensa Enrique Cruz: quest’ultimo è innamorato della bella agente Torres, da cui Viktor va quotidianamente per farsi timbrare i documenti e per tentare, invano, di entrare a New York. Enrique, troppo timido per dichiararsi, offre a Viktor del cibo in cambio di informazioni sulla donna. Grazie all’operato di Viktor, i due si innamoreranno e convoleranno a nozze. In questo periodo Viktor impara anche l’inglese.

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Viktor diventa famoso in tutto l’aeroporto quando un viaggiatore russo viene trattenuto per possesso di farmaci senza ricetta: l’uomo doveva portarli dal Canada al padre malato ed è visibilmente disperato, ma si scontra con l’inflessibilità di Dixon. Viktor viene convocato in quanto l’unico a sapere il russo (o un dialetto dello stesso) e, capendo la situazione drammatica dell’uomo, traduce che le medicine sono per la capra, non per il padre: questo perché non è necessaria la ricetta per farmaci per animali.

All’inizio della storia, Viktor conosce la bella hostess Amelia Warren, che però è l’amante di un uomo, Max. Tra un viaggio della donna e l’altro, Viktor ha più occasioni per poter rivedere la donna, scoprire che ha lasciato Max e poterla invitare a cena (sempre nell’aeroporto). Amelia, dal canto suo, capisce molto tardi la condizione particolare di Viktor, credendo che anche lui sia un frequente viaggiatore.

Dixon, che già durante l’obbligata permanenza di Viktor nel Terminal negò qualsiasi richiesta di aiuto da parte di quest’ultimo (vedendolo inizialmente come un fastidioso “problema burocratico”), decide di scoprire cosa l’uomo nasconde nel suo misterioso barattolo di noccioline e perché sia venuto a New York, mistero che Viktor rivelerà inizialmente solo ad Amelia: il barattolo infatti contiene ciò che lui chiama “Jazz” ovvero una raccolta di autografi e locandine dei Jazzisti più famosi, e rivela inoltre che il vero motivo del suo viaggio a New York è proprio per ottenere l’ultimo autografo della collezione, desiderio chiestogli dal padre, grande appassionato di Jazz, prima di morire.

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Quando finalmente torna la pace in Cracozia, Viktor riesce ad ottenere i documenti validi, ma Dixon arriva perfino a minacciarlo: se non avesse preso immediatamente l’aereo per tornare nel suo paese, avrebbe fatto licenziare i membri dello staff che durante la sua permanenza avevano aiutato Viktor, fra cui anche l’addetto alle pulizie Gupta (fuggito dal suo paese d’origine, l’India, anni prima, dove gestiva una piccola attività, per aver accoltellato un poliziotto corrotto che lo vessava richiedendogli soldi continuamente).Sarà proprio Gupta ad aiutarlo, praticamente “autolicenziandosi” e facendogli capire che non deve arrendersi e che la sua missione nella Grande Mela è più importante di qualsiasi cosa. Giunto all’uscita del Terminal, incontra per l’ultima volta Amelia, la quale però alla fine deciderà di non seguirlo, per tornare da Max.Una volta uscito, Viktor finalmente riesce ad ottenere l’autografo di Benny Golson, l’ultimo Jazzista, e si prepara per fare ritorno a casa.

 “The terminal” un film tutto da vedere TOM HANKS biografia tratta da wikipedia

Tom Hanks nasce a Concord (California) da padre statunitense, Amos Mefford Hanks (un lontano discendente del 16º Presidente degli Stati Uniti Abraham Lincoln) e da madre statunitense di origini portoghesi, Janet Marylyn Frager, di professione infermiera. Hanks ha studiato recitazione teatrale alla California State University di Sacramento.

Nel 1990 è protagonista del film Il falò delle vanità di Brian De Palma che vede come protagonisti anche Bruce Willis ” e Melanie Griffith e Morgan Freeman. Il film è stato un flop sia a livello commerciale, che di critica. Costato circa 47 milioni di dollari, ne ha guadagnati alla sua uscita appena 15 negli Stati uniti. Molti critici non hanno apprezzato la scelta del cast, soprattutto la scelta di Tom Hanks nel ruolo di Sherman McCoy e Bruce Willis in quello di Peter Fallow.

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Nel 1993 interpreta insieme a Meg Ryan di Insonnia d’amore, dove interpreta Sam uomo rimasto vedovo e con un figlio sulle spalle, decide di cambiare città dove poi incontra la sua nuova donna della vita, Annie. Il film, costato 21 milioni di dollari ne ha incassati 227.799.884, restando in testa alle classifiche del box office di tutto il mondo per le prime due settimane.

Nello stesso anno viene scelto dal regista premio Oscar Jonathan Demme e recita in Philadelphia nel ruolo di Andrew Backett giovane avvocato gay malato di AIDS che, dopo essere stato licenziato dallo studio legale in cui lavorava, porta in causa i suoi ex datori di lavoro grazie anche alla collaborazione dell’avvocato di colore Joe Miller (interpretato da Denzel Washington).  Philadelphia è stato un successo sia in America che nel mondo, tanto da far vincere a Tom Hanks il Golden Globe, OrsoOrso d’Argento a Berlino e il suo primo Premio Oscar come miglior attore e a Bruce Springsteen l’Oscar alla miglior canzone.

L’anno seguente torna a vincere l’Oscar, eguagliando così il record di Spencer Tracy, per l’interpretazione del giovane ritardato di mente Forrest Gump nell’omonimo film di Robert Zemeckis. Inoltre il film ha ricevuto ben tredici nomination all‘Premio Oscar e vincendone 6 tra cui miglior film, regia, attore, sceneggiatura  originale, montaggio ed effetti speciali. 

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Nel 1996 fa il suo esordio alla regia con la commedia musicale Music Graffiti, ambientata negli anni sessanta. Dopo un breve periodo di pausa, nel 1998 lavora con Steven Spielberg nel film Salvate il soldato Ryan. , il film riceve undici nomination all’Oscar e ne vince cinque: miglior regia, fotografia, montaggio, sonoro ed effetti sonori.  L’anno seguente interpreta la guardia carceriera Paul Edgcombe ne Il miglio verde, tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King.

Nel 2000 è il protagonista della pellicola Cast Away, diretta da Robert Zemeckis dove interpreta Chuck Noland, agente del servizio espresso Fed Ex che naufraga su un’isola deserte. Il film venne girato in due periodi di tempo separati in mesi diversi. Il motivo della pausa fu la necessità per Tom Hanks di avere a disposizione tempo per perdere venti chili di peso per interpretare la parte del sopravvissuto.

Nel 2002 interpreta, insieme a Leonardo DiCaprio, Prova a prendermi di Steven Spielberg, basato sulla storia vera di Frank Abagnale Jr., truffatore sedicenne che, durante gli anni sessanta, si è spacciato come pilota d’aereo, medico e avvocato. I

TheTerminal. Il film è ispirato alla storia vera del rifugiato iraniano Mehran Nasseri, che nel 1988 visse bloccato nel terminal 1 dell’aeroporto di Parigi Charles de Gaulle.

Nel 2006 e nel 2009 interpreta il professore Robert Langdon, protagonista de Il codice da Vinci e Angeli e demoni (entrambi diretti da Ron Howard). I due film sono basati sui romanzi dello scrittore statunitense Dan Brown e, sia i romanzi e che i film, hanno ottenuto un ottimo successo si di critica che di pubblico. Reciterà anche nei successivi

È sposato dal 1988 con l’attrice Rita Wilson, che ha conosciuto durante la lavorazione del film Un ponte di guai e dalla quale ha avuto due figli: Chester nato nel 1990 e Truman nato nel 1995. Ha altri due figli, Colin  Da Colin nel 2010 ha avuto una nipote di nome Olivia Jane Hanks, diventando così nonno per la prima volta. Hanks è di fede ortodossa, religione frequentata per sposare Rita Wilson.

PROFUMO DI RECENSIONE di “The terminal” un film tutto da vedere

Questo è un film che merita un’attenzione particolare perché tocca il cuore e fa vedere quanto siano grandi le potenzialità di ogni uomo che, apparentemente “ignorante” e incerto, sa affrontare profonde difficoltà e grandi ostacoli con semplicità e coraggio. Rilegato per un caso fortuito, Victor si ritrova in un limbo senza poter andare ne avanti, ne indietro. Senza conoscere la lingua, senza amici e con un solo obiettivo che gli viene negato. Eppure nonostante il labirinto di difficoltà e i problemi in cui si ritrova, riesce a poco a poco a costruirsi uno status e a diventare un simbolo: il simbolo di chi combatte per i propri sogni, rimboccandosi le maniche, sfruttando a proprio favore situazioni estreme, e aiutando gli altri.

Grande positività e coraggio, ricopre quest’uomo che sfida l’autorità del terminale, cui dà fastidio, per realizzare l’ultimo desiderio del padre.

“The terminal” un film tutto da vedere

Una pellicola di grande spessore che viaggia nella profondità dei sentimenti e pone l’accento sulle reali possibilità: quest’uomo senza mezzi e senza aiuti diventa l’eroe, la guida, la persona cui ispirarsi e riesce a risolvere con la sua estrema coerenza e semplicità tante storie correlate.

Un film da vedere assolutamente: per capire, per riflettere, per farsi coraggio e per aspirare ad essere quello che Victor rappresenta: la forza di volontà, la correttezza,l’altruismo, il coraggio.

Avrei da dire molte altre cose ma vi toglierei il piacere di scoprirle da voi.

Aspetto le vostre opinioni, suggerimenti e riflessioni.

Alla prossima da Lucia 

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